Il governo Berlusconi sta portando a termine, in modo devastante, l’opera
di smantellamento dell’Università pubblica avviata dal Centrosinistra.
Dando inizio all’autonomia finanziaria e didattica degli atenei, il
Centrosinistra, con la riforma Zecchino del 1999, ha sancito la trasformazione
di questi ultimi in veri e propri poli aziendali, tra loro distinti in
base a criteri concorrenziali e di selezione di classe. In funzione dell’equiparazione
tra pubblico e privato è stato elaborato il cosiddetto “sistema
dei crediti formativi” (v. la bozza Martinotti e poi la stessa riforma
Zecchino), che assegna “peso didattico” all’attività lavorativa
(o, meglio, di “volontariato”...) svolta presso le imprese private.
Oggi il Centrodestra aggrava drasticamente queste manovre: il progetto
berlusconiano di trasformare le Università italiane in fondazioni
di diritto privato si inserisce nel quadro di un attacco reazionario al
diritto allo studio senza precedenti. Basta pensare agli imponenti tagli
operati dalla finanziaria e direttamente travasati in crediti di guerra
(che hanno addirittura suscitato le proteste del baronato, con le dimissioni
in massa dei rettori); alla pesante riduzione delle spese per la ricerca
e per il personale non docente; all’ulteriore ingerenza delle imprese private
nella definizione degli orientamenti e dei percorsi di studio; all’estensione
dei processi di “autonomia finanziaria”, connessi alla riduzione dei fondi
pubblici.
Tutto questo per noi studenti si traduce, anzitutto, in un aumento
sconsiderato delle tasse, in tagli alle borse di studio, nello smantellamento
delle (poche) strutture studentesche (case dello studente, mense, sale
studio). Emblematico è il pesante aumento delle tasse per le lauree
specialistiche (il biennio della riforma 3+2) approvato quest’estate dal
CdA dell’università di Bologna (tasse comprese tra i 1600 e i 2200
euro l’anno), che crea un meccanismo di selezione in base alla situazione
economica dello studente e della sua famiglia, impedendo di fatto a larghe
fasce di studenti di proseguire gli studi dopo la laurea specialistica.
A TUTTO QUESTO CI OPPONIAMO!
CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’UNIVERSITA’
PER UNA UNIVERSITA’ GRATUITA E APERTA A TUTTI
PER LA CACCIATA DEL GOVERNO BERLUSCONI
Solamente una lotta chiaramente anticapitalistica, nella prospettiva
di una reale alternativa di società e di potere, può liberare
la scuola dalle logica del profitto e della mercificazione.
Associazione marxista rivoluzionaria
PROGETTO COMUNISTA - sinistra del PRC