Chiudiamo i Cpt. Aboliamo la legge Bossi-Fini

Oggi una grande manifestazione si snoda per le strade di Torino fino si cancelli del Centro di Permanenza Temporanea di via Brunelleschi per pretenderne la chiusura, così come tutti i CPT o istituti analoghi in Italia e in Europa.
I Centri di Permanenza Temporanea sono luoghi di segregazione su base etnica e di classe, istituti concentrazionari destinati ai proletari immigrati in Europa.
Ovunque strutture analoghe siano state istituite esse svolgono una duplice funzione. Da una parte essi costituiscono veri e propri strumenti di ricatto nei confronti dei lavoratori immigrati di fronte ai quali, in caso di perdita del posto di lavoro o di irregolarità documentali si apre la prospettiva di essere rinchiusi in queste carceri speciali prima di essere espulsi. Ciò a tutto vantaggio delle imprese che possono imporre condizioni di lavoro sempre più flessibili e precarie.
Dall’altra essi facilitano alle stesse la dismissione di forza lavoro in eccesso nelle fasi di contrazione dei mercati attraverso un provvedimento di natura puramente poliziesca con lo scopo di impedire qualsiasi tipo di opposizione da parte dei lavoratori espulsi dal processo produttivo. E’ evidente come ciò preservi il capitale da pagare qualsiasi costo sociale in conseguenza alle oscillazioni del mercato.
In Italia, inoltre, i CPT rappresentano uno snodo essenziale per il funzionamento del meccanismo micidiale fatto di segregazione razziale e oppressione classista istituito dalla legge razzista e anti-operaia Bossi-Fini.
Questa legge  della destra, ma favorita dalla politica sciagurata e filopadronale del precedente governo di Centro Sinistra durante il quale sono stati istituiti appunto i CPT, aumenta la discriminazione dei lavoratori immigrati nella società (drastica riduzione del diritto di accesso in Italia, restringimento della possibilità di ricongiungimento familiare, abolizione quasi totale del diritto di asilo) e li consegna ad una condizione di dipendenza semischiavistica nei confronti dei padroni con il famigerato contratto di soggiorno per cui il “permesso” di soggiorno viene condizionato all’esistenza di un contratto di lavoro.
Per questo è necessario che il movimento dei lavoratori, oggi in grande sviluppo in tutto il paese, assuma tra le proprie rivendicazioni essenziali l’abolizione della Legge Bossi-Fini e dei CPT.

§ Per una reale sanatoria generalizzata che permetta ai lavoratori immigrati di emergere dalla condizione di “clandestinità” e lavoro nero sulla base dell’autocertificazione senza alcuna possibilità di ricatto da parte della classe padronale;
§ per il diritto di voto ai cittadini immigrati e, in generale, il riconoscimento di tutti i diritti politici;
§ per l’apertura delle frontiere e la  piena e solidale accoglienza a chi sfugge a carestie, guerre, in generale, a condizioni di vita svantaggiate;
§ per l’accesso di diritto, in modo paritario con i cittadini italiani, al sistema sanitario, all’istruzione pubblica e ai servizi sociali.

Associazione marxista rivoluzionaria
PROGETTO COMUNISTA
Sinistra rivoluzionaria del PRC