Sciopero generale contro l'invio di truppe votato da Polo e Ulivo
NE' UN UOMO NE' UN SOLDO
PER LA GUERRA DI BUSH,
BERLUSCONI E D'ALEMA


GOVERNO E ULIVO GUIDANO L'ITALIA NELLA GUERRA NEOCOLONIALE
Col voto della quasi totalità del parlamento (contrari solo Rifondazione e una minoranza dell'Ulivo che pure non rompe con esso) l'Italia passa dal sostegno indiretto alla piena partecipazione all'aggressione imperialista all'Afghanistan, con l'invio di mezzi militari e truppe. In gioco c'è non  tanto il protagonismo di Berlusconi quanto i corposi interessi della borghesia italiana.

LE VERE RAGIONI DELLA GUERRA
Le tonnellate di bombe sganciate sui villaggi di uno dei popoli più poveri del mondo non ha nulla a che vedere con la "lotta al terrorismo" che anzi trarrà purtroppo da questi nuovi crimini di guerra nuovo alimento. Ben altri sono gli obiettivi della guerra: estendere il controllo diretto su Medio Oriente ed Eurasia, zona cruciale degli equilibri militari e finanziari internazionali (vero sfondo della guerra sono le vie dei gasdotti, le enormi risorse di greggio di cui dispone il regime dell'Arabia Saudita, ecc.); combattere la recessione economica con il rilancio delle spese militari; intimidire i movimenti di liberazione nei Paesi dipendenti (a partire dal popolo palestinese); infine riarmarsi ideologicamente contro la crescente contestazione della globalizzazione capitalistica, cogliendo il pretesto della guerra per attaccare i diritti sociali.

IL NEMICO E' IN CASA NOSTRA
L'interesse reale che muove alla guerra è uno solo, oggi come ieri: i profitti del capitalismo. Proprio per questo lo schieramento di coloro che sostengono la guerra comprende tutti i sostenitori di questo sistema sociale: l'imperialismo USA come quello europeo (in competizione tra loro per spartirsi il futuro bottino coloniale), il centrodestra come il centrosinistra, la gerarchia della Chiesa cattolica, da sempre pronta a benedire le guerre (salvo raccomandare a chi scarica tonnellate di bombe di… non provocare vittime innocenti). Questo interesse comune (la tutela dei profitti dei padroni) spiega il sostanziale voto comune in parlamento tra centrodestra e Ulivo per approvare l'invio di truppe italiane. Nulla di nuovo: "l'opposizione" di centrosinistra (DS e Margherita) ricambia l'identico sostegno offerto dal Polo quando al governo c'era l'Ulivo e il nemico da bombardare (per guadagnare terre strategiche per lo sviluppo di nuovi mercati) era la ex Jugoslavia. Una conferma in più del fatto che gli unici interessi che hanno a cuore i due poli dell'alternanza sono quelli delle grandi famiglie del capitalismo italiano.

LE ILLUSIONI PERICOLOSE DI UN CERTO PACIFISMO
Questo nuovo massacro imperialista costituisce una nuova conferma dell'accusa che il movimento "antiglobal" muove al sistema capitalistico, capace di offrire all'umanità solo nuova barbarie. Proprio per questo sono sbagliate e fuorvianti quelle posizioni che mettono sullo stesso piano "guerra" e "terrorismo", confondendo causa ed effetto e soprattutto fingendo di non sapere che l'imperialismo stava progettando da tempo di mettere le mani sull'Afghanistan, e Bin Laden e il barbaro attentato negli USA sono stati solo un pretesto. Un pacifismo che pretende di lottare "contro la guerra" ma ne dimentica la causa principale (il sistema capitalistico e la sua sete di profitto) è destinato a riproporre solo vecchie illusioni. Come l'appello all'ONU, che ignora il suo ruolo di strumento dell'imperialismo (basti pensare all''embargo genocida contro il popolo irakeno o all'avallo alla Guerra del Golfo). O come il sogno di una "riforma dell'ONU", che alcuni propongono dimenticando che anche se mai si decidesse di eliminare il Consiglio di sicurezza (o di allargarlo… magari all'India, o alla "democratica" Turchia…) la stessa Assemblea generale non sarà mai la rappresentanza degli interessi popolari ma piuttosto quella di governi imperialisti e di governi a loro subalterni.

PER UNA MOBILITAZIONE UNITARIA CONTRO IL GOVERNO DELLA GUERRA
Solo i lavoratori e i giovani, non le illusioni nella diplomazia borghese e nel "diritto internazionale" (sparse a piene mani dagli amici del centrosinistra nel movimento pacifista), possono bloccare il massacro che i bombardieri stanno compiendo in Afghanistan.
Per questo è necessario costruire un fronte unitario che sappia coniugare la lotta contro la guerra, le ragioni sociali della critica antiglobalizzazione e le vertenze dei lavoratori e dei disoccupati, attorno a una piattaforma unificante. Per questo è necessario unificare le lotte e gli scioperi, costruendo uno sciopero generale contro la guerra, contro il governo Berlusconi e la sua Finanziaria. Una Finanziaria fatta di 15 mila mld di privatizzazioni, di 8 mila mld di "sanatorie" regalate all'evasione dei grandi patrimoni; di 10 mila mld di tagli alla spesa sociale; di una annunciata nuova rapina delle pensioni: e di un corposo capitolo di spesa per finanziare l'invio di mezzi e truppe in guerra (2.500 mld subito e molti altri poi).
I lavoratori e i giovani non hanno nulla a che spartire con gli interessi delle compagnie petrolifere, dei produttori e mercanti d'armi, dei loro governi. Viceversa hanno tutto da guadagnare da una sconfitta dell'aggressione di USA ed Europa: una sconfitta (come quella che l'imperialismo statunitense subì in Vietnam) potrebbe indebolire i governi, offrire un nuovo impulso alle lotte nei Paesi capitalisti e in quelli schiacciati dal neocolonialismo. Come ci ha insegnato l'esperienza del grande movimento di massa del 1994 il governo delle destre può essere cacciato. Ma, per evitare che la lotta venga utilizzata come allora per riaprire la porta all'alternanza con un nuovo governo antioperaio e guerrafondaio dell'Ulivo, bisogna che questo movimento sia indipendente dal centrosinistra borghese. Non di un altro governo Prodi o D'Alema abbiamo bisogno, ma di un'alternativa dei lavoratori, un'alternativa di potere e di società. Perché solo il rovesciamento rivoluzionario di questa società basata su guerre e sfruttamento può liberare un futuro di progresso per l'umanità.

· SOLIDARIETA' DI CLASSE CON IL POPOLO AFGHANO!
· PERCHE' SIA IL POPOLO AFGHANO A ROVESCIARE I TALEBANI, NON L'IMPERIALISMO CHE LI VUOLE SOSTITUIRE CON ALTRI REAZIONARI!
· PER LA SCONFITTA DELL'AGGRESSIONE DI USA ED EUROPA!
· ORGANIZZIAMO PRESIDI E BLOCCHI DELLE BASI MILITARI!
INVITIAMO I MILITARI A RIFIUTARE GLI ORDINI DI GUERRA!
· IL NEMICO E' IN CASA NOSTRA: SCIOPERO GENERALE CONTRO LA GUERRA E IL GOVERNO BERLUSCONI-BOSSI-FINI!

Progetto comunista
(area programmatica della sinistra del PRC)