30 giugno - 1 luglio   Seminario nazionale di Progetto comunista
 
UN PASSO AVANTI NEL PROCESSO
DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA RIVOLUZIONARIA
 

Nel fine settimana del 30 giugno - 1 luglio si è tenuto a Marina di Massa il Seminario nazionale di Progetto comunista, area programmatica marxista rivoluzionaria del PRC.
L'assemblea era stata preparata da assemblee locali in ogni federazione del PRC ove l'area è presente, coinvolgendo nella discussione su una serie di documenti preparatori centinaia di compagni e di compagne che hanno indicato proprie delegazioni per la partecipazione al Seminario nazionale.
Il Seminario (il primo dopo la costituzione dell'area, nell'estate 1999 a Bellaria) ha evidenziato gli importanti passi avanti fatti da Progetto comunista in questi due anni: sia in termini di espansione territoriale dell'area (ormai presente nella grande maggioranza delle federazioni del PRC), sia in termini di un suo sviluppo organizzato nella battaglia interna al PRC (in cui l'area è riuscita a promuovere una proposta politica alternativa nei principali momenti di scelta politica e in tutte le occasioni nazionali di approfondimento che il partito ha predisposto -v. la seconda Conferenza di Chianciano sul partito, la Conferenza nazionale delle compagne, la Conferenza operaia di Treviso, ecc.), sia nella proiezione pubblica nella lotta di classe (come in alcune esperienze esemplari di lotta di classe e di movimento, dalla vicenda Goodyear al movimento "antiglobalizzazione").
Uno strumento fondamentale per questo sviluppo si è rivelato il giornale (omonimo) dell'area, che ha conosciuto negli ultimi mesi un notevole incremento di vendita, a fronte di un indubbio miglioramento qualitativo.
Ma il Seminario non è servito solo per una verifica dello sviluppo dell'area: è stato soprattutto un passaggio di confronto tra i suoi quadri sulle prospettive strategiche, nazionali e internazionali, del processo della rifondazione comunista rivoluzionaria. Perché appunto il fine di Progetto comunista non è mai stato semplicemente quello di custodire una presenza organizzata sul terreno della battaglia politica quotidiana nel PRC e nei movimenti, ma di collegare questa battaglia alla prospettiva rifondativa del partito comunista rivoluzionario, con l'assunzione degli oneri complessivi di elaborazione che questa finalità generale comporta. In questo senso, partendo dai documenti che hanno istruito il dibattito, si è sviluppata una serrata discussione, incentrata su due questioni fondamentali:
- il tema della "proposta programmatica" di Progetto comunista, nei suoi risvolti di merito e di metodo con una riflessione sulla concezione del "programma transitorio" come ponte tra gli obiettivi immediati e le finalità socialiste, e le sue possibili articolazioni nell'intervento di classe oggi in Italia;
- il tema dell'orientamento internazionale e dunque la questione della rifondazione dell'Internazionale comunista rivoluzionaria -e quindi della Quarta Internazionale- come prospettiva complessa ma decisiva (con riferimento anche alla discussione del "movimento antiglobalizzazione").
Questa riflessione strategica non è stata fissata nel cielo dell'astrazione ma collegata alla puntualizzazione della linea politica e di azione per la prossima fase: sullo sfondo dello scenario apertosi dopo il 13 maggio con la vittoria berlusconiana, che richiede lo sviluppo di una specifica analisi e di una proposta di orientamento politico sia nella battaglia interna al partito, sia nella definizione dell'orientamento nei movimenti di lotta, nei luoghi di lavoro e di studio, nelle organizzazioni di massa. Ciò alla vigilia di un importante momento di discussione del PRC quale sarà il V Congresso nazionale dell'autunno-inverno prossimo: a tal fine il Seminario ha dato mandato ai compagni e alle compagne di Progetto comunista presenti nel Comitato Politico Nazionale di elaborare una traccia di proposta congressuale da offrire ad un'ampia discussione dell'area.
La notevole partecipazione ai seminari locali (sono diverse centinaia i compagni e le compagne intervenuti nel dibattito) e l'ottima discussione del Seminario nazionale (espressosi in una sessantina di interventi, seguiti con attenzione -nonostante il caldo terribile- da una platea di circa 120 delegati) hanno dunque costituito un passaggio importante nello sviluppo della battaglia dei marxisti impegnati nel processo della rifondazione comunista rivoluzionaria. L'ordine del giorno conclusivo approvato ne è testimonianza.

 
Al Seminario nazionale sono stati votati i seguenti documenti:
 
- l'ordine del giorno conclusivo del Seminario, presentato dalla Presidenza del Seminario (composta dai compagni della Direzione nazionale, Marco Ferrando, Vito Bisceglie, Anna Ceprano, Franco Grisolia, Luigi Izzo, Matteo Malerba, Francesco Ricci, Michele Terra) e approvato con 59 voti a favore, 17 contro e 7 astenuti;
 
- l'ordine del giorno presentato dai compagni Marco Cataldo, Pasquale D'Angelo, Antonello Manocchio, Emanuele Eramo, Antonina Albino, Mario Morese, Paolo Consolaro, votato in contrapposizione al primo e respinto con 17 voti a favore, 59 contro e 7 astenuti;
 
- l'ordine del giorno di solidarietà con le lotte dei compagni argentini colpiti dalla repressione, approvato per acclamazione dal Seminario nazionale