La riuscita dello sciopero dei metalmeccanici del 6 luglio ’01 proclamato
da 7000 delegati convocati a Bologna dalla FIOM-CGIL ha una importanza
centrale per l’insieme del MOVIMENTO OPERAIO. La risposta a questa iniziativa
della FIM e della UILM ha un carattere demagogico e truffaldino, finalizzato
a firmare un accordo a ribasso con FEDERMECCANICA, tale da vanificare la
valenza della contrattazione nazionale.
Dopo una stagione che ha visto il padronato ottenere enormi profitti
a spese di salari e diritti, grazie alle politiche dei governi di centrosinistra;
si annuncia una nuova offensiva contro i lavoratori da parte della CONFINDUSTRIA,
che ha lanciato il suo programma reazionario col convegno di Parma dell’aprile
scorso, programma che il governo Berlusconi cercherà di realizzare
nella prossima fase. Per questo è assolutamente centrale una azione
di ripresa della lotta di classe di cui lo sciopero del 6 luglio ’01 (assieme
ad altre lotte come quella dei lavoratori dell’ILVA di Genova per la difesa
dell’occupazione) è elemento centrale.
Certo la piattaforma, concordata da FIM – FIOM – UILM, che richiede
135.000 lire è ampiamente insufficiente, ed è dentro il quadro
del 23 luglio ed è al di sotto dell’inflazione reale ( notoriamente
l’inflazione programmata è al di sotto dell’inflazione reale ) e
questo renderà più difficile il proseguimento della lotta.
Perciò questo giorno di SCIOPERO deve rilanciare il protagonismo e la presa di parola dei lavoratori, cancellando definitivamente l’accordo del 23 luglio ‘01 e la concertazione.
Questo sciopero deve quindi diventare il punto di partenza per avviare una vertenza generale che unifichi OCCUPATI, DISOCCUPATI e PRECARI intorno alla rivendicazione di un forte aumento salariale, di una vera riduzione d’orario, dell’abolizione dei contratti “atipici” e per il SALARIO MINIMO GARANTITO.
Solo in questo modo sarà possibile sconfiggere nettamente l’attacco
padronale portato avanti da FEDERMECCANICA.
PROGETTO COMUNISTA
(area programmatica marxista rivoluzionaria del PRC)