AGLI ATTACCHI DI GOVERNO E PADRONATO CONTRO I DIRITTI E LE CONDIZIONI DI VITA DEI LAVORATORI

RISPONDIAMO CON LA
MOBILITAZIONE PERMANENTE E LO SCIOPERO PROLUNGATO


CONTINUANO I TENTATIVI CONGIUNTI DELLE FORZE PADRONALI ITALIANE E DEI LORO AGENTI DI GOVERNO, per aumentare al massimo lo sfruttamento dei lavoratori in tutti i settori, licenziando senza più limiti (vedi art. 18) e assumendo a condizioni schiavistiche immigrati ‘selezionati’ (vedi legge Bossi-Fini) e disoccupati più o meno ‘frizionali’ (vedi agenzie interinali); per eliminare i costi ‘indiretti‘ (tutela della salute, della sicurezza, dell’ambiente ecc.) scaricandoli – si fa per dire - su cooperative degenerate, subappalti in nero e forme di ‘autosfruttamento’ (‘partite IVA’, co.co.co. ecc.), mentre i servizi pubblici essenziali (casa, trasporti, acqua ed energia, scuola, sanità, previdenza e assistenza) sono ‘messi sul mercato’ o lasciati degradare, con le conseguenze che tutti conosciamo.

L’ATTUALE GOVERNO BERLUSCONI, forte dei suoi poteri più o meno occulti (finanza, stampa, polizia) NON CHIEDE PIU’ NEMMENO IL ‘PERMESSO’ ALLE BUROCRAZIE SINDACALI CONCERTATIVE, nonostante la forte ripresa della combattivita’ operaia e sociale, innescata dalle manifestazionii contro le guerre e i g8 e cresciuta in quantita’ e qualita’ fino al grande sciopero generale unitario del 16 aprile.
 

"NO PASARAN!": IN QUESTI GIORNI MILIONI DI LAVORATORI STANNO ANCORA MOSTRANDO LA LORO DETERMINAZIONE A CONTINUARE E INTENSIFICARE LA LOTTA FINO ALLA VITTORIA CONTRO I RICATTI E LE PROVOCAZIONI,

FINO ALLA SCONFITTA DI BERLUSCONI

DEI SUOI COMPLICI E DEI SUOI MANDANTI.

Non si tratta solo dei loschi figuri della destra padronale e politica, ma anche di chi è disposto a barattare i diritti e la vita dei lavoratori in cambio di promesse illusorie e di posti di rappresentanza formale, come continuano a fare i burocrati di CISL e UIL.

La CGIL di Cofferati invece oggi ‘tiene duro’ sull’art. 18: sia perché questo non è un ‘governo amico’ come i precedenti (a cui ha dato il suo pieno consenso quando perseguivano le politiche di ‘lacrime e sangue’, dettate dall’Europa dei padroni, che hanno aperto la strada all’attuale gestione reazionaria), sia per far uscire ‘a testa alta’ il suo leader, in vista di prossimi incarichi politici. Certo questo è un segnale positivo, ma non basta.

NON SI PUÒ VINCERE FACENDO MURO SOLO SU UN PUNTO E TRATTANDO SUGLI ALTRI. NON SI PUÒ VINCERE SOLO CON SCIOPERI SIMBOLICI OGNI TRE MESI.

Si può vincere se si imbocca una strada nuova e straordinaria a fronte di un attacco straordinario: quella di una LOTTA AD OLTRANZA CHE BLOCCHI L'ITALIA SINO AL RITIRO DI TUTTE LE DELEGHE E DISEGNI GOVERNATIVI

Si può. Ce lo insegnano i lavoratori francesi che hanno piegato il governo Juppè nel '95 (anche se poi la ‘sinistra plurale’ di Jospin li ha traditi). Ce lo insegnano oggi, in forma diversa, le masse argentine che hanno risposto alla crisi e alla repressione con la lotta, cacciando tre governi e andando verso una nuova costituzione.

Si può, ma occorre battersi perché questa svolta si compia. Definendo UNA VERA PIATTAFORMA GENERALE di lotta, in radicale alternativa non solo al ‘libro bianco’ di Maroni, ma anche alle proposte della finta opposizione di centrosinistra (che hanno il titolo significativo di ‘statuto dei lavori’). si può se si rompe definitivamente con ogni prospettiva di concertazione e si apre UNA NUOVA PROSPETTIVA per il movimento operaio. non quella, illusoria, della ‘unità dei riformisti’, per ritrovarci governati da Rutelli o da Prodi. ma quella CHE I LAVORATORI POSSONO COSTRUIRE SULLA BASE DELLA LORO UNITÀ E DELLA LORO FORZA.
 

Vicenza, 5 luglio 2002

Progetto comunista