Assolti 78 autoferrotramvieri della Trasporti Pubblici Monzesi

Faceva freddo quella mattina a Monza, ma tutti noi eravamo fieri di essere là davanti al Tribunale. Ci eravamo dati appuntamento per un avvenimento molto importante forse il più importante da quando è nato il Coordinamento di Solidarietà alle lotte dei lavoratori . L'avevamo preparata bene quella giornata; l'avevamo preparata affinchè avesse più visibilità possibile. Avevamo volantinato in città, avevamo incontrato il Sindaco ed alcuni assessori, avevamo fatto un'iniziativa pubblica a San Rocco il più popolare dei quartieri. Insomma più gente possibile doveva sapere che il 6 febbraio a Monza venivano processati 78 autoferrotranvieri della T.P.M. che nel dicembre 2003 e nel gennaio 2004 avevano scioperato per il diritto al contratto. Ve li ricordate quegli scioperi?Vi ricordate anche come furono capiti dai cittadini? Ebbene dopo un proditorio (un termine che si presta bene ad un felice doppio senso) precetto da parte del prefetto Ferrante (ricordatevi questo nome in primavera!)giustamente disatteso dai lavoratori, dopo un decreto penale che li obbligava a scegliere tra 15 giorni di galera, sì avete letto bene proprio di galera, o 580 euro di ammenda personale ammettendo quindi la propria responsabilità penale, gli autoferrotranvieri impugnarono il decreto accettando il dibattimento pubblico. Da notare che solo a Trento ed a Monza era stata intrapresa la via della repressione penale. Così si pensava di colpire dopo 2 anni i lavoratori monzesi cercando di creare un precedente. Ieri mattina eravamo un centinaio:compagni di Progetto Comunista ( con un proprio volantino!), della CUB , dell' O.R.S A. , del COMU, dello SLAI COBAS, dell' U.S.I, dell' Associazione Consumatori Utenti, tutti partecipi di un percorso comune nel Coordinamento di Solidarietà ai Lavoratori.. All' occhio già appariva come un'inziativa riuscita dal punto di vista della visibilità anche perchè la stampa locale era presente. Certo che alla fine il problema era un altro:l'esito del processo, iniziato guarda caso con un'ora di anticipo rispetto al previsto. Ad un certo punto un gruppo di compagni decide di entrare in Tribunale e salire al secondo piano per presenziare all'udienza, sia perchè volevamo riempire quell' aula e sia perchè volevamo essere fisicamente vicini ai nostri compagni autoferrotranvieri. In quel momento l'udienza era sospesa per poi riprendere con l'arringa del P.M. o meglio della P.M.. La tesi accusatoria era basata sul fatto che era bastato un unico atto di precetto collettivo emesso dal Prefetto per accusare tutti gli autoferrotranvieri scioperanti d' interruzione di pubblico servizio. L'accusa chiude la sua arringa chiedendo una pena di 15 giorni di galera tramutabile in un'ammenda penale di 580 euro per ognuno. Gli avvocati della difesa intervengono sostenendo che non può darsi interruzione di servizio pubblico non essendo avvenuto nessun atto di precetto personale; ovviamente chiedono la piena assoluzione! Il giudice , dopo un'ora e mezza di Camera di Consiglio, pronuncia la sentenza: TUTTI ASSOLTI PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE! In aula scoppia un lungo applauso,ci sono anche molti sorrisi e molti abbracci! GIUSTIZIA E' STATA FATTA!!!

GLI AUTOFERROTRANVIERI MONZESI, COME TUTTI GLI ALTRI AUTOFERROTRANVIERI NON SI SONO MAI PIEGATI! NON HANNO PAGATO UNA MULTA VERGOGNOSA CHE GLI CHIEDEVA DI RICONOSCERE COME REATO PENALE,EQUIPARANDOLI AI DELINQUENTI, IL LORO LEGITTIMO E COSTITUZIONALE DIRITTO DI SCIOPERO. HANNO CHIESTO PUBBLICAMENTE GIUSTIZIA E L'HANNO OTTENUTA! QUESTA LOTTA SIA DI ESEMPIO PER TUTTI ED ANCHE PER NOI CHE LOTTIAMO SEMPRE, COMUNQUE ED OVUNQUE DALLA PARTE DELLA CLASSE PROLETARIA!

Renato Pomari, febbraio 2006