Bozza di Ordine del giorno per la I° Conferenza nazionale delle donne di Rifondazione comunista



Finalmente dopo nove anni il Partito ha deciso che a luglio si svolgerà la Conferenza nazionale delle donne di Rifondazione comunista. Una convocazione, questa, molto attesa ma, nello stesso tempo, molto deludente, in quanto ci è stata calata dall’alto in tempi strettissimi, senza una discussione tale da poter coinvolgere tutte le compagne di base e con questo criterio, ovviamente, si corre il rischio di mancare gli obiettivi della sintesi di un’ampia discussione dentro e fuori il Partito, e dell’ampliamento di un lavoro politico oggi ristretto e autoreferenziale.
Noi pensiamo che questa Conferenza ha un valore politico se si è in grado di coinvolgere il massimo delle compagne del Prc che rappresentano realtà politiche e sociali, che hanno un radicamento nei movimenti, nei luoghi di lavoro e in tutti quei settori che a noi fanno riferimento.
Inoltre la Conferenza acquista una rilevanza politica se riusciamo a parlare a tutto il corpo del Partito, ponendo al centro non solo le questioni dello specifico femminile ma tutti i disagi che questo sistema ha prodotto e continuerà a produrre.
Dobbiamo sicuramente darci un’organizzazione per quel che concerne soprattutto il lavoro e l’intervento politico, che poco hanno a che vedere con l’accrescimento degli organismi di partito e degli apparati burocratici, partendo dagli obiettivi di cui dicevamo sopra, con l’impegno di rendere reale, e non apparente, la democrazia nel Partito e tra di noi  con il coinvolgimento di tutte le compagne.
Per questo riteniamo che il rapporto tra il numero delle delegate dalle Conferenze provinciali e il numero delle iscritte sia troppo alto, soprattutto tenendo conto del fatto che, non solo non è stato ancora completato il Tesseramento 2000 per le note difficoltà economiche e organizzative che molte Federazioni e Circoli attraversano, ma che il numero delle “garantite” rischia di superare il numero delle delegate che, noi auspichiamo, dovranno essere liberamente e democraticamente elette.
Riteniamo che non vi possano essere delegate a vita, né tanto meno “di diritto”: il diritto, sosteniamo, si conquista sul campo che per noi è quello dell’azione politica e del riconoscimento dal basso.
Pensiamo inoltre che le Segreterie provinciali e la Segreteria nazionale non debbano svolgere ingerenze all’interno di questa Conferenza: è certamente una novità un gruppo dirigente composto di sole donne all’interno di un questo partito, per cui riteniamo indispensabile chiarire  tra di noi e nel Partito, quello che questo dovrebbe essere e i compiti che dovrebbero assolvere i Coordinamenti provinciali e nazionale.
Pertanto, condanniamo il metodo e le modalità di convocazione della I Conferenza nazionale delle donne di Rifondazione comunista.
Proponiamo a tutte le compagne del Partito di partecipare alle Conferenze provinciali dando battaglia su queste questioni e presentando in ogni Federazione questo ordine del giorno.

Giugno 2000

Le compagne:
Aglietti Ivana    (0575680289)
Ceprano Anna    (03394819921)
Gigli Maria Pia   (0360993555)