CONDANNIAMO IL TERRORISMO
NON INTERROMPIAMO LA LOTTA CONTRO L'IMPERIALISMO E LA NATO, FONTE DI OGNI VIOLENZA CONTRO I LAVORATORI E I POPOLI OPPRESSI
 
La strage terroristica compiuta negli Stati Uniti (forse opera di fanatici religiosi più volte sostenuti dal governo statunitense in chiave anticomunista o contro i movimenti di liberazione nazionale) va condannata fermamente da parte dei comunisti, da sempre avversi al terrorismo individuale che -in ogni caso politicamente dannoso perché prescinde dall'azione politica per guadagnare la maggioranza delle classi subalterne a un progetto rivoluzionario- diviene ancora più inaccettabile quando assume le forme dello stragismo indiscriminato.
Nella loro follia i terroristi sono convinti di colpire l'imperialismo americano: in realtà con questo atto hanno provocato migliaia di vittime innocenti tra i lavoratori americani -a cui va tutta la nostra solidarietà.
 
Non solo: la strage viene ora ignobilmente utilizzata da chi sostiene la logica guerrafondaia dell'imperialismo come un pretesto per "giustificare" la crescita degli armamenti (Scudo spaziale, ecc.) -significative in questo senso le dichiarazioni di Berlusconi e l'ipotesi avanzata dal governo italiano, a poche settimane dalla repressione sanguinosa di Genova,  di un "G8 straordinario". Dichiarazioni che fanno il paio con le minacce di Bush di ritorsioni contro quelli che l'imperialismo deciderà di indicare come "responsabili", colpendoli con la macchina del terrore militare della NATO.
 
Altri effetti indiretti della strage saranno un tentativo di restringimento degli spazi democratici, negli USA e negli altri Paesi imperialisti, in particolare nei confronti del movimento antiglobal; una nuova ondata sciovinista, specialmente anti-araba.
 
Denunciamo con forza il tentativo di equiparare la follia terroristica con il movimento di massa contro la globalizzazione che, a viso aperto nelle piazze, cresce in questi mesi e lotta contro l'imperialismo e la NATO, la sua logica di rapina verso i Paesi dipendenti, le sue guerre e i suoi massacri (le quotidiane vittime palestinesi di Israele-USA), il terrore che quotidianamente sparge nel mondo (il giorno prima degli attentati, nel silenzio dei mass media, il Pentagono aveva comandato l'ennesimo bombardamento sull'Irak).
Per questo il rifiuto comunista del terrorismo non può trasformarsi nell'accodamento a una solidarietà internazionale interclassista contro un presunto "comune nemico" o in una accettazione della ritorsione imperialista, fosse pure formalmente legittimata dall'ONU (il cui ruolo di foglia di fico dell'imperialismo è già stato ampiamente sperimentato, ad esempio con la copertura della guerra nei Balcani e nell'imposizione dell'embargo genocida contro il popolo irakeno).
 
L'insensato attacco stragistico compiuto negli Stati Uniti è figlio della barbarie che il capitalismo crea e alimenta. E' questo sistema sociale che, seminando ogni giorno morte e distruzione, produce-è questo il caso- anche la risposta disperata, suicida e omicida, di una parte delle sue vittime che finiscono col colpire non il loro nemico ma altri oppressi di questo sistema.
 
Solo la crescita del movimento delle masse oppresse nel mondo, la costruzione di un'alternativa di classe, socialista e rivoluzionaria, ponendo fine al capitalismo potrà eliminare per sempre la barbarie che esso produce, direttamente o indirettamente.
 
Invitiamo tutti i nostri militanti ad impegnarsi dovunque, nei luoghi di lavoro e di studio, nelle sedi di partito, nelle feste di Liberazione, nei luoghi di movimento alla più ampia discussione democratica. Li invitiamo a portare avanti la mobilitazione contro la guerra. Li invitiamo a proseguire la lotta per un altro "mondo possibile".
 
MARCO FERRANDO, FRANCO GRISOLIA, FRANCESCO RICCI, CLAUDIO BELLOTTI