Nota informativa sulla Direzione Nazionale del Prc 11 novembre 2000


Il nostro documento e quello votato compattamente da tutta la maggioranza sono comunque stati pubblicati anche su Liberazione insieme agli atti del dibattito.
E' utile far circolare il testo e anche presentarne di simili nei Comitati Federali dei prossimi giorni: visto che il partito sta marciando a tappe forzate verso il patto di "non belligeranza" col Centrosinistra presentando piccole modifiche -in sé positive- alla Finanziaria (abolizione dei ticket sui farmaci) come se fossero significative vittorie (Liberazione di oggi, venerdì 17, utilizza la prima pagina e l'intera ultima pagina per sventolare questa concessione del Centrosinistra).
E' per noi chiaro che questi ritocchi alla Finanziaria non modificano il quadro né dell'operato dei governi di Centrosinistra in questi anni né tantomeno l'impianto filo-padronale della Finanziaria stessa che a fronte di questo piccolo regalo alle fasce più deboli contiene ben più sostanziosi doni per i padroni. Peraltro proprio in questi giorni la maggioranza di governo ha respinto tutte le altre proposte ( non sconvolgenti) del PRC: compreso l'aumento di 200 mila lire delle pensioni da fame ("minime"). Definire quindi la Finanziaria, dopo il taglio di una parte dei ticket (quelli sulla diagnostica rimangono almeno fino al 2003), come "una Finanziaria più salutare" (Liberazione di oggi) è -al di là del gioco di parole- una autentica forzatura. Magnificare le polpette avvelenate che il Centrosinistra tira a Rifondazione serve unicamente a stimolare l'appetito per la "non belligeranza" nel corpo militante del partito che pare non molto entusiasta del menù, a giudicare anche dagli interventi "problematici" di diversi segretari federali e regionali nell'ultima Direzione, interventi che segnalano, indirettamente, un malessere di tanti militanti del partito non convinti della necessità di "non danneggiare un Centrosinistra" (l'espressione è di Bertinotti) che ancora in questi giorni parla della necessità di rimettere le mani sulle pensioni (Amato) e esalta le "ragioni dell'impersa" concedendo nuovi sostanziosi sgravi fiscali (Rutelli).
E' necessario allora sviluppare un'opera di chiarificazione nel dibattito di questi giorni nel partito, rilanciando a ogni livello la proposta alternativa della minoranza: che il partito -nel quadro di una battaglia per l'egemonia e la costruzione di un'altra direzione del movimento operaio- presenti alle prossime elezioni propri candidati in tutti i collegi, sulla base di un programma anticapitalistico, candidando il segretario Bertinotti come premier alternativo ai due candidati del'alternanza borghese, Rutelli e Berlusconi.
 
Francesco Ricci