Sintesi intervento di Franco Grisolia al CPN del 22-23 aprle 06

 

C’erano una volta le “due destre” e la “gabbia del centrosinistra”, cioè categorie politiche che individuavano in esso qualcosa di alieno a noi, ai lavoratori e ai movimenti.

Ora tutto ciò è finito nel dimenticatoio, dimostrandone la assoluta strumentalità. Mentre si conferma che quello che è stata, sempre, la vera linea strategica del partito è quella che Bertinotti già nel ’94 definì “compromesso sociale dinamico” con la borghesia , cioè una ipotesi organicamente riformista. Per i comunisti invece l'indipendenza di classe è questione di principio. Come affermava Rosa Luxemburg :"Un partito marxista è per definizione un partito di opposizione, come partito di governo può farsi avanti solo sulle rovine dello stato borghese". Ma oggi non di questo parliamo,  ma di partecipazione ad un governo confindustriale con un progetto di sacrifici per i lavoratori. In continuità con la politica dei governi di centrosinistra degli anni '90. Compreso quello Prodi, che  vide il PRC appoggiare misure come le finanziarie "lacrime e sangue", il pacchetto Treu, il taglio delle aliquote delle rendite finanziarie, l'istituzione dei CPT, etc. Si dice che però allora non avevamo un programma comune e facevamo appoggio esterno. Ma questo argomento è un nonsenso, che rovescia la logica: se abbiamo capitolato così allora, tanto più lo faremo oggi che siamo meno indipendenti.

Tanto è vero che oggi si arriva  addirittura ad ufficializzare la difesa dell "'alternanza". Fa dunque specie che i  dirigenti  delle minoranze "critiche" si adattino ora al peggio della linea che criticavano un anno fa. Gli uni ( L'Ernesto) capitolando puramente e semplicemente e votando a suo favore. Gli altri (Sinistra Critica) continuando a dirsi "preoccupati" invece di andare ad uno scontro netto. Quanto a noi di Progetto Comunista chiediamo che su questo ulteriore scivolamento a destra del partito si sviluppi un dibattito democratico tra gli iscritti ,con una conferenza per delegati. Se ciò non avverrà e si realizzerà l'ingresso nel governo confindustriale,  coerenti con quanto abbiamo affermato da tempo e cioè che "nessun governo borghese sarà privato di una opposizione  di classe e comunista" ne trarremo le conseguenze e apriremo tra tutti i militanti critici del partito, di qualunque provenienza congressuale e anche tra quelli della sinistra esterna al PRC la prospettiva della costruzione di una nuova forza politica di classe e comunista.