L’area "Progetto Comunista" del Prc dell’Emilia-Romagna è
disponibile ad un accordo con la corrente bertinottiana per costituire
una solida maggioranza nel partito che traghetti il Prc fuori dalla Giunta
Regionale di Vasco Errani.
Si apre domani il congresso regionale del Prc, un momento importante
che dovrà decidere la permenanza o meno del partito all’interno
della Giunta Errani.
Sulla carta né i Bertinottiani, capeggiati da Boghetta, né
i moderati di Masella hanno la maggioranza assoluta dei delegati.
Nei mesi scorsi molti esponenti del correntone bertinottiano hanno
espresso dure critiche alla politica della Giunta regionale e del gruppo
consiliare del Prc, fino ad arrivare, al congresso di Bologna, a votare
congiuntamente con noi di Progetto Comunista un ordine del giorno di severo
bilancio delle politiche regionali per delineare un percorso di rottura
con Errani.
Peraltro alcuni provvedimenti presi dalla Giunta Errani di recente
confermano l’impossibilità di condizionamento da parte del Prc e
smascherano l’illusione di una svolta a sinistra dell’asse politico regionale.
Basti pensare alla privatizzazione definitiva della fiera di Bologna o
alla ventilata introduzione di associazioni cattoliche antiabortiste all’interno
dei consultori.
Ma per il Prc domani può iniziare un nuovo corso. Se i bertinottiani
di Boghetta e De Simone, coerentemente con le posizioni espresse finora,
sosterranno con noi un documento che impegni il partito a ricollocarsi
all’opposizione della Giunta Errani all’interno del congresso si formerà
un’ampia maggioranza in grado di sconfiggere la linea alleantista di Masella.
In caso contrario il congresso regionale di domani rischia di risolversi
solamente in un inutile giro di valzer per cambiare segretario e segreteria,
lasciando tranquilla la Giunta e offrendo ai moderati del partito la vittoria
morale e politica di vedere confermata la propria linea alleantista.
Bologna, 20 settembre 2002
Michele Terra