I° congresso regionale veneto del Prc

(30 novembre - 1 dicembre 2002)

Domenica 1 dicembre si è tenuto il primo congresso regionale del Prc, la maggioranza ha presentato il documento "un altro Veneto è possibile" illustrato dal segretario regionale uscente Sperandio, la sinistra del partito ha presentato il documento " per un progetto comunista, per un polo di classe", sono stati presentati anche alcuni emendamenti, di cui due della maggioranza e due della minoranza.
I due documenti presentati dalla maggioranza riguardavano rispettivamente uno contro la realizzazione del  "Mose" contro l'acqua alta a Venezia, un'opera faraonica e speculativa, approvato all'unanimità, un altro riguardava l'incidente verificatosi  alcuni giorni addietro al Petrolchimico di Marghera, in commissione politica abbiamo chiesto l'inserimento, ad integrazione dell'ordine del giorno, della necessità della nazionalizzazione sotto controllo operaio della chimica in Italia  e quindi anche del polo chimico di Marghera  per superare in avanti la contraddizione tra le esigenze alla salute e alla sicurezza della  popolazione e la certezza di un lavoro sicuro e privo di rischi per i lavoratori, realizzando quindi impianti sicuri per i lavoratori in siti idonei dal punto di vista dell'impatto ambientale, tale richiesta è stata respinta, conseguentemente ci siamo astenuti sulla mozione.
Le nostre due mozioni riguardavano rispettivamente una le privatizzazione nel comune di Venezia, che è stata respinta con l'astensione dei delegati della maggioranza di Padova e dei delegati dei giovani comunisti di Venezia, la maggioranza ha sostenuto in commissione politica la necessità di obbedire alle leggi dello Stato e la necessità di sostenere le giunte per finanziare il partito, l'altra mozione riguardava la situazione ambientale del Basso Polesine, anche questa è stata respinta per il riferimento al controllo operaio e popolare presente nella mozione, hanno votato a favore oltre alla nostra delegazione congressuale due delegati della provincia di Rovigo.
L'intervento di Grassi si è caratterizzato da un lato per la valorizzazione del documento Patta, Rinaldini e altri sul nuovo soggetto politico (partito del lavoro) e dall'altra per il richiamo all'unità della maggioranza del partito sulla base delle alleanze con il centro sinistra, come dire si lascia aperte tutte le porte.
Come sinistra del partito abbiamo proposto come  candidato a segretario regionale Maurizio Freschi, che ha preso 5 voti, il candidato della maggioranza Sperandio  34 voti, inoltre ci sono stati 4 astenuti.
La segreteria proposta è una segreteria politica frutto della ritrovata unità tra compagni bertinottiani e componenti dell'area di Grassi, chiaramente abbiamo votato contro, i giovani comunisti di Venezia contrari al blocco con i grassiani  hanno votato contro anche loro.
Seguono gli O.D.G. presentati e respinti.

Antonino Marceca

 

O.D.G.  sulle privatizzazioni al Comune di Venezia

Il 1° Congresso del P.R.C.  conferma la propria generale opposizione alle politiche di privatizzazione dei servizi pubblici portati avanti dalle amministrazioni, sia di centrosinistra che di centrodestra, e coerentemente con tale impostazione respinge qualsiasi ipotesi di gestione diretta da parte di esponenti del partito delle S.p.A. medesime.
Per quanto riguarda i processi di privatizzazione dei servizi pubblici rileviamo che tale processo è particolarmente avanzato nella amministrazione comunale di Venezia, dove tra l'altro il nostro partito è coinvolto da anni in responsabilità di giunta con propri assessori. Nel Comune le S.p.A. ormai abbondano: Casinò, Insula, Edilvenezia, Arti, Venis, Venezia spiagge, La immobiliare veneziana, Venice cards, Actv, Vesta, Arsenale S.p.A., l'elenco è necessariamente frammentario ed incompleto  per la velocità del processo di smantellamento del patrimonio pubblico, è infatti di questi giorni la privatizzazione delle farmacie comunali, mentre sembra difficile il parto di Abitare Venezia S.p.A. (prevede la privatizzazione del patrimonio abitativo comunale) che dovrebbe essere diretta da un esponente del nostro partito, ma l'incompletezza e la frammentarietà è data anche dal fatto che veniamo a conoscenza dei fatti dalla stampa borghese mancando una puntuale comunicazione dell'attività del partito nelle istituzioni borghesi agli organi dirigenti del partito stesso.
Mentre la partecipazione di esponenti del partito nella gestione delle Aziende spesso  pone il partito in diretta contrapposizione sia agli interessi dei lavoratori, per le politiche di precarizzazione e flessibilizzazione decisi dalle direzioni aziendali, che agli interessi delle masse popolari per gli aumenti dei prezzi dei servizi, come nel caso dell'Actv (azienda dei trasporti).
In considerazione di quanto espresso il congresso chiede al partito ed ai suoi rappresentanti presenti nei consigli comunali e provinciali di aprire una campagna contro i processi di privatizzazione dei servizi, ritirando i propri assessori dalle giunte che portano avanti tale politiche, a partire dal comune di Venezia;
Il Congresso chiede le immediate dimissioni di tutti gli esponenti del partito che hanno incarichi politici in tutte quelle direzioni aziendali  che per le politiche perseguite si contrappongono agli interessi dei lavoratori e delle masse popolari, a partire dalla Actv;
Il Congresso sostiene la lotta del comitato dei lavoratori-studenti pendolari di Chioggia contro gli aumenti decisi dal Actv, lo porta ad esempio ai lavoratori e alle masse popolari del Veneto, sostenendone la generalizzazione.

O.D.G. sulla situazione ambientale del basso Polesine

 
La devastazione ambientale del territorio del veneto è oggi un portato intrinseco della logica del profitto e del libero mercato. Gli anni novanta hanno visto il moltiplicarsi dei problemi e delle crisi ambientali, con una relazione sempre più stretta fra l'involuzione delle condizioni politico-sociali e il peggioramento delle condizioni del territorio (inquinamento, nocività delle fabbriche, abbattimento della protezione ambientale e sanitaria per i lavoratori).
La storia  del capitale veneto è la storia di questa pesante devastazione per i lavoratori e per la popolazione.
Basta pensare alla realtà del Basso Polesine legata alla costruzione di un nuovo terminale energetico nella regione. Infatti nell'area si concentrano la centrale termoelettrica ENEL di Polesine Camerini, la centrale a metano EDISON di Porto Viro, il progetto per il terminale gasiero a Porto Levante, il progetto di una nuova centrale a metano ad Adria - Loreo: una zona che comprende un'importante area ambientale come il PARCO DEL DELTA ma che registra un'alta disoccupazione, bassi tassi di sviluppo economico ed un'alta incidenza di tumori.
Per questo i comunisti del Veneto operano affinchè si evitino i conflitti tra i lavoratori delle imprese inquinanti e i comitati per la salvaguardia dell'ambiente, e che soltanto con un altro modo di produzione basato sulla pianificazione economica e sotto controllo operaio, in altre parole attraverso il rovesciamento del capitalismo, si potrà creare un serio modello alternativo di sviluppo.
I comunisti dicono:
NO al Terminal gasiero di Porto Levante
No alle centrali elettriche che intendono costruire
La Centrale ENEL di Polesine Camerini deve essere posta sotto controllo operaio e  riconversione dei suoi siti a energia pulita (eolica, solare, etc )
Realizzazione del PARCO DEL DELTA a pubblica gestione con controllo diretto dei cittadini bassopolesani.