DICHIARAZIONE DI VOTO CONTRARIO
SULLA MOZIONE CONCLUSIVA DEL CONGRESSO CGIL
di Bruno Manganaro
(Segretario Confederale CGIL Liguria)

 
Il dibattito che si è sviluppato nel percorso congressuale ha visto un confronto tra due linee strategiche contrapposte: la riproposizione, da un lato, di una concertazione che vuol dire collaborazione con le forze sociali e governative avversarie della classe operaia e l'ipotesi, dall'altro, di ripartire dall'autonomia di classe per rilanciare la difesa degli interessi delle masse in una prospettiva di trasformazione della realtà presente.
Non vedo negli sviluppi degli ultimi mesi alcun elemento che possa portare a ritenere superata o anche attenuata la contrapposizione fondamentale che ci ha divisi.
Anzi, il pesantissimo attacco del governo ha visto la nostra confederazione dare una risposta, a mio giudizio, del tutto insufficiente. Invece di porre subito CISL e UIL di fronte ad una proposta ultimativa di mobilitazione generale, pronti nel contempo ad utilizzare la volontà di lotta dei lavoratori e lavoratrici per muoversi anche da soli in difesa dei loro fondamentali interessi, si è scelta la strada dei piccoli passi e della diluizione del movimento.
Non si è trattato solo, a mio giudizio, di una concezione errata e perdente dei rapporti tra le confederazioni, ma della volontà di guadagnare tempo nel tentativo di riaprire un terreno di concertazione con lo stesso governo di centrodestra, sul modello spagnolo, come ci ha ricordato ancora oggi nella sua replica Sergio Cofferati, e come dimostrato, tra l'altro, dall'ipotesi di stralcio della questione dell'art. 18 dal resto delle proposte governative.
Le divergenze di strategia e progetto permangono dunque, a mio giudizio, tutte e non esistono in alcun modo le condizioni per quel riavvicinamento indicato come percorso in atto da parte del compagno Cofferati all'inizio della sua relazione.
La stessa tardiva ipotesi di uno sciopero generale anche in forma autonoma, in sé ovviamente positiva, avrebbe dovuto tradursi in una concreta proclamazione e, in ogni caso, avrebbe potuto costituire oggetto di un ordine del giorno specifico; mentre una mozione conclusiva unitaria ha appunto una valenza di accordo complessivo che non condivido.
Per tutto quanto ho detto dichiaro quindi il mio voto contrario.