DICHIARAZIONE DI MICHELE TERRA DELLA DIREZIONE NAZIONALE DI
RIFONDAZIONE COMUNISTA


Noi della minoranza di sinistra del PRC chiederemo al congresso del partito l'uscita dalla Giunta Errani e il ritorno all'opposizione, così come faremo per i grandi comuni amministrati da centrosinistra e PRC, in primo luogo Ravenna e Rimini.

Si tengono in questi giorni le prime assemblee congressuali di circolo che porteranno, ad aprile, all'assise nazionale di Rimini. Attorno alla discussione sui grandi temi nazionali ed internazionali è necessario che Rifondazione Comunista rifletta anche sulle collocazioni nelle maggioranze locali poiché, ed è una novità per il PRC, probabilmente tra qualche mese si terranno i congressi regionali del partito.
Noi della minoranza di sinistra, che si riconosce nel testo congressuale "Per un Progetto Comunista rivoluzionario nella nuova fase storica", avanzeremo la proposta di rompere con la Giunta Errani e di ricollocare il all'opposizione. Le politiche della Giunta regionale danno pienamente ragione a chi, come noi, ha sempre ritenuto impossibile un'alleanza tra centrosinistra e rifondazione che si ponesse sul terreno della difesa delle classi subalterne: Errani e la Giunta procedono speditamente su una linea neoliberista fatta di privatizzazioni, lavoro interinale, finanziamenti alle scuole private alla faccia di chi firmò il referendum, ecc..
Appare tra l'altro fittizia la divisione nel partito fra movimentisti bertinottiani e partitisti maselliani, visto che gli uni e gli altri hanno condiviso negli ultimi anni tutte le scelte fondamentali per il PRC: accordo elettorale e di governo in Regione, approvazione della legge Bastico, alleanze a Ravenna e Rimini. Solo noi della minoranza ci siamo coerentemente opposti a ciò, indicando una linea alternativa per il partito che non lo rendesse complice delle politiche neoliberiste ed antipopolari del centrosinistra per fare del PRC un partito radicalmente alternativo ai due poli dell'alternanza confindustriale.

Bologna, 31 gennaio 2002