DICHIARAZIONE
DI
MICHELE TERRA
DELLA
DIREZIONE NAZIONALE DEL PRC
“L’alleanza tra rifondazione comunista e centrosinistra in Emilia-Romagna
rischia di essere un vero e proprio cappio al collo dei comunisti di questa
regione.
Il programma sul quale è stata siglata l’intesa tra il PRC e
le forze del centrosinistra, pur cercando formulazioni di certo effetto
a sinistra come “povertà zero”, nella realtà dei fatti è
ben lontano dall’invertire la tendenza liberista in voga nel centrosinistra,
non solo: dopo anni di tagli selvaggi nella sanità, che tanta parte
ha nel bilancio regionale, nulla di quanto è stato tolto ai cittadini
in fatto di servizi sanitari (posti letto, ospedali, ecc.) viene “restituito”.
Comodo dire che non ci sono più tagli: “il lavoro sporco” è
già stato fatto, ora si tratta “solo” di gestirlo.
Come minoranza avevamo da tempo proposto la presentazione autonoma
del PRC considerato l’abisso tra noi ed il centrosinistra, così
purtroppo non è stato; non condividiamo la posizione della maggioranza
del gruppo dirigente ma la rispettiamo, essendo, però, certi di
rappresentare oggi un profondo dissenso nel corpo militante del partito
che va di certo molto oltre il 18% da noi raccolto all’ultimo congresso.
Se il prossimo futuro del PRC in Emilia-Romagna sarà quello
di essere “partito di lotta e di governo”, come minoranza ci assumeremo
di certo l’onere e l’onore di stare con la parte che lotta.”
Bologna, 10 marzo 2000