COMUNICATO STAMPA
di Francesco Ricci
(Direzione nazionale PRC)
 
Cinque anni di politiche antioperaie dei governi di centrosinistra hanno spianato la strada alla demagogia della destra regalando l'Italia a Berlusconi.
 
L'accusa rivolta al PRC di aver favorito la vittoria delle destre va respinta e capovolta. L'errore del PRC non è stato il mancato accordo con l'Ulivo ma semmai aver sostenuto per mezza legislatura il governo Prodi e aver continuato, anche dall'opposizione, a coltivare l'illusione di poter condizionare le politiche del centrosinistra, praticando infine a queste elezioni l'ambigua linea della "non belligeranza" combinata con gli accordi con l'Ulivo per le amministrative a Roma, Milano, Napoli, ecc.
 
La concezione sbagliata sostenuta da Bertinotti di costruire il PRC come pungolo (interno o esterno) del centrosinistra e della sinistra liberale DS non ha prodotto risultati né per le masse popolari né per il PRC che, nonostante la positiva tenuta, ha visto dimezzarsi dall'inizio della legislatura il proprio bacino elettorale.
 
Contro il governo Berlusconi è necessario costruire un'opposizione parlamentare e sociale intransigente che trovi nel "risveglio operaio" di questi mesi (scioperi alla Fiat, lotte dei metalmeccanici, manifestazioni degli studenti, ecc.) il suo punto di forza. Bisogna cioè costruire -come nel '94- i rapporti di forza nei luoghi di lavoro e nelle piazze per sconfiggere il governo delle destre. Per fare ciò non serve una "sinistra plurale" e sarebbe sbagliato ragionare oggi in una logica di opposizione "frontista" con gli apparati DS in crisi finalizzata magari a riaprire domani una nuova disastrosa stagione governista col centrosinistra. E' necessario invece che Rifondazione si costruisca come "terzo polo" della politica italiana, altra direzione del movimento operaio in contrapposizione a quegli apparati dirigenti liberali dei DS che hanno condotto a questa nuova sconfitta.