MESSINA

L’ASSOCIAZIONE PROGETTO COMUNISTA –sinistra del P.R.C.-

contesta l’appoggio di Rifondazione all'Ulivo

 

A poco meno di un mese dalle elezioni amministrative lo spettacolo nei due Poli è desolante. Quello delle Libertà, dilaniato da lotte intestine, ancora una volta ha rinviato la decisione sul candidato a sindaco e a presidente della provincia. Lo schieramento di centrosinistra ha scelto i suoi docenti universitari: il liberale Saitta al Comune, e secondo la stampa, Mario Centorrino alla Provincia. Le estenuanti trattative tra le varie componenti dell’Ulivo, hanno prodotto uno “psicodramma Bottari” in casa DS, che ha visto quest’ultima soccombere.

Riteniamo doveroso, come dirigenti provinciali del PRC e dell’ “Associazione Progetto Comunista – sinistra interna al PRC”, esprimere un netto dissenso in merito a questo modo di procedere della politica messinese.

Continua la politica di saccheggio del territorio e delle risorse da parte del gruppo dominante locale, che di fronte ai bisogni elementari, come il lavoro, i trasporti pubblici, la necessità in genere di servizi più efficienti, propagandisticamente non fa altro che parlare del Ponte sullo Stretto come la manna dal cielo che dovrebbe risolvere le questioni. Si disinteressa di finanziare e di potenziare i servizi scolastici, in particolar modo la sicurezza nel campo dell’edilizia, regalando ai privati soldi per gli affitti. Per non parlare di strade e ponti, che sembrano essere stati bombardati dall’incuria e dall’indifferenza.

Lo schieramento “alternativo” non può semplicemente proporre un referendum per abrogare la legge di finanziamento per il Ponte; cosa in sé giusta, ma che riteniamo illusoria e costosa, in quanto l’eliminazione delle grandi opere inutili dipende dall’elezione di una nuova classe dirigente che abbia il coraggio politico di lottare contro questa opera mostruosa, nella quale non rientra certo il liberale Saitta.

Aggrava il quadro la politica di privatizzazione dei servizi che anche il centrosinistra ha inaugurato nei governi locali (vedi la legge Bassanini sulla privatizzazione dei servizi pubblici).

Pertanto i comunisti devono combattere tenacemente il Polo dominante nella nostra provincia, ma nello stesso tempo non possono fare accordi con chi è stato competitivo sullo stesso terreno, vale a dire con questo centrosinistra litigioso e mediocre, a Messina come in altri posti.

Dunque riteniamo, come sinistra interna del PRC, che il Partito si debba costruire come polo autonomo di classe anticapitalistico, alternativo sia al centrodestra che al centrosinistra, rompendo indugi e tatticismi: soltanto così il Partito potrà costruirsi come polo indipendente nello scenario della politica nazionale.

E’ quindi necessario a livello comunale ratificare al più presto quel percorso politico che ha seguito la maggioranza del circolo di Messina, sostenendo fino adesso l’ipotesi di una presentazione autonoma del partito alle elezioni. Autonomia non significa isolamento né settarismo; al contrario, apertura a tutti i lavoratori a prescindere dalle tessere sindacali e politiche, alleanza con tutti quei settori e movimenti sociali anticapitalistici, dai lavoratori delle fabbriche a quelli dei servizi, al movimento no-global, e a tutti quei comitati contro la guerra che esistono nel nostro territorio nonché ai precari, ai disoccupati e a quei settori proletarizzati del lavoro autonomo, tenendo ferma ovviamente come contraddizione centrale quella tra capitale e lavoro.

Per l’Associazione marxista rivoluzionaria

Progetto comunista – sinistra del PRC

Giacomo Di Leo, Vito Giunta, Massimo Paparatti