Bologna
verso le elezioni
Presentiamo,
qua di seguito, il documento preparato dai compagni di Progetto Comunista di
Bologna riguardante la situazione locale rispetto le prossime elezioni
amministrative e la relativa candidatura a sindaco di Sergio Cofferati.
Un
elemento di novità nella federazione bolognese del PRC è rappresentato dal
fatto che per la prima volta dalla chiusura del congresso nazionale i
sottoscrittori del testo della sinistra del partito va molto oltre l’area
congressuale di Progetto Comunista. Il documento, di cui è primo firmatario il
nostro compagno Michele Terra, è stato infatti sottoscritto da quasi tutti i
giovani dirigenti e militanti che allo scorso congresso e conferenza giovani si
erano schierati nell’area bertinottiana.
Da
notare come all’ultimo CPF bolognese la maggioranza abbia perso notevoli pezzi
proprio riguardo la politica delle alleanze a livello locale. Ben tre sono stati
i documenti posti in votazione: quello della segreteria (che comprende grassiani
e bertinottiani doc) ha ottenuto 45 voti, su 100 aventi diritto; il testo di
Falce Maretello ha preso 6 voti e 3 quello presentato da un compagno in rotta
con l’area del segretario nazionale (che chiedeva tra l’altro la
convocazione del congresso straordinario), mentre i sostenitori del testo da noi
predisposto (7 presenti al CPF) non hanno partecipato al voto chiedendo di non
chiudere la discussione ma di avviare una vasta consultazione nel partito.
Il
documento
E’
passato poco più di un anno dalla chiusura del V congresso del PRC ed appare
ormai chiaro che la cosiddetta “svolta a sinistra” del gruppo dirigente
maggioritario del partito non vi è mai stata.
Gli
avvicinamenti tra PRC ed Ulivo degli ultimi mesi sono chiaramente un preludio ad
un accordo di governo per il 2006, per il quale si sono già formate commissioni
miste Ulivo-Prc per stenderne il programma.
Le
elezioni locali diventano, quindi, propedeutiche all’alleanza nazionale e sono
un elemento fondamentale della linea politica del gruppo dirigente del PRC, al
di là dell’assenza più totale di elementi di reale svolta negli accordi
elettorali.
Esemplare
di questa linea sconsiderata di accordi “sempre e comunque” col
centrosinistra (purché, ovviamente, siano disponibili ad imbarcare il PRC) è
il caso delle elezioni regionali friulane dove il PRC ha sostenuto
l’industriale Illy alla Presidenza, nonostante come parlamentare si fosse
astenuto sulla guerra in Irak e si presentasse con un programma fatto di
privatizzazioni, delocalizzazioni delle fabbriche nell’est europeo, grandi
opere, finanziamenti alle imprese, ecc. Ed oggi il Prc partecipa con un suo
assessore alla giunta Illy che tale programma dovrà attuare!!
A
Bologna in vista delle elezioni comunali del 2004 le cose non sembrano andare
diversamente.
Il
candidato Cofferati è già stato dichiarato gradito dal segretario provinciale
e dal capogruppo in Comune, nonostante nessun organo dirigente abbia deliberato
questo “gradimento”.
Vogliamo
ricordare che nel recentissimo passato Cofferati si è schierato dalla stessa
parte di Berlusconi, Confindustria e maggioranza dell’Ulivo per far fallire il
referendum sull’art.18, che se vinto avrebbe potuto realmente aprire una nuova
stagione della politica Italiana.
Troppo
spesso si parla a sproposito di guardare i programmi e non i candidati,
ricordiamo, però, che ognuno è portatore di una propria vicenda politica,
quella di Cofferati negli ultimi mesi non solo si è distanziata dalle lotte dei
lavoratori ma si è radicalmente contrapposta loro con la presa di posizione per
l’astensione al referendum.
Peraltro
è oggi impossibile segnalare elementi di positività nelle linee delle
maggioranze di cui fa parte il Prc. Esempio lampante è la Regione
Emilia-Romagna dove una giunta e una maggioranza, che vedono partecipi il PRC,
continuano una politica fatta di privatizzazioni e di politiche chiaramente
neoliberiste, basti ricordare il processo di privatizzazione della fiera di
Bologna, le “leggi Bastico” sull’istruzione e la nuova normativa sul
trasporto pubblico locale.
Gli
stessi consiglieri comunali del centrosinistra bolognese hanno dimostrato che
quando si tratta di speculazioni i loro voti possono tranquillamente convergere
con quelli di Guazzaloca, come nel caso della cementificazione di via Larga.
Peraltro,
è bene ricordare, che quando governava il centrosinistra a Bologna Rifondazione
Comunista era all’opposizione. Allora, ad esempio, mentre il centrosinistra di
Vitali privatizzava le farmacie comunali il PRC indiceva il referendum per
impedire l’ennesima privatizzazione ulivista. Negli ultimi mesi di giunta
Vitali il centrosinistra faceva sgomberare e manganellare in via del Pallone gli
immigrati senza casa che poche settimane prima avevano occupato San Petronio.
Rispetto
alle vecchie gestioni di Vitali e C. nessuna autocritica è stata fatta
dall’Ulivo, nessuna dichiarata intenzione di cambiare rotta è stata sentita
finora.
Non
è sufficiente battere elettoralmente Guazzaloca per avere un’amministrazione
realmente di sinistra.
Bisogna
riuscire a sconfiggere tutte quelle politiche filo padronali di cui anche
l’Ulivo si è fatto portatore, e nello specifico di Bologna avanziamo alcune,
seppur ancora parziali, proposte:
·
blocco e rientro delle esternalizzazioni dei servizi e
delle privatizzazioni;
·
impegno diretto del Comune a non applicare ai propri
dipendenti i peggioramenti previsti dalle leggi di riforma di Berlusconi;
·
garantire ai dipendenti delle ditte (coop., ecc.) che
lavorano per il Comune gli stessi salari e diritti dei dipendenti comunali,
perché l’ente pubblico non può lucrare sulla pelle dei lavoratori;
·
blocco delle nuove costruzioni e rilancio di una politica
di recupero edilizio;
·
chiusura del centro storico;
·
nuove azioni per una vera politica di accoglienza per i
lavoratori stranieri e impegno alla chiusura del CPT di via Mattei;
·
potenziamento dei servizi per l’infanzia e blocco dei
finanziamenti agli istituti privati;
·
politiche che sviluppino il trasporto pubblico a scapito
di quello privato.
L’accettazione
acritica del candidato sindaco Cofferati, l’assenza di ogni discriminante
programmatica da parte del Prc, rendono il partito, nei fatti, subalterno allo
schieramento ulivista.
E’
necessario invertire al più presto tale tendenza.
Proponiamo
quindi che Rifondazione Comunista non attenda oltre e dichiari
l’indisponibilità a sostenere Cofferati sindaco ed indichi in tempi brevi una
propria candidatura a sindaco.