A
proposito di un altro giornale con la nostra stessa testata
A ciascuno il suo nome
di Francesco Ricci
In alcune manifestazioni nazionali e in tre o quattro città
vengono diffusi, ogni tanto, dei volantini e un giornale firmato "Progetto
comunista", con una testata che imita la nostra.
Si tratta di materiale prodotto da un gruppo di compagni
che, non condividendo le scelte compiute da una larghissima maggioranza di
Progetto comunista nell'assemblea nazionale dell'area (nel luglio 2002) che avviò
la costruzione dell'Associazione marxista rivoluzionaria, decise di prendere
altre vie (in diversi casi rientrando, a livello locale, in maggioranza).
Non ci interessa entrare qui nel merito delle posizioni
che questi compagni esprimono. Peraltro, per poterlo fare sarebbe necessario
prima capire qual è questa posizione. Tanto per fare un esempio: all'ultimo
Comitato Politico Nazionale del Prc (ottobre) questi compagni hanno presentato
un testo (a firma Izzo, Ceprano, D'Angelo) in cui si dichiarano fortemente
contrari all'accordo Prc-Ulivo che aprirebbe la strada "a un governo di
alternanza" al servizio del grande capitale; nello stesso Cpn uno dei tre
firmatari del testo, il compagno D'Angelo, ha scritto un intervento (che si può
leggere nell'opuscolo pubblicato da Liberazione)
in cui si dichiara disponibile a "valutare la possibilità di una
corresponsabilizzazione esterna [del Prc]" in quel medesimo "governo
di alternanza" diretto dai liberali. Il problema è quindi solo appoggio
interno o esterno?, al servizio pieno o a mezzo servizio?
Pazienza: tutte le posizioni, anche le più bizzarre, sono
legittime. Quello che non è legittimo è sostenerle utilizzando un nome e una
testata altrui, giocando sull'equivoco.
Firmarsi col proprio nome è in generale meglio: non tanto
per una questione di "copyright" ma per elementare correttezza. Si
eviterebbe, per di più, di cadere nel ridicolo.