Ma questo sciopero pone una enorme domanda al Sindacato: se di fronte
all'attacco di Governo e Confindustria che passa nei mancati rinnovi
contrattuali, nel taglio alle pensioni, nell'attacco all'art.18, nei tagli
alla sanità e alla scuola pubblica, nelle ristrutturazioni e nei
licenziamenti alla Fiat di Torino come alla RER (fabbrica siderurgica) di
Isernia si possa ancora andare avanti con "lotte ordinate" come gli
scioperi generali trimestrali, le manifestazioni al sabato, gli scioperi di
singole categorie o territori e per i "pubblici dipendenti" (sempre
più privatizzati) con la spada di Damocle delle leggi antisciopero.
E' necessario un salto di qualità: serve lo sciopero prolungato,
serve una prova di forza verso il Governo ed il Padronato, serve una
piattaforma unificante che parli a tutto il mondo del lavoro ed a tutti
cittadini.
E' quello che noi, esponenti della sinistra di opposizione all'interno della
CGIL rivendichiamo da tempo per unire tutte le lotte oggi disperse, i
lavoratori i giovani e i disoccupati intorno alle rivendicazioni di un vero recupero salariale di fronte all'inflazione
selvaggia, la difesa e
riqualificazione delle pensioni e dei servizi sociali, l'abolizione della
flessibilità, ormai selvaggia, e un adeguato salario ai disoccupati, con
l'obbiettivo dichiarato di cacciare questo governo antioperaio e antipopolare.
La Francia del 1995, citata in queste ore dalla stampa nazionale, parla di
lotte ad oltranza che conquistavano il consenso della popolazione contro un
governo Juppè che in tutti gli aspetti della vita sociale e del mondo
del lavoro era divenuto insopportabile, proprio come il governo Berlusconi, e
che ha permesso con la sua cacciata di aprire le porte ad un'altra stagione
politico e sindacale.
Questa sarebbe la migliore risposta non solo ai tranvieri di Milano ed a gli
altri lavoratori e lavoratrici, ma anche ai cittadini che usano il servizio
pubblico e che né chiedono migliore qualità e quantità.
Bruno Manganaro (segr. CGIL Liguria, Dir
CGIL)
Franco Grisolia (CGIL naz.)
Daniele Debetto (Dir Naz FILCEA)
Piero Acquilino (Comitato Naz. di Garanzia FIOM)
2 dicembre 2003