IL COMMISSARIAMENTO DELLA FEDERAZIONE DI SALERNO DEL PRC: IL SIGNIFICATO POLITICO DI QUESTA SCELTA, LA NOSTRA OPPOSIZIONE
(nota pubblicata sul Manifesto del 4 dicembre)
(nota di Valerio Torre)
(il documento di Progetto Comunista di Salerno)
BERTINOTTI
GETTA LA MASCHERA
La
vicenda del commissariamento della federazione di Salerno del PRC ha disvelato,
anche a chi non aveva saputo o voluto vederlo, il vero carattere della politica
di Fausto Bertinotti e del gruppo dirigente di maggioranza di Rifondazione
comunista.
Questi
i fatti: il Comitato politico federale, dopo lunga e democratica discussione,
approvò a maggioranza un ordine del giorno per l’apertura di una verifica
politico‑programmatica con il Sindaco De Biase e la coalizione dei partiti
che lo sostengono sulla base di alcuni punti che caratterizzassero la presenza
dei comunisti nell’amministrazione. Tale decisione fu presa dopo l’esame
del segno complessivo dell’azione politica ed amministrativa dei precedenti
due anni e mezzo di consiliatura, in cui Rifondazione ha oggettivamente
appoggiato il programma della borghesia cittadina rappresentata dai ceti
politici democristiani e diessini, consentendo che venissero assunti lavoratori
interinali nelle municipalizzate, che fosse avviato il percorso dell’esternalizzazione
e della privatizzazione dei servizi, approvata una serie impressionante di
varianti urbanistiche che determineranno una cementificazione senza pari della
città, che venissero elargiti finanziamenti a pioggia alle imprese sedicenti
artigiane mentre gli speculatori deindustrializzano il territorio e dismettono
la manodopera.
Il
deliberato del Comitato politico federale è stato apertamente osteggiato da un
gruppo di potere composto, tra gli altri, dall’assessore Mari e dai
consiglieri Longo e Liguori, che, grazie all’appoggio del livello regionale
del partito, è riuscito a bloccare la verifica politico‑programmatica con
un provvedimento di commissariamento della federazione del PRC da parte della
Direzione nazionale.
Naturalmente
– e questo ha costituito costante oggetto di denuncia da parte di Progetto
comunista – dietro questa vicenda non ci sono solo le miserie della politica
di una cittadina di provincia. Ciò che è in gioco è l’innaturale
prospettiva di governo del PRC con le forze di centro e quindi con la borghesia
italiana. Una scelta in profonda contraddizione con tutte le ragioni dei
movimenti che in questi anni si sono espressi. Una scelta che vanifica le
ragioni di quegli undici milioni di SÌ al referendum per l’estensione
dell’art. 18 a tutti i lavoratori.
Bertinotti
ed il gruppo dirigente di maggioranza di Rifondazione, che del finto confronto
programmatico nazionale col centrosinistra fanno un vessillo, hanno impedito un
vero confronto programmatico che il PRC a Salerno voleva attuare, lanciando un
messaggio inequivocabile a tante altre federazioni che oggi stanno apertamente
contrastando una scelta non condivisa dalla base del partito: nessuno osi
mettere in discussione l’accordo con Prodi e l’Ulivo attraverso la critica
delle giunte locali in cui quell’accordo subalterno è stato già concluso!
Progetto
comunista, che in tal senso ha lanciato una petizione nazionale rivolta agli
iscritti ed ai movimenti, non defletterà. E andrà sino in fondo.
Perché
una cosa deve essere chiara: nessun governo della borghesia italiana sarà
privato di un’opposizione di classe e comunista!
Associazione
marxista rivoluzionaria
PROGETTO
COMUNISTA
sinistra
del PRC
COLLETTIVO
DI SALERNO