LA LOTTA ESEMPLARE DEGLI AUTOFERROTRANVIERI
Nota informativa sull'intervento della AMR Progetto Comunista
negli
scioperi degli autoferrotranvieri.
Gli scioperi degli autoferrotranvieri rappresentano un importante salto di qualità nella lotta di classe nel nostro Paese. Rompendo con il fallimentare tran-tran di scioperi programmati trimestrali di poche ore, nell'ambito delle "regole" e delle norme di legge, i lavoratori si sono posti nei fatti sul terreno di quella strategia di sciopero prolungato che solo Progetto Comunista ha propagandato nei mesi scorsi come unica forma di lotta utile alla battaglia per le rivendicazioni della classe e contro il governo Berlusconi. Questa lotta continua con esempi bellissimi di radicalità contro l' accordo-bidone firmato dalle burocrazie di CGIL-CISL e UIL, che, come dovrebbe essere evidente a tutti, non ha solo una valenza strettamente sindacale, ma anche politica.
Nella
misura delle nostre possibilità siamo intervenuti
nelle lotte in corso sia in termini di partecipazione e sostegno sia in
termini di propaganda delle nostre posizioni generali .
Questo anche con varie dichiarazioni sia del compagno Ferrando, quale portavoce della nostra Associazione, sia dei nostri compagni con incarichi nazionali nella CGIL. Tali dichiarazioni sono state variamente riprese dalla stampa nazionale e locale. Inoltre venerdì 19 il compagno Ferrando è stato chiamato da "radio 24", la radio dell'organo di Confindustria "il Sole-24 ore", ad un ampio dibattito con Pezzotta, Brunetta e Ichino (sintomo evidente che gli ambienti giornalistici più informati comprendono l'unicità e l'importanza alternativa delle posizioni di Progetto Comunista).
Per quanto riguarda le situazioni specifiche segnaliamo brevemente lo stato dell'intervento in quattro grandi città, centrali nelle mobilitazioni,
A
Torino siamo direttamente presenti all'interno della
categoria in lotta, in particolare con il compagno Minghetti, già dirigente
CUB ed ora in CGIL e un gruppo di compagni nostri iscritti o simpatizzanti
attorno a lui.
A
Genova oltre che
per il contratto la lotta si sviluppa contro il progetto di privatizzaziopne
portato avanti dalla giunta di centrosinistra di cui fa parte anche il PRC.
Grazie alla presenza in CGIL, in particolare del compagno Bruno Manganaro,
siamo riusciti a far sì che
localmente si avesse un atteggiamento parzialmente diverso da quello
nazionale, per cui al primo sciopero "selvaggio" fuori dalle regole
di legge, hanno promosso e partecipato ai picchetti (sostanzialmente di
solidarietà, perché l'adesione alla la
lotta era unanime tra i lavoratori) anche militanti e dirigenti della CGIL
confederale e dei trasporti. Il nostro volantino è stato diffuso in tutti i
depositi e distribuito anche da
compagni tranvieri iscritti al PRC ma, ad oggi, sostenitori della maggioranza.
Il compagno Veruggio è intervenuto nella più importante delle assemblee dei
lavoratori come componente della segreteria regionale del PRC, riscuotendo
approvazione per le nostre proposte e precisando anche la nostra posizione
differente dalla maggioranza del PRC locale sulla questione della
privatizzazione.
Anche
a Venezia vi è stata ampia diffusione di un nostro volantino
e i nostri compagni con ruolo dirigente nella CGIL - in particolare il
compagno Doro, del direttivo regionale FIOM e il compagno Bortolotto del
direttivo regionale dei tessili- sono intervenuti nelle manifestazioni e nelle
assemblee portando solidarietà e esprimendo le nostre posizioni anche qui
accolte con favore. La situazione di Venezia è particolarmente importante
perché qui i lavoratori hanno votato formalmente la prospettiva dello
sciopero ad oltranza, isolando i dirigenti locali della CUB, contrari a questa
proposta. L'episodio veneziano è significativo perché dimostra
che se la CGIL è la grande organizzatrice dei tradimenti e delle
sconfitte e il sindacalismo di base è in generale più radicale, anche in
quest'ultimo sono presenti spesso interessi di "bottega"
e di "microburocrazia" contrari allo sviluppo più radicale
della lotta unitaria dei lavoratori. Oltre il caso di Venezia ricordiamo,
rispetto alla presente lotta, quello di Milano: in questa città lo SLAI-COBAS
è egemone tra i macchinisti del metrò, mentre è più debole tra gli
altri lavoratori; ebbene il 15 dicembre cioè il giorno in cui lo sciopero a
sorpresa fuori regola a Milano ha
scatenato la presente lotta, i macchinisti del metrò si sono quasi tutti
presentati a lavoro, perché lo
SLAI aveva sostanzialmente invitato a non partecipare; si può dire che per
fortuna tale sigla non conta molto tra gli altri lavoratori del metrò che
quindi lo hanno bloccato. Ciò che si dimostra ancora una volta, in realtà,
è che solo i marxisti rivoluzionari partono esclusivamente dagli interessi
generali della lotta di classe e per questo riescono a rappresentarli
indipendentemente dalla loro sigla di appartenenza, spingendo alla lotta più
radicale e unitaria possibile.
A
Milano, punto di innesco della lotta, la nostra non presenza
interna e la debolezza del PRC stessa ci ha impedito un ruolo significativo,
ma abbiamo provveduto a diversi volantinaggi accolti favorevolmente dai
lavoratori.
Segnaliamo infine il nostro importante intervento all'interno dell'altra grande lotta radicale oggi in corso: quella dell'Alitalia a Roma. Qui siamo significativamente presenti all'interno dei lavoratori, in particolare con il compagno Spadoni, dirigente della CUB. Anche in questa situazione i compagni di Progetto Comunista hanno prodotto un volantino con le nostre posizioni generali.
Franco Grisolia
SIAMO TUTTI AUTOFERROTRANVIERI!
COMUNICATO
STAMPA
Progetto
Comunista (Sinistra PRC) Genova appoggia con decisione la lotta dei lavoratori
AMT.
Gli
autoferrotranvieri si battono non soltanto contro il disconoscimento di regole
che prevedono il recupero salariale automatico dell’inflazione, anche, e in
particolare qui a Genova, contro un progetto di smantellamento del sistema dei
trasporti come servizio pubblico, che ovunque applicato ha prodotto minore
occupazione, aumenti tariffari, peggioramento dei servizi per gli utenti. Ha un
bel dire il Sindaco Pericu, che il suo piano non comporta tagli occupazionali.
Il privato entra in una società per aumentare i profitti e questo significa
ridurre i costi e abbattere i diritti, come è stato fatto dalla Porto Antico
S.p.a., sulle spalle di lavoratori come Albert Kolgjiegia, l’operaio albanese
in nero rimasto schiacciato sotto una soletta di cemento.
Per
questo
-
esprimiamo la più convinta solidarietà agli autoferrotranvieri,
-
chiediamo ai cittadini di fare altrettanto, perché soltanto difendendo il
valore del lavoro è possibile difendere la qualità del servizio,
-
auspichiamo la costruzione di un coordinamento regionale e nazionale dei
delegati di base nel settore trasporto,
-
siamo pronti a lanciare una cassa di solidarietà e di resistenza nazionale se
il Governo deciderà di perseguire i lavoratori in lotta.
Marco Veruggio
Coordinatore regionale
Progetto Comunista
Sinistra PRC