L'Università Statale di MIlano in occupazione

Da ormai 5 giorni l'università Statale di Milano è occupata da centinaia e centinaia di studenti. Si tratta di un evento assolutamente inedito per Milano: una mobilitazione di questo tenore non si vedeva dai tempi della Pantera. Venerdì 28 ottobre una grande assemblea - che ha visto la partecipazione di tantissimi studenti dopo una grande manifestazione - ha deciso di occupare le facoltà di via Festa del Perdono (Lettere e Giurisprudenza). Nonostante le difficoltà dovute alle vacanze per il ponte dei morti, la stragrande maggioranza degli studenti ha deciso di tentare comunque di portare avanti l'occupazione.

Oggi - mercoledì 2 novembre - molte aule restano occupate, sia di giorno che di sera sono in corso assemblee studentesche permanenti, con discussioni, spettacoli, dibattiti. Soprattutto, sono state istituite delle commissioni di studenti che si occupano di analizzare la controriforma Moratti, di stendere piattaforme rivendicative, di organizzare gli eventi pubblici e il servizio d'ordine. I ricercatori in lotta contro il ddl Moratti danno un contributo all'occupazione con lezioni autorganizzate negli atri e nelle aule occupate.

Le piattaforme e le analisi elaborate nei gruppi di lavoro sono molto avanzate: si pongono in continuità gli attuali processi di ristrutturazione dell'università con quanto operato dai precedenti governi di centrosinistra, si chiarisce la natura di classe dei processi di smantellamento dell'università pubblica, si richiede un'università laica, gratuita e aperta a tutti. La risposta degli studenti è positiva (nonostante i tentativi di qualche gruppo minoritario - di area disobbediente - di abbassare il livello delle rivendicazioni: viene criticato l'utilizzo del concetto di "sfruttamento di classe"... sic!).

Insieme ai compagni e alle compagne del circolo universitario del Prc "F. Fortini" di Milano, partecipiamo e sosteniamo attivamente l'occupazione, cercando di coinvolgere anche il lavoratori dell'università (che, ad oggi, comunque, non mostrano ostilità e in parte appoggiano l'occupazione stessa), gli studenti delle altre facoltà, gli studenti medi e tutti quei soggetti che subiscono gli effetti della ristrutturazione universitaria voluta dai governi di centrodestra e centrosinistra.