COMUNICATO STAMPA SULL'EVOLVERSI DELLA
VICENDA BOLOGNESE E DEL DIBATTITO INTERNO AL PRC
Il comitato federale del Prc svoltosi ieri sera ha dimostrato come anche nel
partito la surreale discussione sulla legalità susciti sempre meno interesse:
su 101 componenti i presenti al momento del voto era poco più di 60.
Il documento proposto dalla segreteria con 49 voti a favore e 15 contrari non ha
nemmeno raggiunto la maggioranza dei componenti effettivi dell'organismo
dirigente. Altro che maggioranza schiacciante.
La posizione di Loreti e altri mi sembra frutto di una gran confusione: prima si
rifiuta il documento Cofferati, poi si manda Zamboni a trattare, infine ci si
astiene su un testo, che io comunque non condivido affatto, ampiamente
concordato tra sindaco e assessore del partito. Una posizione che di sicuro non
troverà il consenso né di settori di sinistra come sindacati confederali o
Arci, né di quel movimento che ha riunito 600 persone in sala Farnese il 2
novembre e che insieme ai comitati ha manifesto sabato scorso per Sirio.
Oggi più che mai sarebbe necessario un partito comunista sganciato dalla giunta
Cofferati e dalla sua maggioranza, un partito capace di essere motore di una
nuova opposizione di sinistra in questa città. Questa posizione ormai non è più
patrimonio solo della sinistra del partito, ma anche di altri che, come nel caso
del segretario del circolo Navile, uno dei più grandi della città, ieri sera
si è schierato con noi.
Bologna, 17 novembre 2005
Michele Terra
(Progetto Comunista - sinistra del Prc; Comitato Politico Nazionale Prc)