COMUNICATO STAMPA SULLA RIVOLTA FRANCESE
PRODI, BERTINOTTI E LA RIVOLTA FRANCESE
Romano
Prodi si presenta alle classi dominanti come garante della futura pace sociale
contro il rischio di rivolte “parigine”.
Ma la rivolta dei settori più diseredati della gioventù di Francia, pur in termini contraddittori e confusi, contesta di fatto l’oppressione quotidiana del capitalismo in crisi. Più ampio è il consenso che Prodi oggi riceve dalle classi capitalistiche a partire dai banchieri, più grande è il fossato che lo separerà dai settori oppressi della società italiana e maggiore la sua esposizione ai venti di rivolta.
Tanto
più se il suo governo, come già annuncia, dovrà gestire una nuova stagione di
sacrifici. Prodi è talmente consapevole di questo rischio da ricercare la
protezione di Epifani e Bertinotti. Ma gli basterà lo scudo protettivo della
concertazione?
La
rivolta di Francia solleva anche l’esigenza di un riferimento radicale a
sinistra: di una sinistra rivoluzionaria antisistema che voglia battersi sino in
fondo per un’alternativa al capitalismo. Se il PRC si corresponsabilizzerà ad
un governo Prodi-Montezemolo si esporrà alla collisione con i settori più
radicali dei movimenti. Farà scudo a Prodi, ma sacrificherà le proprie
ragioni.
Progetto Comunista-Sinistra del PRC si batterà sino in fondo per scongiurare questo esito. Ed oggi chiede innanzitutto l’immediata rottura del PRC con le giunte di Bresso e Cofferati. Perché non si può stare nello stesso tempo dalla parte dei movimenti e dalla parte di chi li bastona. Né oggi, sul piano locale, né domani sul piano nazionale.
7 novembre 2005
MARCO FERRANDO
Direzione Nazionale PRC
portavoce di Progetto Comunista-Sinistra del PRC