STUDENTI, PRECARI, RICERCATORI CONTRO LA MORATTI
Fabiana Stefanoni
Reggio Calabria
Collettivo
Studentesco Khorakhané: un’esperienza per difendere la scuola pubblica e il
ruolo degli studenti
Contro
l’indifferenza, la disinformazione, il disinteresse, per far sentire la voce
degli studenti: con questi presupposti è nato e ormai da ben sette mesi opera
all’interno del Liceo Scientifico “A.Volta” di Reggio Calabria il
Collettivo Khorakhané. E’ stato difficile mettere le prime fondamenta
all’interno della scuola, data la radicata mentalità ostruzionista di buona
parte degli studenti, che all’inizio vedevano nel pensiero del nucleo
originario del collettivo solo un intento di strumentalizzazione. La prerogativa
principale sulla quale si è basato l’ingresso di quest’organizzazione
all’interno della scuola è stata quella di essere aperti a tutti, infatti si
è cercato di coinvolgere la maggior parte dei ragazzi. Tuttavia le presenze
alle riunioni non sono mai state numerose, anche perché, come è risaputo, la
parte attiva cui interessa una scuola migliore è sempre costituita da studenti
di sinistra.
Tra
i progetti e le iniziative portati avanti dai ragazzi del collettivo in questi
primi mesi, vi sono: l’organizzazione di un’assemblea studentesca
straordinaria avente per temi la riforma Moratti e la devianza minorile; la
partecipazione attiva alla maggior parte delle manifestazioni cittadine di
protesta (tra cui quella riguardante l’area di discarica di Villa S.Giuseppe e
quella contro il proseguimento della “guerra del petrolio” in Iraq); la
futura co-organizzazione della Giornata della Creatività, con l’obiettivo di
ridare agli studenti l’effettiva gestione della manifestazione.
A
tutto questo va aggiunta la prima grande intenzione che muove ciascuno di noi
nel quotidiano: dare una nuova carica propulsiva alla partecipazione attiva,
responsabile e consapevole degli studenti alla vita della scuola, la vera forza
che spinge al rinnovamento e che appare bloccata da tempo. Questa forza che oggi
ci anima nel contesto scolastico, corroborata dall’esperienza culturale e
umana, potrà domani costituire la spinta all’impegno sociale e politico nei
vari settori in cui ci attiveremo come lavoratori.
I
passi in avanti compiuti dal collettivo sono testimoniati dal successo della
lista presentata alle elezioni per la consulta provinciale degli studenti con un
consenso di 490 voti pari al 65%. Questo consenso è tanto più significativo
perché ottenuto sulla base di una chiara piattaforma contro la privatizzazione
della scuola, il sistema dei debiti-crediti, l’emarginazione culturale e
sociale dei giovani e per la difesa degli spazi di democrazia e partecipazione.
L’impegno è quello di fermare la devastazione della scuola pubblica avviata dal ministro Berlinguer e continuata da lady Moratti e che un domani potrebbe proseguire con un governo Prodi. La scuola dev’essere di tutti, non di presidi manager o di ministri indicati dalla Confindustria.
Sciopero
specializzandi V ciclo classe scienze umane
Una parte degli specializzandi, iscritti al V ciclo della SILSIS, ha deciso di aderire in forma simbolica allo sciopero generale della scuola e alla manifestazione nazionale del 15 novembre. La nostra condizione è un ibrido tra studenti (siamo di fatto iscritti all'università Statale di Milano), insegnanti precari (alcuni di noi svolgono supplenze, qualcuno ha anche già l'abilitazione acquisita con concorso, ma si trova costretto per ragioni di punteggio a frequentare la scuola, tutti svolgiamo attività di tirocinio presso i licei), lavoratori (non essendo previste borse di studio per gli specializzandi né esoneri tasse siamo costretti a lavorare per mantenere gli studi). Per questo, come abbiamo aderito alle manifestazioni di studenti e precari contro il ddl Moratti e lo smantellamento dell'università pubblica, vogliamo aderire anche allo sciopero della scuola in maniera visibile, astenendoci dall'andare a lezione lunedì pomeriggio. Visto il valore che vuole assumere la nostra assenza -che danneggia prima di tutto noi che rinunciamo ad una lezione che ci spetta di diritto date le forti tasse che paghiamo per frequentare la scuola- chiediamo che essa sia considerata come "assenza per sciopero", in modo che non passi inosservata fra il 25 % di assenze permesso .
Riteniamo infatti che questo sciopero sia molto importante, anche se crediamo che per contrastare realmente la devastazione che la Moratti sta portando nel sistema dell'istruzione pubblica sarebbe necessario uno sciopero ad oltranza fino al ritiro di tutti i progetti di controriforma, della scuola e dell'università. Per quanto riguarda lo specifico della nostra condizione, anche se riteniamo utile l'esistenza di scuole che formino gli insegnanti, le attuali modalità in cui la SIS è articolata vanno a nostro avviso contrastate con fermezza. Crediamo, inoltre, che le nostre rivendicazioni vadano affiancate a quelle dei cosiddetti "precari storici", senza contrapposizioni di sorta, ma individuando come unica controparte la Moratti e il vigente sistema dell'istruzione pubblica.