L'ASSEMBLEA NAZIONALE DI DELGATI DEL 13-14 NOVEMBRE

Trovate di seguito un articolo di resoconto di Liberazione di oggi martedi 16 novembre dell'Assemblea Nazionale di delegati del 13-14 novembre promossa da Progetto Comunista.

la redazione Web


 

Si è chiusa a Rimini l'assemblea nazionale promossa da Progetto Comunista - sinistra del Prc

 Ferrando: «No alla "svolta governista"»

Il 13 e 14 novembre si è tenuta a Rimini l’assemblea nazionale, promossa da Progetto Comunista-Sinistra del PRC, per il varo della mozione congressuale alternativa in occasione del VI Congresso nazionale del partito.

All’assemblea hanno partecipato circa 200 delegati, eletti in 91 assemblee locali di federazione, in rappresentanza di oltre 1000 dirigenti locali e attivisti, sostenitori dell’appello “Per una proposta congressuale alternativa, al di là di ogni vecchia divisione di mozione”. Tra i delegati si è registrata una significativa presenza di militanti del PRC provenienti da altre collocazioni congressuali.

L’ampio dibattito, concluso da Marco Ferrando della Direzione Nazionale del PRC, ha visto l’intervento propositivo di oltre 40 delegati che hanno contribuito alla definizione della mozione congressuale che verrà presentata al CPN del 20-21 novembre. Inoltre ha registrato la presenza e il saluto – calorosamente accolti – del compagno Altamira e del compagno Savas, rispettivamente del Partito Obrero argentino e del Partito Operaio Rivoluzionario greco.

“Il cuore reale del Congresso – ha dichiarato Ferrando – è la svolta di governo impressa dalla Segreteria nazionale del PRC, che mette di fatto in discussione l’esistenza di un’opposizione comunista in Italia”. A questa “svolta governista”, secondo Ferrando, “non si può rispondere con la semplice critica, per di più ondivaga, come nel caso di Ernesto ed Erre. Occorre contrapporre la proposta strategica coerentemente alternativa del polo autonomo di classe e del fronte unico anticapitalistico: una proposta che recuperi il principio marxista dell’opposizione ai governi borghesi, che rivendichi la rottura con Prodi e D’Alema di tutte le forze del movimento operaio e dei movimenti di lotta, che punti realmente alla cacciata di Berlusconi dal versante dei lavoratori e non dei banchieri ulivisti”.

L’assemblea ha rinnovato “l’appello a tutti i compagni e le compagne del PRC, al di là di ogni vecchio steccato congressuale, a unire le proprie forze contro la svolta intrapresa, attorno alla necessità di rilanciare il PRC come partito coerentemente comunista: un partito cuore dell’opposizione, impegnato nella battaglia anticapitalista all’interno dei movimenti e delle lotte, leva insostituibile di un’alternativa di società e di potere”.