COMUNICATO
STAMPA
sulla
"manifestazione" Ulivo-Prc del 9 novembre a Roma
La manifestazione comune Ulivo-Prc -annunciata a suo tempo da
Fausto Bertinotti come una manifestazione di massa epocale- si è ridotta ad un
semplice incontro pubblico di segretari di partito.
Questo incontro ha poco a che vedere con la lotta per
cacciare Berlusconi. Il suo scopo evidente è celebrare -con una accurata
scenografia- l'intesa politica e di governo tra la maggioranza dirigente del Prc
e il centro liberale dell'Ulivo (Margherita, maggioranza Ds, Sdi).
Tale intesa rappresenta una seria minaccia per il Prc e per i
movimenti. Vuole infatti sposare ragioni sociali e politiche tra loro
inconciliabili: le ragioni dell'Europa dei banchieri, ben rappresentate da
Romano Prodi, e le ragioni dei lavoratori e delle loro lotte. Col risultato di
subordinare queste ultime, ancora una volta, alla logica del profitto, delle
spese militari, delle spedizioni coloniali, di nuovi sacrifici sociali per le
grandi masse.
Progetto comunista, sinistra del Prc, è in prima fila, com'è
ovvio, nella lotta contro Berlusconi per la sua cacciata: ma vuole che
Berlusconi cada dal versante dei lavoratori non dal versante dei banchieri.
Progetto comunista è favorevole alla possibilità di accordi
tecnici, sul solo terreno elettorale, per battere la destra: considera invece
inaccettabile una nuova compromissione di governo con l'Ulivo, ossia la
cancellazione in Italia dell'opposizione comunista.
Peraltro la "svolta" governista del Prc che tanto
entusiasma il centro dell'Ulivo, allarma sempre più la sinistra radicale dei
movimenti e una larga parte del nostro partito.
Per tutto questo rinnoviamo la richiesta di un congresso
straordinario del Prc che sottoponga la "svolta" ad una elementare
verifica democratica.
E non partecipiamo al varo pubblico di una prospettiva che,
se realizzata, rappresenterebbe un fatto distruttivo per il Prc.
Marco Ferrando
(Direzione nazionale Prc,
portavoce di Progetto comunista, sinistra del Prc)
8 novembre 2003