21 OTTOBRE: GIORNATA DI MOBILITAZIONE CONTRO LA MORATTI
Fabiana Stefanoni
NO
ALLA SCUOLA-AZIENDA
Per
una scuola e un’università veramente pubbliche, laiche e aperte a tutti
Per
la cacciata del governo Berlusconi
Continua
purtroppo il percorso che sta portando a termine la controriforma Moratti, in
tutti gli ambiti dell’istruzione pubblica italiana. Il nuovo anno scolastico e
accademico si sono aperti all’insegna di ulteriori pesanti attacchi sia al
diritto allo studio sia alle condizioni di lavoro del personale docente e non
docente.
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La
controriforma Moratti è già operativa nella scuola primaria e nella secondaria
di primo grado, mentre, per quanto riguarda la secondaria superiore è già
stato annunciato il completamento del lavoro di ristrutturazione in senso
aziendalistico dei programmi e dei percorsi formativi.
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Nell’ambito
della ricerca universitaria, sta per essere approvato definitivamente il
famigerato ddl Moratti, che prevede un’ulteriore drastica precarizzazione del
personale della ricerca.
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I tagli alle
strutture pubbliche sono sempre più cospicui, associati a un aumento
vertiginoso delle tasse d’iscrizione.
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La recente
“riforma” degli studi universitari ha ulteriormente disarticolato i percorsi
universitari, con il connesso aumento delle tasse e la penalizzazione degli
studenti disagiati.
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Continuano i
tagli ai posti di lavoro per il personale docente, con l’accorpamento delle
classi (ormai le classi di trenta alunni sono la norma in molti istituti, con
conseguenze devastanti anche dal punto di vista didattico).
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La legge Biagi
è ormai di casa nel mondo della scuola, con l’istituzione del “lavoro a
chiamata” da parte dei presidi-manager per quanto riguarda la gestione delle
supplenze.
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La
regionalizzazione dell’istruzione tecnica e professionale, con l’utilizzo
indiscriminato degli stage e delle attività di tirocinio (di fatto, attività
lavorativa non retribuita presso le aziende), ha ulteriormente inasprito gli
attacchi al diritto allo studio.
Si
tratta di una serie di misure che si pongono in continuità con quelle attuate
dai governi di centrosinistra, che hanno
aperto la strada alle politiche di smantellamento e privatizzazione della scuola.
Non solo: oggi i partiti dell’Unione dichiarano che la “riforma” Moratti
non può essere messa in discussione nel suo complesso, a dimostrazione di come
i due poli della borghesia italiana abbiano una concezione sostanzialmente
uguale dell’istruzione, ridotta a mera appendice degli interessi delle
imprese.
Ma
nelle scuole, nelle università la protesta di studenti, precari e lavoratori ci
dimostra che è possibile contrastare le politiche di smantellamento
dell’istruzione pubblica: tante facoltà in tutta Italia sono occupate, molti
istituti superiori sono in mobilitazione.
Progetto
Comunista partecipa alla giornata nazionale contro la “riforma” Moratti del
21 ottobre e sostiene attivamente le lotte contro la scuola azienda del Polo e
dell’Unione. Chiediamo una scuola veramente pubblica, laica e aperta a tutti.
Solo una prospettiva veramente anticapitalistica può garantire la difesa
dell’istruzione pubblica, non certo un nuovo governo Prodi.