Siamo tutti convinti che l’impegno assunto nel PRC per la salvaguardia dell’opposizione comunista, dell’autonomia dei movimenti dal giogo della borghesia e dei suoi rappresentanti liberali passi anche e imprescindibilmente per una mobilitazione attiva nelle Università, nelle sue realtà piu’avanzate e radicali, per una coerente attività politica che denunci con puntualità e fermezza ogni tentativo di "cloroformizzazione" del conflitto da parte delle direzioni riformiste nel movimento studentesco.

E’ interessante come significativo –vogliamo aggiungere- assistere alla diffidenza e alle rampogne colle quali i centristi accolgono questo genere di rivendicazioni. Nella fattispecie, il volantino che sotto riportiamo, che tali rivendicazioni recupera, distribuito il 21 ottobre in una larga e partecipata assemblea di docenti-studenti della facoltà di Scienze de "La Sapienza", ha trovato un dissenso ottuso come pregiudiziale in una decina di compagne, guidate dalle militanti di Erre-Bandiera Rossa. Un dissenso esploso in una violenta, faziosa aggressione verbale (accompagnata da slogan a prova di Curva Sud) verso uno dei nostri compagni candidati.

Quest’episodio –pur ridicolo nelle sue forme- funge da lezione ed insegnamento formativo: ancora una volta i fatti mettono a nudo la morale e l’azione "critica" di chi, "rivoluzionario a parole", posto dinanzi ad una proposta conseguente non puo’ che reagire goffamente o trascinarsi -con fedele subalternità- dall’altra parte della barricata…