Verso
il congresso internazionale della primavera 2004 a Buenos Aires
La
battaglia del Movimento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (MRQI)
di Nicola Di Iasio
“La crisi storica dell’umanità
si riduce alla crisi della direzione rivoluzionaria” (“Il Programma di
Transizione” di Leon Trotsky).
A distanza di 65 anni da quel
settembre del 1938, data di adozione del Programma di Transizione, seppur in una
situazione per diversi aspetti molto diversa, la crisi di direzione del
proletariato è lungi dall’essere risolta.
Contro ogni illusione riformista e
movimentista, questa, a nostro parere, è, ieri come oggi, la questione
decisiva: è la lezione a cui nessun rivoluzionario può sottrarsi: una
direzione internazionale è necessaria non solo perché il movimento comunista
si costruì sin dalle sue origini, con la Lega dei Comunisti di Marx ed Engels,
come movimento organizzato internazionale. Ma soprattutto perché il capitalismo
mondiale e la sua crisi ripropongono all’umanità tutto il peggio del secolo
precedente: miseria, guerre, razzismo, reazione, devastazione ambientale. Ogni
vecchia illusione riformistica è quindi negata alla radice dalle condizioni
obiettive dello scenario mondiale. Solo una rivoluzione socialista
internazionale che riconduca la produzione e le risorse naturali sotto il
controllo cosciente delle masse lavoratrici può liberare l’umanità dalla
barbarie, aprire un orizzonte nuovo, offrire un futuro degno alle nuove
generazioni.
Anche se, per un verso, il continuo
susseguirsi di fallimenti e disastri del capitalismo ha prodotto in questi anni
reazioni spontanee che spesso si sono poste su un terreno più avanzato rispetto
a quello che le diverse burocrazie hanno tentato di imporre; e, per un altro,
oggi sia la socialdemocrazia che lo stalinismo (e il nazionalismo borghese nei
Paesi dipendenti) non hanno certo la capacità di controllo delle masse di un
tempo, l’elemento essenziale che ha condotto tutti i movimenti alla sconfitta,
seppur con modalità diverse, è stata l’assenza o la debolezza del fattore
cosciente: una direzione rivoluzionaria internazionale che sappia lavorare nel
cuore della giovane generazione per sviluppare la sua coscienza politica;
contrastare le vecchie e nuove direzioni e quindi lottare per l’egemonia di un
programma rivoluzionario mondiale.
La Rifondazione del Partito Mondiale
della Rivoluzione Socialista è il compito, tanto difficile quanto necessario,
cui sono chiamati i marxisti rivoluzionari di tutto il mondo: senza
Internazionale, con un “surrogato” (magari centrista) di Internazionale si
condannano le migliori energie, in particolare della giovane e giovanissima
generazione protagonista delle mobilitazioni degli ultimi anni, all’ennesimo e
inglorioso fallimento.
In questo compito i marxisti
rivoluzionari non partono da zero. Crediamo che la rifondazione
dell’Internazionale rivoluzionaria significhi oggi la Rifondazione della
Quarta Internazionale; perché non c’è rifondazione di un’internazionale
rivoluzionaria se non sulla base programmatica del marxismo rivoluzionario.
I principi dell’indipendenza di
classe del movimento operaio da ogni governo borghese, del legame costante tra
obiettivi immediati e fini generali, della dittatura proletaria come potere dei
consigli hanno segnato il filo rosso del marxismo attraverso il pensiero e la
politica di Marx, di Engels e di Lenin.
L’opposizione di sinistra
internazionale guidata da Trotsky e la Quarta Internazionale delle origini hanno
difeso e sviluppato quel programma contro la socialdemocrazia e lo stalinismo,
subendo per questo la persecuzione congiunta della borghesia e della burocrazia
staliniana.
Oggi solo il recupero e la
riattualizzazione di quel patrimonio programmatico può rilanciare il futuro del
comunismo come movimento rivoluzionario internazionale. E viceversa, fuori e
contro il recupero di quelle fondamenta, ogni tentativo di rifondazione è
destinato a ripercorrere sentieri già battuti e già falliti.
In questo senso la rifondazione
dell’internazionale comunista è, programmaticamente, la rifondazione della
Quarta Internazionale. Non si tratta della celebrazione religiosa
dell’”infallibilità” di Trotsky. Si tratta invece del raggruppamento
politico, attorno ai principi marxisti rivoluzionari, dell’avanguardia di
classe internazionale: di tutte le forze e tendenze d’avanguardia che, al di là
delle diverse provenienze, saranno disponibili a convergere sul programma della
rivoluzione.
Non dunque un'idealizzazione del
“movimento trotskista”, in realtà attraversato nella lunga storia del
dopoguerra da un processo di frammentazioni organizzative e distorsioni
politiche (oggi ad esempio approdate nell'ingresso nel governo Lula della
tendenza brasiliana del Segretariato Unificato): ma una reale ricomposizione
rivoluzionaria di classe capace di capitalizzare la crisi profonda delle vecchie
forze riformiste e centriste e di rispondere all’esigenza decisiva di una
nuova direzione internazionale.
Da diversi anni le organizzazioni
firmatarie dell’Appello che riproduciamo in queste pagine hanno lanciato una
campagna internazionale per la Rifondazione della Quarta Internazionale.
Oggi il Movimento per la Rifondazione
della Quarta Internazionale (MRQI) non è più un semplice auspicio, ma una
realtà: un soggetto politico internazionale che, al di là dei suoi limiti, già
oggi lavora in diversi Paesi e su scala mondiale per quest’ambizioso progetto.
In America latina (da ultimo si veda
il risultato positivo del Partido Obrero nelle elezioni locali con punte
straordinarie del 10-12% nella regione di Salta nel nord dell’Argentina),
nell’Europa occidentale e orientale, negli Stati uniti d’America, in Medio
Oriente e in Asia, questa presenza vive e questo lavoro è iniziato.
L’associazione marxista
rivoluzionaria Progetto Comunista aderisce al Movimento per la rifondazione
della Quarta Internazionale, portandovi il bagaglio della propria esperienza e
posizioni, e si propone di costruire attorno ad esso il più ampio
raggruppamento dei comunisti rivoluzionari italiani.
Il congresso di delegati marxisti
rivoluzionari, che si terrà a Buenos Aires nella primavera del 2004, non è
solo la registrazione di questo importante passo in avanti nella costituzione di
una tendenza marxista rivoluzionaria conseguente. Né vuole essere la
consacrazione settaria e fine a se stessa del MRQI, che al contrario sconta
inevitabilmente dei limiti dovuti alla sostanziale assenza per 50 anni di una
direzione politica marxista rivoluzionaria internazionale. Né una facile
scorciatoia che, eludendo il raggruppamento rivoluzionario, cada in sterili
tentazioni autoproclamatorie. Il congresso al contrario intende, per un verso,
rilanciare il sentiero difficile, ma necessario, del raggruppamento
rivoluzionario; e dall’altro contribuire a incidere maggiormente nella lotta
di classe odierna.
Per questo sulla base dei principi
indicati (attualità della dittatura proletaria, rifiuto della collaborazione di
classe, attualità del Programma di Transizione e del suo metodo, necessità
della rivoluzione politica negli stati operai deformati) il MRQI fa appello ai
militanti di avanguardia e alle organizzazioni rivoluzionarie di tutto il mondo
per costruire assieme il partito mondiale della rivoluzione socialista: cioè la
Quarta Internazionale rifondata.