PROGETTO COMUNISTA E LE LOTTE
PER IL DIRITTO ALLA CASA
Di seguito trovate un resoconto - scritto dai giovani compagni della
sinistra rivoluzionaria del Prc di Barletta - relativo alle lotte di famiglie
proletarie per il diritto alla casa. La controparte è, guarda caso, la
Giunta comunale di centrosinistra, di cui fa parte il Prc.
BARLETTA (BARI)
Progetto comunista sostiene la lotta di famiglie
proletarie per il diritto alla casa contro la Giunta comunale di
centrosinistra
Nell’ultimo anno, Progetto Comunista con il
"Network per i diritti globali" ha seguito e sostenuto la
lotta di cinque famiglie proletarie, sulle quali pesava l’istanza di
sgombero promossa dal Sindaco Francesco Salerno e da tutta la sua Giunta.
Il tutto ha avuto inizio l’inverno
scorso, quando, con una lettera del Comune di Barletta, si sollecitavano gli
abitanti di uno stabile comunale, occupato "abusivamente" da molti
anni, a lasciarlo entro una determinata data, per presunti motivi di
insalubrità, previo sgombero con presenza di forze armate. La questione,
segnalataci da una delle abitanti della palazzina, ha raccolto tutta la nostra
attenzione e la nostra solidarietà nei confronti di queste famiglie e dei 6
bambini presenti, che senza una mobilitazione sarebbero stati buttati fuori
dalla propria casa.
Importante soffermarci su un dato molto importante
di questa storia e cioè il fatto che l’amministrazione di Barletta era
ed è tuttora di centrosinistra e all’interno della giunta è presente
un assessore del Prc (proprio l'assessore alla casa!). Le famiglie in
questione sono prive di reddito, quindi la loro situazione
sociale è disagiata, con la conseguente impossibilità di trovare
un’altra abitazione pagando un canone di locazione, visto anche il rincaro
dei prezzi.
Dopo i primi incontri con il Vicesindaco, da una
delibera della Giunta è scaturita una proposta alquanto imbarazzante ed
umiliante. Infatti si proponeva alle famiglie in questione un ridicolo
indennizzo di 1000 euro per le spese di trasloco e per il pagamento
dell’affitto. Proposta certamente non accettata da noi e dalle famiglie, in
quanto con quella somma non si riesce a fare nemmeno la metà delle cose
prestabilite dal Comune. Nel
frattempo alcuni componenti delle famiglie si sono recati dall’assessore del
Prc Maria Campese, pensando di ottenere un’altra forza dalla propria parte.
Benché lei affermi di aver fatto di tutto per impedire alla Giunta questo
scempio, non ha perso tempo nel condannare in primis l’occupazione di
stabili comunali. Da una comunista non ci si aspetterebbe ovviamente un
atteggiamento del genere.
Comunque la prima vittoria è stata ottenuta con
il rinvio, di 5 mesi, dello sgombero. In questo lasso di tempo la nostra lotta
è continuata giungendo all’accordo, e di conseguenza alla vittoria, di far
uscire le famiglie per il tempo della ristrutturazione della palazzina, con la
promessa, da parte del Comune, di farli rientrare subito dopo, legalizzando
ovviamente il contratto di locazione con il pagamento di un affitto politico,
quindi sopportabile per i redditi delle famiglie.
Dopo la soddisfazione per come si è conclusa la
storia ci siamo soffermati sulla questione a 360 gradi considerando la
totale assenza dei compagni della maggioranza di Rifondazione
Comunista in tutta questa storia. Evidentemente la collaborazione di classe
non ripaga il proletariato ma la borghesia e le sue espressioni politiche. La
maggioranza del Prc parla tanto di difesa del proletariato e di aiuti ai meno
abbienti e poi alla prima occasione ti sbatte in faccia la solita canzonetta e
cioè che "non si può salvare il mondo", che "i senza tetto
sono milioni e noi non possiamo salvarli tutti"! Si ricordano cosa
significa essere comunisti?