Parma: l’omicidio Lupo e la memoria perduta

 

di Anna Grazia Scarnato

 

 

Domenica 25 agosto ricorreva a Parma il trentesimo anniversario dell’assassinio di Mariano Lupo, giovane militante di Lotta Continua, ucciso da un gruppo di giovani dell’estrema destra nel 1972.

Il Collettivo antifascista “Agosto 1922”-costituitosi per tenere viva la memoria della Resistenza dell’Oltretorrente, quartiere popolare di Parma, contro le camice nere di Italo Balbo-ha organizzato un incontro per ricordare questo giovane operaio immigrato dalla Sicilia che fu vittima della violenza squadrista dei neofascisti.

Per l’omicidio furono condannati nel 1976 dal Tribunale di Ancona, Edgardo Bonazzi, 14 anni e 8 mesi, Andrea Ringozzi, 6 anni e 10 mesi e Luigi Saporito, 4 anni e 5 mesi.

La memoria di Mario Lupo fu tenuta in vita solo per alcuni anni grazie al Comitato antifascista che portava il suo nome. L’ultima commemorazione risale al 1992 quando Rifondazione Comunista insieme ad un Comitato composto da militanti della sinistra alternativa organizzò alcune iniziative, poi più nulla!

La perdita di memoria e il silenzio volontario da sempre ruotano attorno all’omicidio di Lupo. Ma con l’attuale giunta di centrodestra, che in sintonia con il revisionismo del governo si sforza di rimuovere persino il ricordo della Resistenza quasi come fosse un’eredità troppo scomoda, quel silenzio è diventato vera e propria condanna.

Della violenza fascista contro Mario Lupo rimangono solo un Centro Sociale a lui intitolato ed una lapide che recita così: Mario operaio immigrato, comunista, ucciso dall’odio e dalla violenza dei fascisti Lla giustizia proletaria ti vendicher. 25 Agosto 1972.