ALITALIA E ALFA: IL TRADIMENTO DELLE BUROCRAZIE SINDACALI
Trovate qui sotto il testo di un volantino, in distribuzione in questi giorni, sulle lotte dei lavoratori dell'Alitalia e dell'Alfa di Arese e sulla svendita delle lotte operata dalle burocrazie sindacali.
SOLIDARIETA’
AI LAVORATORI E ALLE LAVORATRICI
DELL’ALITALIA
E DELL’ALFA DI ARESE
TRADITI
DALLE LORO DIREZIONI SINDACALI...
L’Associazione
Marxista Rivoluzionaria “Progetto Comunista” esprime la sua piena
solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Alitalia e dell’Alfa di
Arese in questo momento drammatico. Come afferma la dichiarazione del
Collettivo Lavoratrici e Lavoratori Aeroportuali di Roma
(Liberazione,
19/9/04)
le burocrazie sindacali, invece di sviluppare una possibile lotta dura,
hanno realizzato una resa senza condizioni, svendendo diritti e conquiste
ad una “unione sacra” di padroni, grandi dirigenti, commentatori
prezzolati, destra di governo
e “sinistra” liberale, uniti nel voler porre sulle spalle dei
lavoratori i costi dei loro fallimenti e della loro crisi. Il recentissimo
accordo Alitalia con una realtà fatta di licenziamenti, aumento drastico
delle ore di lavoro e riduzione massiccia del salario è lì a dimostrarlo.
L’accordo più lontano sull’Alfa di Arese che oggi mostra apertamente il
suo carattere disastroso ne è una ulteriore conferma.
La
peculiarità delle due situazioni è che in esse non solo le tradizionali
burocrazie dei grandi sindacati confederali, ma anche i gruppi dirigenti di
alcuni importanti strutture del “sindacalismo di base”
hanno svenduto i lavoratori all’avversario di classe.
Nel
caso dell’Alitalia si è visto il SULT, dopo una ridicola e inconcepibile
proposta di acquisto di azioni da parte dei dipendenti, unirsi a CGIL, CISL,
UIL,UGL , etc nel sostegno sostanziale all’accordo-bidone.
All’Alfa
di Arese non è stato diverso, se non in peggio, il ruolo svolto dallo
SLAI-COBAS. I momenti di tensione di alcuni giorni fa nei confronti del
presidente della regione Lombardia Formigoni esprimevano la rabbia dei/lle
lavoratori/trici
contro questo politico reazionario per il mancato rispetto delle sue
promesse in riferimento al “nuovo polo di sviluppo tecnologico di Arese”,
promesse all’evidenza fasulle a cui i dirigenti dello SLAI avevano spinto i
lavoratori a credere, dopo aver apertamente scelto di appoggiarsi, nella crisi
FIAT, sulle forze di destra (in particolare sula Lega), trovando addirittura
accenti razzisti contro i “piagnoni” (sic) delle fabbriche del Sud,
contrapponendo la “salvezza di Arese” a quelle di queste ultime. Nel
contempo l’altro partner del tradimento, la FIOM milanese, vedeva il suo
segretario generale, di “sinistra” dichiarare “non sappiamo come questa
vicenda andrà a finire, ma vi chiediamo di lasciarci provare” a creare un
polo della mobilità sostenibile”. I risultati sono oggi sotto gli occhi di
tutti : la disfatta dei lavoratori di Arese.
Questi
avvenimenti dimostrano che la salvezza non verrà né dalle grandi burocrazie
sindacali, agenti
del l’avversario di classe, né dai burocrati sindacali di “sinistra”, né
dalle piccole “cricche” apparentemente radicali, ma prive di ogni
prospettiva strategica e interessate solo alla difesa del loro ruolo di
microburocrazie. Solo una netta battaglia per un sindacalismo di classe, che
parta quindi dalla difesa intransigente degli interessi dei lavoratori in un
ottica anticapitalistica può portare ad un successo nello scontro contro il
capitale, il governo e i rappresentanti “di sinistra” della borghesia. Un
sindacalismo che lotti ovunque nella CGIL come nelle organizzazioni minori di
base per cacciare burocrati e dirigenti traditori e sostituirli
con una nuova direzione realizzando così una rifondazione classista
del sindacato.
Una
battaglia questa che, come nuovamente dicono i/le compagni/e
del collettivo Lavoratrici e Lavoratori Aeroportuali deve unire “chiarezza
negli obbiettivi e radicalità nelle forme di lotta” .
Quella
radicalità di cui un esempio ci giunge oggi dalla Spagna, dove i lavoratori
dei cantieri navali statali,
di fronte alla prospettiva di ristrutturazione con esuberi, sono scesi
in strada in varie città erigendo barricate e scontrandosi con le forze di
polizia.. Zapatero in persona è stato denunciato come “L’ipocrita”
dai lavoratori per aver promesso che non ci sarebbe stato nessun licenziamento
e aver poi promosso il piano di ristrutturazione e privatizzazione dei
cantieri. Il che dimostra che al di là della cosiddetta politica
“pacifista” (del tutto relativa perché mentre ritirava le truppe spagnole
dall’Irak il governo “socialista” aumentava la presenza militare in
Afganistan) la
reale natura di classe dell’”alternativa” spagnola.
Radicalità
e chiarezza che come AMR abbiamo cercato di indicare come via ai lavoratori
con il nostro intervento in primo luogo attraverso l’azione dei nostri
compagni, attivisti sindacali tanto della CGIL che del miglior sindacalismo di
base (CUB) dell’Alitalia, segnalando che le possibilità di successo, almeno
difensivo, passavano attraverso le forme di lotta più dirompenti: sciopero ad
oltranza (si veda l’esempio di Melfi), occupazione degli impianti e delle
piste, rivendicazione della nazionalizzazione senza indennizzo (salvo ai
piccoli azionisti) sotto controllo dei lavoratori (tanto dell’Alitalia, come
del gruppo Fiat).
Solo con un tale chiarezza di obbiettivi e metodi e con la lotta per la rifondazione classista del sindacato e la ricostruzione di un partito che rappresenti gli interessi della classe che i lavoratori potranno tornare a vincere.
Associazione
marxista rivoluzionaria
PROGETTO
COMUNISTA
sinistra
del PRC