Torna in campo il movimento piquetero

 di Tiziano Bagarolo

Un largo fronte di organizzazioni piquetere e classiste, di cui le più significative sono il Bloque Piquetero Nacional, MIJD e la CTD Anibal Veron, sta promuovendo, a partire da una piattaforma in otto punti, un calendario di iniziative di lotta e di discussione, una sorta di avvio di una "vertenza generale" col governo appena insediato, che ha lo scopo non solo di rilanciare l'iniziativa del movimento ma anche di saggiare l'attitudine del governo. Non va dimenticato infatti la stretta repressiva che si è avuta in Argentina negli ultimi mesi contro i movimenti di lotta. Gli episodi più clamorosi sono stati gli sgomberi manu militari di alcune fabbriche occupate come la Sasetru a marzo e la Brukman ad aprile a Buenos Aires (quest'ultima continua ad essere presidiata note e giorno dalla polizia per impedire ai lavoratori di rioccuparla, mentre prosegue nella Legislatura di Buenos Aires la discussione della legge di esproprio) o l'arresto, sempre alla vigilia delle elezioni, di alcuni dirigenti del movimento piquetero di Salta.

Questo calendario prevede una giornata nazionale di lotta per il lavoro e il salario l'11 giugno (si sarà già svolta quando questo numero di Progetto comunista arriverà in mano al lettore); una mobilitazione nazionale il 26 giugno a Ponte Pueyrredon, a un anno dal massacro; una nuova assemblea nazionale dei lavoratori il 2 e il 3 agosto.

Ecco, in sintesi, la piattaforma in otto punti del movimento piquetero:

1)       Per veri posti di lavoro, no alla flessibilità, riduzione d'orario a parità di salario, piani di opere pubbliche per creare nuovi posti di lavoro; controllo delle organizzazioni piquetere sulle assunzioni.

2)       Estensione dei planes laborales [forme di lavori socialmente utili riservati ai capi famiglia] a tutti i disoccupati con o senza carico di famiglia; raddoppio della loro quantità; controllo sugli stessi delle organizzazioni dei disoccupati.

3)       Aumento generale del 50% dei salari; salario minimo pari al paniere familiare.

4)       Pensioni all'82% del salario con un minimo pari al salario minimo; restituzione dei contributi non versati dai padroni; statizzazioni della previdenza privatizzata sotto il controllo delle organizzazioni dei lavoratori e dei pensionati;

5)       Sussidio a tutti i disoccupati; creazione di comedores e aiuti alimentari ai disoccupati; costruzione di case popolari; accesso al credito per i piccoli produttori e restituzione dei depositi ai piccoli risparmiatori; no all'aumento delle tariffe dei servizi pubblici.

6)       Per finanziare queste misure, no al pagamento del debito estero e nazionalizzazione delle banche sotto il controllo dei lavoratori e degli utenti.

7)       Punizione per i responsabili del massacro di Ponte Pueyrredon; libertà e proscioglimento per tutti i compagni arrestati; processo e punizione degli assassini del 19 e 20 dicembre 2001 e di tutti i caduti delle lotte popolari.

8)       Esproprio di tutte le imprese sotto gestione operaia senza indennizzo per chi le ha fatte fallire; assegnazione dei capitali e degli impianti ai lavoratori; concessione dei crediti attraverso una banca pubblica. Fuori la polizia dalla Brukman e dalla Sasetru e devoluzione delle stesse ai lavoratori; appoggio ai lavoratori della Zanon e di tutte le fabbriche recuperate. Riaprire tutte le fabbriche inattive sotto il controllo dei lavoratori per creare posti di lavoro genuini.

 

Organizzazioni firmatarie: Bloque Piqueero Nacional (Polo Obrero, MTL, MTR, Cuba; UTL, UTDO); MIJD; CTD Anibal Verón; Movimiento Teresa Vive; Frente 19 de Diciembre; MTD (Resistir y Vencer); FTC; Coordinadora Nacional de Jubilados y Pensionados; (MTD Aníbal Verón y Barrios de Pie stanno discutendo la loro adesione.