NO ALLE SCORIE! NO ALLE FORZE BORGHESI CHE LE PRODUCONO!

 

 
Trovate qui sotto un comunicato stampa che, come Associazione marxista-rivoluzionaria Progetto Comunista della Sardegna, abbiamo elaborato per inquadrare in un'ottica di classe e anticapitalistica la battaglia contro le scorie nucleari. Stiamo tentato di estendere questa battaglia e le parole d'ordine anticapitalistiche nei Giovani Comunisti, nei movimenti (in particolare nel movimento studentesco) e nei luoghi di lavoro. 
 

Luca Belà

 

Comunicato stampa di Progetto Comunista - sinistra del Prc (Sardegna)
 
 
NO ALLE SCORIE
NO ALLE FORZE BORGHESI CHE LE PRODUCONO  

 

Progetto Comunista - Sinistra del PRC intende offrire il proprio contributo alla lotta contro le scorie, chiamandosi fuori da un'ottica borghese che vorrebbe risolvere il problema solo impedendo l'arrivo delle stesse. In quest'ottica, infatti, si evita ipocritamente di affrontare la questione fondante dello sfruttamento capitalistico come fonte primaria di ogni deturpazione, aggressione e modificazione selvaggia dell'ambiente.

Forse cavalcando il cavallo bianco dell’eroe ecologico si otterrà di non fare arrivare in Sardegna il mostro nucleare, ma si risolverebbe solo un aspetto della vicenda scorie. L'altro corno del problema risiede, infatti, nella sua stretta correlazione con l'esigenza del capitale di smaltire gli effetti del proprio ciclo produttivo, utilizzando la natura come cestino industriale di infinita capienza ed interminabile operatività.

Bisogna impedire l'arrivo delle scorie, ma bisogna anche impedire al capitale di piegare ai suoi propri interessi l'ambiente. Esso è una risorsa che appartiene a tutti gli uomini che vi abitano e non a quei pochi che la sfruttano.

Sotto quest'aspetto non ci trovano minimamente concordi le richieste provenienti dal centrosinistra di rinegoziazione complessiva, ridistribuzione nazionale e di monitoraggio dei siti militari nucleari, nonché di impegni alla programmazione e alla concertazione comune sui temi dell'ecologia. Sull'ambiente e sulla sua salvaguardia non deve esserci alcun compromesso politico. Non ci facciamo abbindolare dalle presa di posizione unitaria delle forze politiche regionali, che fingono opposizione alle scorie e poi deturpano e inquinano unitariamente la Sardegna.

Gli interessi economici, legati ai rifiuti, accomunano di fatto le forze presenti in Consiglio regionale. Lo sfruttamento indiscriminato e selvaggio delle nostre coste, cementificate da esponenti dell'uno e dell'altro schieramento, si lega profondamente al loro ruolo di agenti per conto dei finanziatori di morte ambientale.

La nostra battaglia è dunque più articolata e non termina con il no forte e chiaro alle scorie. Essa si sviluppa assumendo, come elemento centrale, l'alternativa di classe ai poteri borghesi che sono i veri artefici del disastro già in atto sulla nostra terra e nella nostra isola.

Vogliamo sconfessare i finti e falsi onorevoli autonomisti, perché loro è la responsabilità, molto meno onorevole, di avere creato le discariche che avvelenano e uccidono, di avere sostenuto e di  sostenere le basi militari, che impediscono la fruizione delle nostre coste e la vivibilità della natura.

Siamo consapevoli che la nostra battaglia è una sfida di lungo periodo che ha come terreno di confronto i movimenti, le fabbriche e le scuole. Siamo profondamente convinti che la lotta alle scorie sia elemento di un corpo di rivendicazioni più ampio, determinato dallo sfruttamento capitalistico; la precarietà delle condizioni di lavoro, e quella delle condizioni dell'ambiente, si saldano definitivamente nell'assunto borghese della flessibilità come strumento di controllo delle risorse umane e naturali.

È dunque nostro preciso dovere di comunisti opporci a questo stato di cose e rilanciare le parole d'ordine dell'autonomia, quella vera: l'autonomia di classe, alternativa alle politiche borghesi di  un centro sinistra liberal-riformista o di un centro destra liberal-reazionario.