Marxismo rivoluzionario n. 3 - speciale / lenin ottant'anni dopo

 

UNA VITA PER LA RIVOLUZIONE

 

 

 

1870   Vladimir Ilic Ulianov  nasce il 10 aprile a Simbirsk, città  sul Volga. Il padre, Ilja Nikoleavic Ulianov, è un coscienzioso funzionario dell’amministrazione scolastica di idee moderatamente progressiste. La formazione del giovane Lenin è influenzata dal rigore della madre, Marija Aleksandrovna Blank, anch’essa insegnante, e dall’esempio del fratello maggiore Aleksandr (Sasa) che giovanissimo diventa militante dell’organizzazione populista Narodnaja Volja (Volontà del popolo) ed è giustiziato a vent’anni per aver cercato di attentare alla vita dello zar. Vladimir si distingue negli studi che completa brillantemente presso il liceo cittadino (presieduto dal F.I. Kerenski, padre del futuro capo del governo provvisorio). Passa spesso l’estate nel villaggio di Kokuskino, nella provincia di Kazan, dove ha modo di rendersi conto delle condizioni di vita dei contadini.

 

1886   Il 12 gennaio muore il padre.

 

1887      Il 1 marzo viene arrestato Aleksandr, fratello maggiore di Vladimir, che con altri giovani rivoluzionari stava preparando un attentato contro lo zar Alessandro III. Processato, rifiuta il pentimento e viene condannato a morte; è giustiziato l’8 maggio.

            A settembre Vladimir si iscrive all’università di Kazan. In dicembre è arrestato per aver partecipato alle proteste studentesche ed è espulso dall’università. E’ costretto a risiedere a Kokuskino.

 

1888   Inizia privatamente gli studi di legge; intanto legge i testi dei rivoluzionari della generazione precedente; studia il Capitale di Marx.

 

1889   In primavera si stabilisce a Samara, dove resterà per quattro anni. E’ un periodo di formazione e di studio, ma anche di incontri e di discussione politica nel circolo giovanile locale organizzato attorno a lui o con esponenti populisti.

 

1892   Sostiene privatamente a San Pietroburgo l’esame di laurea in legge che consegue a pieni voti. Inizia l’attività di avvocato difendendo i contadini poveri di Samara.

 

1893   Lascia a fine agosto Samara e si stabilisce a San Pietroburgo. In questo periodo sviluppa una battaglia politica in difesa del marxismo e di critica del populismo. E’ in contatto con i circoli operai del quartiere Nevskaja Zastava.

 

1894   In luglio scrive Che cosa sono gli “Amici del popolo” e come combattono contro i socialdemocratici, rivolto contro i populisti e a favore del socialismo marxista.

 

1895   A fine aprile parte per un viaggio in Europa dove incontra i rivoluzionari russi esiliati, fra cui il più noto dei marxisti russi, Georgij Plechanov, leader del gruppo Emancipazione del lavoro.

            A dicembre assieme a Martov (Julij Osipovic Cederbaum) fonda a San Pietroburgo la Lega di lotta per l’emancipazione della classe operaia, uno dei primi nuclei del Partito operaio marxista in Russia. Conosce Nadezda Kostantinovna Krupskaja. Progetta con Martov la pubblicazione della “Rabocaja Gazeta”, giornale operaio illegale, ma l’8 dicembre è arrestato a San Pietroburgo; viene condannato a 15 mesi.

 

1896   Passa l’intero anno in carcere studiando e scrivendo.

 

1897   A febbraio è esiliato a Susenskoe in Siberia, dove più tardi è raggiunto da Nadezda Krupskaja.

 

1898      Nel marzo si svolge a Minsk il congresso di fondazione del Partito operaio socialdemocratico russo (Posdr).

            Il 10 luglio sposa Nadezda Krupskaja.

 

1899   Pubblica il lavoro, composto in gran parte in carcere, Lo sviluppo del capitalismo in Russia, imponente studio sulle tendenze dello sviluppo sociale della Russia.

 

1900   A febbraio, terminato l’esilio in Siberia, si stabilisce a Pskov. A luglio lascia la Russia e inizia la sua attività pubblicistica. A settembre si stabilisce a Monaco, in Germania. Esce a dicembre il primo numero del giornale “Iskra” (scintilla) con cui vuole contribuire a organizzare il partito, fortemente colpito e disorganizzato dalla repressione, su basi politiche marxiste e rivoluzionarie. Collaborano al progetto Plechanov, Zasulic, Akselrod, Potresov e Martov (e dalla fine del 1902 anche il giovane Trotsky).

 

1901   A maggio la moglie lo raggiunge all’estero dopo aver terminato di scontare il proprio esilio a Ufa, in Siberia. Nel dicembre usa per la prima volta lo pseudonimo “Lenin”, probabilmente ispirato al fiume siberiano Lena.

 

1902   Pubblica nel marzo il saggio Che fare? Problemi scottanti del nostro movimento, in cui critica la comune “sottomissione alla spontaneità” del terrorismo e dell’“economismo” e rivendica la costituzione di un partito centralizzato e disciplinato, capace di unire le forze e conquistare le masse a un’azione politica rivoluzionaria.

 

1903   In aprile, dopo un breve soggiorno a Ginevra, si stabilisce a Londra, dove a fine luglio si riunisce il secondo congresso del Posdr. Si verifica in tale occasione la spaccatura fra bolscevichi (maggioritari) e menscevichi (minoritari). Perde il controllo dell’“Iskra”.

 

1904   Nel maggio pubblica Un passo avanti, due indietro, in cui torna sui problemi politici e organizzativi affrontati nel secondo congresso.

            A fine dicembre a Ginevra inizia la pubblicazione di un nuovo giornale, “Vpered” (avanti). 

 

1905   Con la “domenica di sangue” (9 gennaio) a San Pietroburgo comincia la prima rivoluzione russa.

            Ad aprile si svolge il terzo congresso del Posdr, a cui i menscevichi non partecipano.

            Scrive in giugno Due tattiche della socialdemocrazia nella rivoluzione democratica, in cui discute in modo sistematico le divergenze con i menscevichi.

            In novembre torna a San Pietroburgo dopo l’amnistia per i prigionieri politici e gli esiliati proclamata dal governo.

 

1906   In aprile si svolge a Stoccolma il quarto congresso del Posdr, detto “di unificazione” perché vede la partecipazione dei menscevichi. E’ eletto nel presidium.

 

1907   A gennaio si reca in Finlandia, a Kuokkala, per ragioni di sicurezza.

            A maggio si svolge il quinto congresso del Posdr. Lenin è rieletto nel presidium.

            Ad agosto partecipa al congresso di Stoccarda dell’Internazionale socialista. Assieme a Rosa Luxemburg presenta una risoluzione sulla guerra che viene approvata; vi si sostiene, qualora il proletariato non riesca a impedirla, la sua trasformazione in lotta rivoluzionario contro il capitalismo.

 

1908   A gennaio si stabilisce a Ginevra. Ad aprile visita Maxim Gorkij a Capri dove incontra anche Bogdanov. In autunno completa lo scritto Materialismo ed empiriocriticismo, in difesa del materialismo marxista e contro la tendenza “machista” fatta propria da Bogdanov e da altri importanti esponenti della sinistra bolscevica come Bazarov e Lunaciarskij. La polemica filosofica, tuttavia, è solo l’altra faccia della battaglia politica che oppone Lenin alle tendenze estremiste del partito che, nella fase di riflusso della rivoluzione, propongono una fuga in avanti (il boicottaggio delle elezioni alla Duma zarista) che Lenin giudica sterile e pericolosa perché separa il partito dalle masse.

            A novembre si reca a Parigi.

 

1910      Si riunisce a fine gennaio a Parigi il comitato centrale del Posdr con lo scopo di cercare una riunificazione delle tendenze, senza risultato.

            Conosce la rivoluzionaria franco-russa Inessa Armand, con cui intreccia una relazione sentimentale per il resto della vita.

            In agosto partecipa alla conferenza di Copenaghen dell’Internazionale socialista.

 

1911   In estate organizza e dirige la scuola di partito di Longjumeau, nei pressi di Parigi.

 

1912   A gennaio si tiene la conferenza di Praga del Posdr. I bolscevichi si organizzano di fatto come un partito separato.

            Ad aprile esce in Russia il primo numero della “Pravda”. All’inizio dell’estate Lenin lascia Parigi per Cracovia, per essere più vicino alla Russia, dove si assiste a un risveglio delle lotte operaie.

 

1914   Il 4 agosto inizia la prima guerra mondiale. Si assiste al crollo dell’Internazionale socialista i cui partiti si affrettano a sostenere le rispettive borghesie. Per Lenin il colpo è inaspettato ma la sua reazione è immediata: la seconda Internazionale è morta, c’è bisogno di una terza Internazionale. Lenin è arrestato dalle autorità austriache. Liberato dopo tre settimane per l’intervento di Friedrich Adler, si trasferisce a Berna, in Svizzera.

 

1915   Ad agosto partecipa alla Conferenza di Zimmerwald dei socialisti che si oppongono alla guerra, sostenendo la necessità di trasformare in rivoluzione la guerra imperialista e battendosi per rifondare l’internazionalismo proletario rivoluzionario. Pubblica a Ginevra Il socialismo e la guerra.

 

1916   Gennaio-luglio. Scrive L’imperialismo, fase suprema del capitalismo, in cui traccia la caratterizzazione della nuova fase del capitalismo mondiale marcata dall’emergere dei monopoli, dallo sviluppo del capitale finanziario, dall’esportazione del capitale, dalla competizione per la spartizione del mondo in aree di influenza, dalla tendenza interna al parassitismo e alla formazione di una “aristocrazia operaia” e dalla tendenza alla guerra nelle relazioni internazionali.

            A febbraio si stabilisce a Zurigo.

            Ad aprile partecipa alla seconda “conferenza di Zimmerwald” che si tiene a Kienthal.

 

1917   L’8 marzo, secondo il calendario europeo, comincia in Russia la “rivoluzione di febbraio”. In pochi giorni essa porta alle dimissioni dello zar e alla formazione del primo governo provvisorio che concentra il potere nella mani della borghesia. In tutto il paese nascono e si diffondono i soviet, organi di organizzazione e di lotta degli operai e dei soldati (e in seguito dei contadini) in cui, tuttavia, i bolscevichi sono inizialmente in netta minoranza.

            Il 2 aprile Lenin arriva a Pietrogrado, dopo aver attraversato la Germania in un vagone piombato. Presenta immediatamente le cosiddette Tesi di aprile che chiamano al rovesciamento del governo provvisorio, rivendicano “tutto il potere ai soviet” e chiede il cambiamento dle nome del partito in “partito comunista”; ingaggia e vince la battaglia per conquistare il partito bolscevico a questa strategia.

            Ai primi di maggio si svolge il settimo congresso del Posdr (bolscevico) in cui Lenin gioca un ruolo preminente. Confluisce nel partito bolscevico anche l’organizzazione interrionale di Trotsky e Lunaciarsky.

            A giugno si riunisce a Pietrogrado il primo congresso panrusso dei soviet degli operai e dei soldati.

            Hanno luogo a luglio a Pietrogrado manifestazioni seminsurrezionali che passano alla storia come le “giornate di luglio”. Il partito bolscevico giudica l’iniziativa prematura ma resta in mezzo alle masse. Si scatena la repressione del governo provvisorio contro i bolscevichi, accusati di aver istigato a rovesciare il governo. Molti dirigenti di primo piano, fra cui Trotsky, sono arrestati. Lenin è costretto a nascondersi e a riparare in Finlandia. Comincia a scrivere Stato e rivoluzione in cui recupera le idee di Marx e Engels sulla necessità di distruggere la macchina dello Stato borghese e di sostituirla con la dittatura del proletariato e l’autogoverno dei produttori.

            In agosto fallisce per la reazione delle masse il tentativo di colpo di Stato reazionario del generale Kornilov. I bolscevichi sono in prima linea nella mobilitazione. Ciò consente loro di conquistare un enorme capitale di fiducia. Il partito ottiene la maggioranza alle elezioni municipali delle due capitali e delle principali città industriali e conquista la maggioranza assoluta nei soviet. Dopo la sconfitta di Kornilov, Lenin, che coglie la svolta del momento, afferma che sono mature le condizioni per una nuova insurrezione che rovesci il governo provvisorio e il potere della borghesia e consegni tutto il potere ai soviet degli operai, dei soldati e dei contadini e si batte per convincere il partito ad organizzarla. Non mancano dissensi e resistenze.

            Ai primi di ottobre Lenin ritorna segretamente a Pietrogrado. Si adopera per convincere il comitato centrale del partito ad organizzare un’insurrezione immediata. Nel comitato centrale del 15 ? ottobre che dà il via all’insurrezione Kamenev e Zinoviev si oppongono e portano all’esterno il loro dissenso . Nella notte fra il 24 e il 25 ottobre, sotto la guida del Comitato militare rivoluzionario del soviet di Pietrogrado controllato dal partito bolscevico, comincia l’insurrezione. Il governo provvisorio è arrestato ma Kerensky riesce a fuggire. Il 26 ottobre si riunisce il secondo congresso panrusso dei soviet degli operai e dei soldati che assume tutti i poteri e approva la costituzione del primo governo sovietico. Lenin è il Presidente del consiglio dei commissari del popolo. I primi decreti “Sulla pace” e “Sulla terra” proclamano la cessazione della guerra e l’offerta di pace a tutte le parti in causa del nuovo governo degli operai e dei contadini e l’esproprio delle terre dei proprietari fondiari e la loro distribuzione a coloro che le lavorano. Immediatamente dopo viene avviata la pubblicazione dei trattati segreti in cui sono descritti i veri scopi delle alleanze e della guerra. Viene stabilito il controllo operaio sulle fabbriche. Il governo di Lenin annuncia infine che non riconoscerà e non pagherà i debiti contratti dal regime precedente.

 

1918      29 gennaio, su ordine di Lenin, viene sciolta l’Assemblea costituente.

            Il 5 marzo è firmato per iniziativa di Lenin il trattato di pace di Brest-Litovsk che mette fine alle ostilità con la Germania, al prezzo di pesanti cessioni territoriali e di una forte discussione nel partito (e nel governo, da cui si dissociano i socialisti rivoluzionari di sinistra).

            Il 10 marzo il governo sovietico sposta la sua sede a Mosca.

            Il 30 agosto, al termine di un comizio in una fabbrica di Mosca, la socialista rivoluzionaria Fanny Kaplan spara tre colpi di revolver contro Lenin, che rimane seriamente ferito.

Scrive La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky.

 

1919   Dal 2 al 6 marzo si riunisce a Mosca il primo congresso della Terza internazionale (Comintern).

 

1920   Scrive Estremismo, malattia infantile del comunismo, contro il settarismo di alcuni partiti dell’Internazionale. Il 24 settembre a Nalcik, sul Caucaso, muore di tifo Inessa Armand. Sarà sepolta a Mosca presso le mura del Cremlino.

 

1921   Si sviluppa dal 23 febbraio al 17 marzo la rivolta della fortezza militare di Kronstadt. Dopo inutili tentativi di dialogo, il governo sovietico decide per la repressione, per il rischio che la rivolta riaccenda la guerra civile e consenta ai bianchi di rialzare la testa.

            Nei giorni della rivolta e della repressione di Kronstadt si riunisce il decimo congresso del partito che approva l’avvio della Nuova politica economica (Nep); si tratta di una “ritirata” strategica, una parziale e provvisoria ripresa delle relazioni di mercato e dell’iniziativa privata a favore dei contadini e del settore del commercio, al fine di consentire una più rapida ripresa economica dopo la fine della guerra civile e del “comunismo di guerra” e per consentire al paese di resistere nell’attesa della rivoluzione in Occidente che ritarda. Lenin insiste nel contempo sul rafforzamento del settore industriale statale, sull’avvio dell’elettrificazione e sullo sviluppo della cooperazione.

 

1922      Il 3 aprile, all’indomani dell’undicesimo congresso del partito, Stalin è nominato segretario generale del comitato centrale. Lenin commenterà successivamente la nomina con queste parole: “Questo cuoco ci cucinerà piatti troppo pepati”.

Il 25 maggio è colpito da una paralisi che riduce seriamente le sue possibilità di lavoro. Malgrado ciò, si impegna nei mesi successivi in diverse battaglie che lo vedono sempre più contrapposto al segretario generale. I temi principali di questo scontro sono la difesa del monopolio del commercio estero, la lotta contro la burocrazia che accresce la sua influenza nello Stato sovietico e nel partito, la lotta contro lo sciovinismo grande russo, che si evidenzia nel progetto di costituzione dell’Urss elaborato da un organismo sotto la guida di Stalin, e il rispetto dei diritti di autodeterminazione nazionale, violati da Stalin nel caso della Georgia.

            Il 20 novembre pronuncia il suo ultimo discorso pubblico.

            Il 12 dicembre è informato da Dzerzinkij dell’“affare georgiano” e ne rimane sconvolto; subito dopo è colpito da una serie di attacchi che gli paralizzano la gamba e il braccio destro.

            Il 24 dicembre il politburò, su richiesta di Stalin, ordina l’isolamento di Lenin, ufficialmente per evitargli ogni affaticamento, nei fatti per impedirgli di interferire con gli “affari in corso” del segretario generale.

            Il 30 dicembre è ufficialmente proclamata l’istituzione dell’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (Urss).

 

1922-23                   Fra il dicembre 1922 e il gennaio 1923 Lenin detta una lettera indirizzata all’imminente congresso del partito e nota come Lettera al congresso o anche Testamento, in cui raccomanda la sostituzione di Stalin nel ruolo di segretario generale.

 

1923      Il 2 marzo Lenin completa l’articolo Meglio meno, ma meglio, sulla riorganizzazione del governo  sovietico.

Il 5 marzo propone a Trotsky di formare un blocco in comitato centrale con lui per difendere il monopolio del commercio estero e sollevare la questione georgiana.

Il 9 marzo è colpito da un ulteriore attacco che lo priva della possibilità di muoversi e di parlare.

Il 12 maggio è trasferito nell’ospedale di Gorki.

 

1924   Il 21 gennaio Lenin è colpito da un ultimo attacco e muore a Gorki. Milioni di semplici russi partecipano alla cerimonia funebre; Stalin vi pronuncia una sorta di “giuramento di fedeltà”; non è presente Trotsky, sorpreso dalla morte di Lenin lontano da Mosca e al quale viene impedito di rientrare in tempo da una bugia intenzionale di Stalin. Il corpo di Lenin, contro la sua volontà, viene imbalsamato ed esposto in un mausoleo presso le mura del Cremlino.

 

            [Scheda a cura di Tiziano Bagarolo]