LA POLEMICA SUL CORRIERE DELLA SERA: IL TESTO INTEGRALE DI GRISOLIA
Il testo di Grisolia è stato pubblicato ieri ( 2 giugno) da Liberazione con alcuni tagli ("per motivi di spazio"); mentre oggi ( 3 giugno) è apparsa una rettifica. Ci sembra quindi utile rendere disponibile il testo nella sua versione integrale.
La redazione Web
Le prese di posizione delle compagne
Armeni e Gagliardi, espressione delle valutazioni della Segreteria Nazionale,
sulla questione Corriere della Sera lasciano obbiettivamente interdetti.
Naturalmente (diciamolo anche se
è talmente evidente che non sarebbe nemmeno da precisare) il carattere
puramente liberale, o se si preferisce "conservatore", del CorSera
sotto la gestione De Bortoli non è in discussione. Ma non di questo si
sta parlando. Qui noi abbiamo un padronato editoriale e un direttore su cui
Berlusconi esercita fortissime pressioni indispettito da alcuni editoriali
critici verso il governo e per la modalità di cronaca sui processi, suoi e di
Previti, per corruzione. In questo quadro la soluzione è che il direttore
"irrispettoso" salta. Berlusconi vorrebbe completare il colpo con
l'imposizione ai soci industriali del Corriere, tutti deferenti verso il governo
per interessi legati a finanziamenti e agevolazioni varie (passate ,presenti e
future), di un proprio uomo (Rossella o analogo). Questo appare troppo e in un
grande gioco politico-istituzionale-padronale il Quirinale (intervenuto a
che titolo?), il vertice Ds, i padroni industriali e quelli bancari ( il "prodiano"
Bazoli ) del Corriere si accordano sul nome "super partes" del
buon notista politico (ma qui le qualità giornalistiche non sono ovviamente il
punto centrale per nessuno) Folli. Berlusconi accetta, accontentandosi (per il
momento) della mezza vittoria. Non c'è dubbio: per usare la terminologia
dalemiana, un grande e bell'inciucio. Per un partito di classe l'occasione di
denunciare la realtà della sedicente "libertà di stampa" in regime
capitalistico e magari per sviluppare su questo terreno una proposta
alternativa. E invece facciamo la scelta (questa sì tutta "politicista")di
stare al gioco, arzigogolando sulle qualità professionali di Folli. Col
risultato di vederci inseriti anche noi, non del tutto a torto mi pare, dal
Manifesto nel "partito dei partiti".
Ora, io credo che questa questione non
possa essere affrontata isolatamente . A me pare che essa si inquadri
nella svolta ormai palese che il gruppo dirigente del partito sta sviluppando
nei confronti dell'Ulivo . Così un giorno la centralità della battaglia
frontale contro Berlusconi viene invocata per giustificare gli accordi politici
con i peggiori (dal punto di vista politico-sociale) esponenti del centro
borghese. Il giorno dopo questa stessa battaglia viene, più surrettiziamente,
smussata in nome della nostra pratica consociativa con gli alleati D'Alema,
Fassino e Prodi.
E' su queste tematiche generali che si
tratta di aprire tra noi, subito dopo il prioritario voto referendario, il più
ampio dibattito, inquadrando in esso anche l'ultima posizione assunta dal gruppo
dirigente del partito sul caso "Corriere della Sera"
Franco Grisolia