VIA DALL'IRAK. CON O SENZA L'ONU!
VOLANTINO DI PROGETTO COMUNISTA PER LA MANIFESTAZIONE DEL 4 GIUGNO
Trovate qui sotto (e qui disponibile già impaginato, formato Rtf, esente da rischi di virus informatici) il volantino di Progetto Comunista che distribuiremo nelle prossime giornate di mobilitazione contro la guerra e contro la visita di Bush, in particolare alle manifestazioni del 2 e 4 giugno.
VIA DALL'IRAK:
CON O SENZA ONU
PER LA VITTORIA
La presenza militare
italiana in Irak ha un solo significato: garantire gli interessi dell'Eni e i
ricchi affari della "ricostruzione" grazie al rapporto privilegiato
con l'amministrazione americana. Per questo le truppe italiane sparano e
uccidono.
La battaglia per il
ritiro delle truppe è dunque inseparabile dalla battaglia contro
l'imperialismo italiano, gli interessi materiali che lo sorreggono, le forze
politiche che lo rappresentano. La mobilitazione generale per la cacciata del
governo Berlusconi, governo coloniale e di guerra, è sempre più una necessità
centrale, di valenza internazionale.
LA TRUFFA DELL'ONU E
DELL'ULIVO
Nessuna illusione può
essere preservata attorno all'Onu e a una sua possibile funzione di pace. I
fatti dimostrano sempre più che l'Onu è solamente la maschera diplomatica
del colonialismo. La "pace" che l'Onu lavora a imporre è la pace
dell'imperialismo: il pacifico saccheggio delle risorse del Medio Oriente, la
pacifica spartizione delle zone di influenza, la pacifica umiliazione della
nazione araba. E' una pace che richiede la distruzione di ogni resistenza e
che può essere imposta solo con la forza delle armi, e con l'inganno della
diplomazia.
L'imperialismo Usa si
prepara a usare l'Onu come maschera della propria colonizzazione dell'Irak.
L'imperialismo francese, tedesco, spagnolo si propongono di usare l'Onu come
copertura giuridica di una concertazione più equilibrata della spartizione
coloniale. Questa lite fra briganti va smascherata, non coperta dietro il velo
di finzioni diplomatiche o istanze parlamentari.
Quelle forze del centro
dell'Ulivo che promettono un impegno in Irak sotto una "reale garanzia
dell'Onu" difendono semplicemente dietro ipocrite parole di
"pace" la propria natura imperialista. Ogni blocco politico e
prospettiva di governo con quelle forze, sotto la guida di Romano Prodi,
significherebbe una corresponsabilizzazione con l'imperialismo.
SOSTEGNO ALLA
RIVOLTA IRAKENA:
In Irak è in atto una
resistenza popolare contro l'occupazione. Le sue direzioni politiche laiche o
religiose hanno un carattere prevalentemente reazionario. Ma la rivolta
popolare contro la missione coloniale dell'imperialismo ha un carattere
progressivo e di grande rilevanza. Contro ogni pacifismo ideologico
l'esperienza della resistenza irakena rivela il peso politico della forza
nella vicenda internazionale: è la resistenza che ha impantanato le forze di
occupazione, ha moltiplicato le contraddizioni politiche nelle metropoli, ha
incoraggiato di fatto la stessa ripresa della mobilitazione occidentale per il
ritiro delle truppe. Il sostegno alla rivolta irakena contro le forze
imperialiste, incluso l'imperialismo tricolore, è un dovere politico del
movimento operaio e di tutte le forze del movimento contro la guerra. Solo a
partire da questo posizionamento chiaro e inequivoco è possibile e necessario
rivendicare un'altra direzione politica, un'altra prospettiva sociale delle
rivolta irakena: non un nuovo "khomeinismo", ma un governo operaio e
contadino.
NON C'E' PACE SENZA
ALTERNATIVA SOCIALISTA
La lotta per il ritiro
delle truppe coloniali dall'Irak e per la vittoria del popolo irakeno contro
le forze d'occupazione è inseparabile dalla lotta più generale contro il
capitalismo internazionale.
Il capitalismo non può
sopravvivere senza guerre e massacri. Lo dimostra tutta la sua storia. Oggi
l'imperialismo internazionale ha intrapreso una nuova epoca di crimini contro
i popoli: occupazione militare nei Balcani, occupazione e guerra in Irak e
Afghanistan, occupazione e guerra in Palestina, occupazione e guerra in
Cecenia e nel Caucaso, occupazione militare di Haiti, occupazioni e guerre in
Africa... Crescenti basi militari, aumento dei bilanci militari,
privatizzazione della guerra con migliaia di mercenari. E questi crimini, a
loro volta, chiedono risorse, pagate col supersfruttamento dei lavoratori.
Per conquistare la vera
pace è dunque necessario rovesciare il capitalismo e imporre un'alternativa
socialista. Ogni altra soluzione, cosiddetta "concreta", è solo
un'illusione.
Þ VIA BUSH, PRIMO
CRIMINALE DELL'IMPERIALISMO!
Þ VIA LE TRUPPE
IMPERIALISTE DALL'IRAK, AFGHANISTAN E BALCANI!
Þ PER LA VITTORIA
DELL'INTIFADA IN IRAK E PALESTINA!
Þ VIA I GOVERNI DI
GUERRA, IN AMERICA E IN EUROPA!
Þ PER UN FRONTE
UNICO DEL MOVIMENTO OPERAIO CONTRO L'IMPERIALISMO INTERNAZIONALE!
Þ PER LA
RIVOLUZIONE SOCIALISTA MONDIALE!
Þ PER LA
RIFONDAZIONE DELLA QUARTA INTERNAZIONALE!