VIA DALL'IRAK. CON O SENZA L'ONU!

VOLANTINO DI PROGETTO COMUNISTA PER LA MANIFESTAZIONE DEL 4 GIUGNO

 

Trovate qui sotto (e qui disponibile già impaginato, formato Rtf, esente da rischi di virus informatici) il volantino di Progetto Comunista che distribuiremo nelle prossime giornate di mobilitazione contro la guerra e contro la visita di Bush, in particolare alle manifestazioni del 2 e 4 giugno.

 
Francesco Ricci
 

VIA DALL'IRAK: CON O SENZA ONU

PER LA VITTORIA DEL POPOLO IRAKENO!

 

La presenza militare italiana in Irak ha un solo significato: garantire gli interessi dell'Eni e i ricchi affari della "ricostruzione" grazie al rapporto privilegiato con l'amministrazione americana. Per questo le truppe italiane sparano e uccidono.

La battaglia per il ritiro delle truppe è dunque inseparabile dalla battaglia contro l'imperialismo italiano, gli interessi materiali che lo sorreggono, le forze politiche che lo rappresentano. La mobilitazione generale per la cacciata del governo Berlusconi, governo coloniale e di guerra, è sempre più una necessità centrale, di valenza internazionale.

 

LA TRUFFA DELL'ONU E DELL'ULIVO

Nessuna illusione può essere preservata attorno all'Onu e a una sua possibile funzione di pace. I fatti dimostrano sempre più che l'Onu è solamente la maschera diplomatica del colonialismo. La "pace" che l'Onu lavora a imporre è la pace dell'imperialismo: il pacifico saccheggio delle risorse del Medio Oriente, la pacifica spartizione delle zone di influenza, la pacifica umiliazione della nazione araba. E' una pace che richiede la distruzione di ogni resistenza e che può essere imposta solo con la forza delle armi, e con l'inganno della diplomazia.

L'imperialismo Usa si prepara a usare l'Onu come maschera della propria colonizzazione dell'Irak. L'imperialismo francese, tedesco, spagnolo si propongono di usare l'Onu come copertura giuridica di una concertazione più equilibrata della spartizione coloniale. Questa lite fra briganti va smascherata, non coperta dietro il velo di finzioni diplomatiche o istanze parlamentari.

Quelle forze del centro dell'Ulivo che promettono un impegno in Irak sotto una "reale garanzia dell'Onu" difendono semplicemente dietro ipocrite parole di "pace" la propria natura imperialista. Ogni blocco politico e prospettiva di governo con quelle forze, sotto la guida di Romano Prodi, significherebbe una corresponsabilizzazione con l'imperialismo.

 

SOSTEGNO ALLA RIVOLTA IRAKENA: NON ALLA BANDIERA TRICOLORE

In Irak è in atto una resistenza popolare contro l'occupazione. Le sue direzioni politiche laiche o religiose hanno un carattere prevalentemente reazionario. Ma la rivolta popolare contro la missione coloniale dell'imperialismo ha un carattere progressivo e di grande rilevanza. Contro ogni pacifismo ideologico l'esperienza della resistenza irakena rivela il peso politico della forza nella vicenda internazionale: è la resistenza che ha impantanato le forze di occupazione, ha moltiplicato le contraddizioni politiche nelle metropoli, ha incoraggiato di fatto la stessa ripresa della mobilitazione occidentale per il ritiro delle truppe. Il sostegno alla rivolta irakena contro le forze imperialiste, incluso l'imperialismo tricolore, è un dovere politico del movimento operaio e di tutte le forze del movimento contro la guerra. Solo a partire da questo posizionamento chiaro e inequivoco è possibile e necessario rivendicare un'altra direzione politica, un'altra prospettiva sociale delle rivolta irakena: non un nuovo "khomeinismo", ma un governo operaio e contadino.

 

NON C'E' PACE SENZA ALTERNATIVA SOCIALISTA

La lotta per il ritiro delle truppe coloniali dall'Irak e per la vittoria del popolo irakeno contro le forze d'occupazione è inseparabile dalla lotta più generale contro il capitalismo internazionale.

Il capitalismo non può sopravvivere senza guerre e massacri. Lo dimostra tutta la sua storia. Oggi l'imperialismo internazionale ha intrapreso una nuova epoca di crimini contro i popoli: occupazione militare nei Balcani, occupazione e guerra in Irak e Afghanistan, occupazione e guerra in Palestina, occupazione e guerra in Cecenia e nel Caucaso, occupazione militare di Haiti, occupazioni e guerre in Africa... Crescenti basi militari, aumento dei bilanci militari, privatizzazione della guerra con migliaia di mercenari. E questi crimini, a loro volta, chiedono risorse, pagate col supersfruttamento dei lavoratori.

Per conquistare la vera pace è dunque necessario rovesciare il capitalismo e imporre un'alternativa socialista. Ogni altra soluzione, cosiddetta "concreta", è solo un'illusione.

 

Þ VIA BUSH, PRIMO CRIMINALE DELL'IMPERIALISMO!

Þ VIA LE TRUPPE IMPERIALISTE DALL'IRAK, AFGHANISTAN E BALCANI!

Þ PER LA VITTORIA DELL'INTIFADA IN IRAK E PALESTINA!

Þ VIA I GOVERNI DI GUERRA, IN AMERICA E IN EUROPA!

Þ PER UN FRONTE UNICO DEL MOVIMENTO OPERAIO CONTRO L'IMPERIALISMO INTERNAZIONALE!

Þ PER LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA MONDIALE!

Þ PER LA RIFONDAZIONE DELLA QUARTA INTERNAZIONALE!