ELEZIONI: L'ACCORDO A TORINO TRA ULIVO E PRC; IL DIBATTITO INTERNO (E LA VERSIONE CHE NE DA LIBERAZIONE)
Potete leggere qui una lettera a Liberazione scritta da Vito Bisceglie, membro del Cpn e dirigente della Federazione di Torino in merito all'accordo tra Ulivo e Prc in quella città. La lettera ricorda a Liberazione le notizie che il giornale ha... dimenticato di pubblicare.
Francesco Ricci
L’accordo
di Torino e il travaglio della Federazione
Caro
Direttore,
l’articolo
di Jampaglia Claudio pubblicato su Liberazione del 23 maggio, esprime
forti imprecisazioni e alcune omissioni. E’ singolare che si intervistino il
segretario provinciale, il segretario regionale, la consigliera del Comune di
Torino, si nominino quattro canditati alle elezioni europee, non dicendo nulla
degli altri candidati: la consigliera della Provincia Gianna Tangolo, il
responsabile della Federazione torinese della Commissione Trasporti Luigi
Minghetti.
Ho
l’impressione che non si parli di questi compagni solo perché si sono
opposti all’alleanza con il centrosinistra.
Come
può il compagno Jampaglia parlare di programma con punti di sofferenza, dal
momento che la vera sofferenza è stata quella vissuta dal Comitato politico
federale, dove l’opposizione a quell’alleanza ha ricevuto 40 voti a favore
con 6 astenuti e solo 51 contrari? Come si fa ad esaltare la presenza dell’Artesio
nelle liste europee, quando la compagna Artesio, dopo la scissione cossuttiana,
è uscita dal Partito per rientrarvi solo il mese scorso?
Mi
sembra alquanto bizzarro che si esaltino alcuni compagni e si ignorino
compagni che non solo hanno partecipato a riorganizzare il Patito dopo la
scissione, ma sono stati
protagonisti delle lotte contro le privatizzazioni delle municipalizzate e
contro l’Alta Velocità.
Capisco
che da parte della maggioranza relativa del Federale occorra non evidenziare
le contraddizioni che l’accordo con il Centrosinistra esprime: inceneritore,
Alta Velocità, finanziamento alle scuole private ( non dimentichiamo che il
candidato Saitta ha votato in Regione il finanziamento alle scuole private) in
contrapposizione alla nostra posizione politica.
Inoltre
quell’accordo afferma “l’impegno a considerare i contenuti
dell’accordo programmatico sottoscritto per la Provincia di Torino punto di
riferimento per i partiti che lo firmano, anche nelle amministrazioni locali,
a partire dal Comune di Torino”.
Credo
che questo passaggio dell’accordo la dica lunga.
Come
si fa a definire l’accordo per la Provincia punto di riferimento per il
Comune di Torino? Con l’amministrazione di Chiamparino, tappeto dei poteri
forti? Forse, in nome di quest’accordo, si vuole mettere in discussione
l’esperienza dei Comuni di Settimo Torinese e di Chieri, dove si è
costruito un polo alternativo al Centrosinistra e al Centrodestra?
Credo
che questi siano i veri motivi che hanno portato circa la metà del CPF a
votare contro l’accordo, dissensi che l’articolista di Liberazione non
evidenzia.
Dove
va a finire la ricchezza delle differenze e delle sensibilità, se esse non
sono riportate sul nostro quotidiano?
Vito
Bisceglie
Direzione
Provinciale –Torino-