Marxismo rivoluzionario n. 1 - editoriale

UNA NUOVA RIVISTA MARXISTA

 

 

di Tiziano Bagarolo

 

 

Come per ogni nuova rivista che si rispetti, ci corre l’obbligo di una presentazione, benché molti dei nostri lettori già ci conoscano bene, a volte da molti anni.

“Marxismo rivoluzionario” – o “Mr”, come più spesso ci capiterà familiarmente di chiamarla – sarà la rivista politico-teorica dell’Associazione Progetto comunista, che poi è il luogo organizzato che la sinistra del Prc (la sua larga maggioranza) si è data nei mesi scorsi per sviluppare più efficacemente la sua molteplice iniziativa politica. In questo senso “Mr” ha già un passato e una storia, e anche una verifica sul campo; quelli, per l’appunto, della sinistra del Prc e in particolare della sua componente marxista rivoluzionaria, “trotskista”, come piace anche ai media di chiamarla.

Ma “Mr” ha soprattutto un presente e un futuro, quello della battaglia per una rifondazione autenticamente comunista, e dunque rivoluzionaria e internazionalista, come era e come resta nelle speranze di tante compagne e compagni che, pur militando nel Prc, e anzi proprio per questo, misurano tutti i giorni la distanza fra quelle speranze e la realtà.

Come rivista, “Mr” riprende e sviluppa l’e­­spe­­rie­nza della rivista “Proposta”, già nota a molti dei nostri lettori, di cui “Mr” può anzi essere considerata una continuazione ideale, anche se con novità che ci sembrano significative. La prima novità rilevante è ovviamente l’allargamento delle forze che danno vita a questo nuovo progetto editoriale, in conseguenza del superamento della vecchia Associazione Proposta e della costituzione della nuova Amr Progetto comunista. Contiamo che questo significhi da subito un miglioramento qualitativo e quantitativo della nuova rivista, e ci pare che già questo primo numero ne sia una testi­mo­nianza.

 

Nel merito del progetto editoriale, invece, “Mr” si propone di esser un miglior strumento di approfondimento, confronto e formazione.

Approfondimento innanzi tutto dell’analisi del mondo attuale, dei suoi cambiamenti e delle sue contraddizioni. Questo stesso numero fornisce una esemplificazione di questa intenzione nel “primo piano”, dedicato a capire le ragioni e le implicazioni della guerra all’Iraq. Un evento che ha rappresentato la prova del fuoco per le letture del mondo e dei suoi cambiamenti che abbiamo conosciuto in questi anni, una prova da cui escono a pezzi approcci teorici che andavano fino a poco tempo fa per la maggiore (la “globalizzazione”, l’“Impero”), che viceversa ha riconfermato la piena validità di categorie d’analisi (prima fra tutte la nozione di “im­pe­ria­lismo”) che troppi troppo frettolosamente volevano dismettere.

Approfondimento poi del quadro internazionale della lotta di classe. In questo numero, ad esempio, guardiamo all’Argentina, soffermandoci sulle ragioni di un risultato elettorale per certi versi paradossale (ma non inspiegabile) e sull’esperienza istruttiva delle fabbriche occupate sotto gestione operaia.

 

Ma approfondimento anche per quel che riguarda le ipotesi politiche e le strategie su cui si misura nel nostro paese e nel mondo la ripresa del conflitto e la battaglia per il cambiamento. In questo senso ci proponiamo, ad esempio, di monitorare l’esperimento neori­for­mista di Lula in Brasile, che tante illusioni sta suscitando da noi nella sinistra e nel movimento; così come di dar conto in modo puntuale del dibattito e dell’avanzamento del confronto fra le forze che operano per la ricostruzione dell’Internazionale rivoluzionaria, in primo luogo naturalmente del Movimento per la rifondazione della Quarta Internazionale, nel cui ambito “Mr” si colloca.

Naturalmente un’attenzione approfondita sarà dedicata al dibattito e allo scontro che ha luogo nel nostro paese nella sinistra e in particolare dentro e su Rifonda­zione comunista. La posta in gioco di qui ai prossimi anni ci è chiara: la possibilità di preservare e di costruire una forza comunista come forza di opposizione, indipendente da ogni schieramento borghese, condizione primaria per preservare la sua stessa natura di forza di classe tesa a costruire l’alternativa antica­pitalistica.

Riflessione a approfondimento sul presente sono indispensabili ma resterebbero monchi in assenza di un fondamento che non può che derivare dal recupero e dal rinnovamento del patrimonio teorico e politico che ereditiamo dalla storia grande e drammatica di oltre centocinquant’anni di movimento operaio e di lotta per il comunismo. In questo senso, “Mr” dichiara con orgoglio nel nome la propria ispirazione politica e teorica e ad essa vuol tener fede dedicando in ogni numero uno specifico spazio alla ricostruzione del pensiero e dell’esperienza del marxismo rivoluzionario.

Che per noi non è una formula generica, buona per nobilitare una qualsiasi analisi critica del capitalismo o un qualsivoglia esperimento radicale più o meno riverniciato di socialismo, bensì un riferimento rigoroso, un preciso patrimonio teorico, politico e programmatico, che ha passato il vaglio di esperienze storiche fondamentali come l’Ottobre, la battaglia contro lo stalinismo, l’opposizione ai fronti popolari o, su un altro piano, la riflessione critica sulla propria stessa esperienza, e quindi anche sulla crisi politica e organizzativa del movimento trotskista, di quella Quarta Internazionale cioè che è nata programmaticamente per essere il partito internazionale della rivoluzione ma che nella sua concreta evoluzione storica non è stata all’altezza dei propositi; e ciò anche per ragioni soggettive da indagare.

D’altra parte, proprio dalla coscienza di questo fallimento – e non da spirito di autopro­cla­mazione settaria – nasce la nostra convinzione della necessità di partecipare a una battaglia per la sua rifondazione. Battaglia a cui cerchia­mo di contribuire anche con questa rivista, assieme a tutti coloro che vorranno con­divider­ne l’ispirazione e il percorso.

Che contiamo siano molti e in numero crescente. Abbiamo fiducia. In questo ci conforta la percezione che una nuova fase si è aperta, nuove potenzialità di lotta si manifestano e una nuova generazione guarda alla politica e alla rivoluzione per trovare un senso alla propria vita e risposte per il proprio futuro.

E risposte per il futuro del mondo che, come poche altre volte in passato, appare drammaticamente in bilico fra regresso nella barbarie e un possibile balzo in avanti verso quel “diverso mondo possibile” che per noi continua a denominarsi socialismo.