ART. 18 E
COFFERATI: DICHIARAZIONE DI MARCO FERRANDO
L'astensione di Sergio Cofferati sul
referendum estensivo dell'articolo 18 è un fatto gravissimo.
L'affermazione secondo cui l'ex
segretario della Cgil "non farà campagna per l'estensione" è,
francamente, ipocrita. La sola dichiarazione di astensione da parte di colui
che è stato il principale riferimento popolare nella difesa dell'articolo 18
è già di per sé un pesantissimo atto pubblico di boicottaggio del
referendum: che di fatto affianca Cofferati alla Confindustria, a Berlusconi,
alla maggioranza dirigente DS.
Cofferati si carica così di una enorme
responsabilità. Per due anni ha cavalcato i movimenti per rinegoziare
un'alleanza col centro liberale e per questo li ha privati di una piattaforma
di lotta unificante, centellinando gli scioperi ogni sei mesi. Poi, pur di
coltivare la propria ambizione di possibile leader dell'Ulivo, legittimato dal
centro liberale, non ha esitato a rompere col sentimento di milioni di
lavoratori, con le indicazioni di Aprile, con la scelta della stessa Cgil.
Mettendo a rischio una vittoria possibile per l'estensione dei diritti, a
tutto vantaggio di un governo reazionario. E nel momento peggiore.
E' obiettivamente un tradimento.
Ma è un tradimento che non ci
sorprende: e che anzi dimostra quante illusioni infondate si sono riposte in
chi aveva concertato per dieci anni flessibilità, privatizzazioni, lesioni
dei diritti.
Alla situazione nuova e più difficile
che ora si è creata è necessario reagire con decuplicata energia.
Innanzitutto rilanciando con forza una
campagna unitaria di massa per il SI' che sfidi all'impegno attivo tutte le
strutture della Cgil in coerenza col pronunciamento nazionale del suo
direttivo.
Ma anche traendo l'ennesima lezione di
fondo: a braccetto col centro dell'Ulivo non è possibile né una battaglia
per i diritti, né tantomeno un'alternativa di società. L'unità di lotta tra
i lavoratori è incompatibile con l'unità con la borghesia.
Il referendum sull'art. 18 è uno
spartiacque tra le classi: e chiede dunque coerenza, per l'oggi e per il
futuro, a tutte le forze che lo sostengono.
Marco Ferrando