Risoluzione
sul venezuela
Il
primo Congresso Mondiale del CRCI raccomanda al suo Coordinatore internazionale
il compito di appoggiare il compito della costruzione di un partito operaio in
Venezuela.
Il
governo di Chàvez mette in atto un tentativo di nazionalismo molto limitato, più
precisamente di nazionalismo fiscale, che si riduce a un tentativo di guadagnare
per il paese la maggior quantità possibile di valute che risultino dallo
sfruttamento del petrolio. Gran parte degli introiti petroliferi sono destinati
al pagamento del debito statale con la banca internazionale. Il governo
nazionalista non si propone né il pagamento del debito né la nazionalizzazione
delle banche, e ha approfondito la cosiddetta apertura petrolifera in Venezuela,
nella quale le imprese straniere iniziano a investire in questo settore
associate alle imprese statali, PDVSA.
L’esperienza
politica latinoamericana e mondiale ha dimostrato la limitazione insanabile del
nazionalismo borghese e/o piccolo borghese, anche in esperienze più audaci
rispetto quelle di Chàvez. La borghesia nazionale è incapace di mandare avanti
in forma conseguente una lotta antimperialista, e davanti al pericolo che la
classe operaia tenda a superare la direzione nazionalista, la borghesia si getta
nelle braccia della reazione.
Il
fallito golpe militare del 2002 e la ribellione degli sfruttati che lo fece
fallire, dimostrano la tendenza del chavismo a conciliare e capitolare davanti
alla destra: fu la reazione delle masse e la divisione dell’esercito che
rimise Chavez al potere.
Contro
l’offensiva dell’imperialismo e la borghesia di destra contro il governo, ci
collochiamo senza esitazioni nel campo della
lotta antimperialista e contro il gollismo, ma senza riporre nessuna fiducia
politica nel governo. La continuità dell’offensiva di destra si esplica in
primo luogo in quanto il chavismo non ha attaccato i golpisti: non sono stati
castigati i responsabili del massacro contro le masse, non si espropriano le
imprese capitaliste, né si smette di pagare il debito estero, non si stabilisce
il controllo operaio nella industria petrolifera, non si espropriano i grandi
mezzi di comunicazione in mano alla reazione.
Il
superamento da parte della classe operaia della direzione nazionalista borghese
esige in primo luogo di collocarsi come i più conseguenti lottatori contro
l’imperialismo e la reazione, e denunciare ogni tentennamento e concessione
del governo in questi settori. Sollevando un programma conseguente: espulsione
dell’imperialismo e non pagamento del debito estero, che si confischino le
imprese petrolchimiche sotto controllo operaio, che si nazionalizzino le banche
senza indennizzo, e per l’armamento degli sfruttati, e segnalando che soltanto
un governo operaio e contadino può conseguire questo risultato. La spinta delle
lotte salariali e rivendicative, per la riapertura delle fabbriche sotto
gestione operaia, per il controllo operaio nella industria petrolifera,
petrolchimica e del gas, l’organizzazione dei disoccupati, sono altri tanti
compiti fondamentali nella prospettiva di emancipare la classe operaia
dalla tutela del nazionalismo.
Proponiamo
la costruzione di un partito rivoluzionario della classe operaia ai più
importanti settori dirigenti e attivisti sindacali di tendenza classista e che
tendano a superare il nazionalismo borghese.
È
imprescindibile iniziare a pubblicare in forma sistematica un giornale politico,
come strumento fondamentale per la costruzione del partito operaio.
Si
decide di elaborare un documento politico – programmatico, con la
caratterizzazione del chavismo e della politica che devono sviluppare gli operai
rivoluzionari per superare il nazionalismo borghese. Con questo documento, e le
risoluzioni del Congresso per la Rifondazione della Quarta Internazionale,
preparare un giro di riunioni e dibattiti pubblici con la partecipazione dei
dirigenti della IV, per avanzare nella costituzione del nucleo iniziale di
costruzione del partito in Venezuela.
Presentato da: José Capitan
(Venezuela) – Rafael Santos (Partido Obrero)
APPROVATO IN COMMISSIONE
ALL’UNANIMITÀ