Risoluzione
sulla bolivia
Il
primo Congresso Mondiale del Comitato per la Rifondazione della Quarta
Internazionale denuncia che la borghesia boliviana ha alimentato la agitazione
sciovinista sulla questione marittima, con l’intento di distogliere la
tendenza delle masse a una nuova ribellione. Segnaliamo che il ritardo e la
miseria della Bolivia non sono la conseguenza della sua chiusura continentale ma
del saccheggio imperialista, con la complicità della stessa borghesia
boliviana. Denunciamo che per gli sfruttatori boliviani la rivendicazione dello
sbocco sul mare è connessa allo sfruttamento del gas ovvero a una consegna
nazionale in cambio delle sue succose ‘commissioni’.
Caratterizziamo
come reazionarie le guerre tra le nazioni oppresse, di fronte alle quali
chiamiamo i popoli alla fratellanza, all’unità e alla lotta comune contro le
borghesie locali e l’imperialismo.
Di
fronte alla campagna sciovinista della borghesia boliviana, alla crisi politica,
e alla quale consegue l’aperta prospettiva di un sollevamento popolare,
proponiamo: fuori Mesa, statalizzazione senza indennizzo e sotto controllo
operaio dell’industria petrolifera e del gas, mineraria e delle banche, unità
tra i popoli di Bolivia, Cile e tutta l’America Latina contro l’imperialismo
e le borghesie locali. La risoluzione progressiva della rivendicazione marittima
della Bolivia, che favorisca gli interessi dei popoli sfruttati della Bolivia e
latinoamericani, può aver luogo solo nel quadro della unità socialista
dell’America Latina. I governi operai e contadini
di Bolivia, Cile e Perù stabiliranno una piano comune per lo
sfruttamento delle risorse del mare e delle ricchezze della regione a beneficio
dello sviluppo economico, sociale e culturale di tutti i popoli.
Il
bilancio della rivoluzione boliviana di Ottobre prospetta la conclusione
ineludibile per l’avanguardia
operaia e giovanile che il compito improcrastinabile è la costruzione del
partito rivoluzionario della classe operaia.
Le
dirigenze di centrosinistra e democratizzanti delle masse hanno salvato il
potere borghese, avallando la manovra del golpe costituzionale che ha dato il
potere a Mesa. Denunciamo il ruolo controrivoluzionario del centrosinistra
latinoamericano capitanato dal governo di Lula e Kirchner, con la partecipazione
del MAS di Evo Morales.
L’abbattimento
di un governo (insurrezione popolare) è inconcepibile è inconcepibile senza
l’organizzazione di questo abbattimento. In caso contrario, il massimo che può
verificarsi, è che gli altri membri del potere costituito lo rimpiazzino, come
è successo in Ottobre.
La
presa del potere è un compito concreto, non è un risultato derivato,
automatico o spontaneo, di altri compiti. Il sollevamento dei lavoratori deve
aiutare l’esercito a intraprendere la destabilizzazione delle forze armate. Un
popolo che sviluppa enormi sacrifici e va alla lotta fino all’ultima
conseguenza corre il rischio di subire una disfatta gravissima se non è capace
di produrre la conclusione positiva della lotta, la sconfitta del nemico.
L’organizzazione della presa del potere è un’arte o una tecnica, ha regole,
richiede disciplina e ha bisogno di un lavoro preventivo. L’attività
organizzata per prendere il potere nel momento culminante della ribellione delle
masse, ha bisogno di un partito politico della classe operaia, che abbia
conquistato un’autorità nell’avanguardia operaia e tra gli sfruttati a
partire dal suo precedente lavoro rivoluzionario. Lo scopo ultimo del partito
rivoluzionario è la lotta per la conquista del potere politico.
La
strutturazione di un doppio potere non risolve la questione della presa del
potere, la esaspera. Il doppio potere non è un obiettivo strategico, lo è il
governo operaio e contadino. Lo sviluppo di un doppio potere è stato, nella
storia rivoluzionaria, la variante più frequente, ma non è una legge assoluta
di questo sviluppo. I limiti del doppio potere e quello che storicamente hanno
tutte le organizzazioni popolari, possono essere superati solo con un programma
e un partito, ovvero da una organizzazione politica cosciente.
La
rivendicazione della COB dello scioglimento del parlamento e dalla sua
sostituzione con una Assemblea Popolare, non è un progetto di potere. Al
contrario è un programma di co-potere con il regime democratizzante
proimperialista (dal momento che non si prefigge l’abbattimento del governo),
nel quale l’Assemblea Popolare di ridurrebbe a ‘controllare’
l’Esecutivo, avrebbe come missione quella di essere il ‘commissario
politico’ del governo borghese. Il programma del co-potere della COB
riproduce, in modo peggiorativo, l’esperienza dell’Assemblea Popolare del
1971, la cui maggioranza – nazionalista e democratizzante – dovrebbe
cogovernare con il generale Torres e trasformare l’Assemblea nel parlamento
che a questi mancava. A differenza del programma della COB, l’Assemblea
Popolare del 1971 prospettò il governo operaio e contadino, anche se solo in
modo formale. Dopo il golpe militare di Banzer, i suoi esponenti riconobbero che
non si sarebbe realizzato l’armamento delle masse, cosa che mai era stata
tentata.
La
consegna della ‘democrazia partecipativa’, di cui il programma della COB è
una variante, persegue l’integrazione delle masse nello stato capitalista e il
fallimento della conquista del potere da parte della classe operaia.
L’obiettivo strategico è il governo operaio e contadino, ovvero la dittatura
del proletariato.
Se
effettivamente la direzione della COB e le organizzazioni contadine hanno
convocato la Assemblea Popolare, come un potere parallelo al governo
capitalista, denunceremo tutti i tentativi di istituzionalizzare un
‘co-potere’ totalmente impotente, e proporremo che l’Assemblea Popolare
espella i capitalisti e assuma tutto il potere, vincolando questa richiesta
all’armamento del popolo e a tutte le rivendicazioni delle masse.
La costruzione del partito operaio è strettamente vincolata
all’intervento nella crisi del potere, programmando direttive di transizione
in vista del governo operaio e contadino, adeguate all’evoluzione della
coscienza delle masse. Nella misura in cui persistono illusioni democratiche, è
obbligatorio tenerle in conto nell’adottare direttive di potere.
L’agitazione
di un ‘pericolo golpista’ da parte del MAS, sfruttando le illusioni
democratiche delle masse, è funzionale alla difesa della sua integrazione nel
governo di Mesa, che pretendono di sostenere fino al 2007. Lasciare il potere in
mano a Mesa è come mantenere il gonismo senza Goni, ed è la negazione della
democrazia politica e della sovranità popolare, dal momento che il popolo
ripudia i partiti capitalisti responsabili della disfatta nazionale e del
massacro. Per affrontare la prospettiva golpista è necessario lottare per il
giudizio e il castigo ai responsabili della repressione, per lo scioglimento
dell’esercito pretoriano e l’armamento degli sfruttati, creando milizie
operaie e contadine.
Mesa
pretende di utilizzare la convocazione del referendum e della Assemblea
Costituente per ricomporre l’autorità del governo capitalista e avanzare
nella consegna del gas e nell’attacco alle condizioni di vita del popolo.
Gli annunci di convocazione della Costituente sono una manovra disperata
di fronte al pericolo di un nuovo sollevamento popolare. Denunciamo il carattere
impotente e antidemocratico di una Costituente senza potere e limitata alla
redazione di una nuova Costituzione, e la sua condizione di manovra
controrivoluzionaria. Una Costituente sovrana e rivoluzionaria potrà essere
convocata esclusivamente da un governo operaio e contadino.
In
opposizione a tutti questi programmi, che cercano di assicurare la continuità
del governo capitalista, è necessario sollevare una rivendicazione democratica
come compito di transizione verso il governo operaio e contadino: fuori Mesa, il
parlamento e i giudici della borghesia. Smantellamento delle forze armate e
degli apparati repressivi, loro sostituzione con milizie operaie e contadine.
Per un’Assemblea Costituente con potere, convocata dalle organizzazioni
popolari, in base a un programma di rivendicazioni transitorie. Per un governo
operaio e contadino.
Il
Congresso propone il lancio di una campagna per la costruzione di un partito
operaio, diretta alla avanguardia operaia e ai giovani, per lottare per il
governo operaio e contadino, sulla base delle caratterizzazioni del governo di
Mesa e del ruolo controrivoluzionario del centrosinistra, e del programma di
rivendicazioni transitorie. La campagna dovrebbe porsi l’obiettivo di una
Conferenza o Congresso per il partito operaio, e cercare di coinvolgere diversi
settori del movimento operaio e studentesco in questa lotta e nella costruzione
del partito rivoluzionario.
Lo
sviluppo di questa campagna e la costruzione del partito, può solo cimentarsi
nell’uscita regolare della stampa della nostra sezione boliviana, per
sviluppare sistematicamente il nostro programma in relazione all’evoluzione
della situazione politica, e per trasformare il giornale in uno strumento di
deliberazione politica dell’avanguardia. Attraverso questa via la nostra
sezione guadagnerà autorità politica e penetrerà in nuovi settori della
classe operaia e degli sfruttati, e potrà unirsi ai migliori elementi della
avanguardia operaia.
Si
raccomanda alla Segreteria del CRCI che sia scelto in questo Congresso di
appoggiare con l’invio di un quadro gli sforzi dei compagni della OT per
mettere in cammino la nostra risoluzione.
Presentato da: Cesar
Uscamayta (Oposiciòn Trotskista, Bolivia) – Rafael Fernàndez (Partido de lo
s Trabajadores. Uruguay)
APPROVATO
IN COMMISSIONE ALL’UNANIMITÀ