ROMA: LE SCORRETTEZZE DEI GIOVANI DIRIGENTI DELL'AREA ERRE
Venerdì 15 aprile si è svolto al circolo universitario del Prc della "Sapienza" di Roma un attivo degli iscritti dal quale è emerso il comportamento settario e profondamente antidemocratico dei compagni dell'area Erre, che nel circolo godono di un'ampia maggioranza scaturita dall'ultimo congresso.
Alcuni compagni, fra cui il sottoscritto Tiziano Latini ed altri che si riconoscono in aree di minoranza diverse presenti nel Prc, hanno deciso di presentare un ordine del giorno che ponesse l'attenzione, oltre che sul quadro politico che ci troviamo di fronte dopo le regionali e sulle prospettive che da questo scaturiscono per il nostro partito, sui metodi di gestione della presentazione dei candidati alle elezioni universitarie che si terranno l’11 e il 12 maggio.
Ebbene, di fronte ad un problema che veniva posto da più di un compagno - ripeto: da parte non solamente di compagni di Progetto Comunista ma anche di compagni che appartengono ad altre sensibilità presenti nel partito - ancora una volta i nostri cari amici pseudo-trotskisti hanno deciso di bypassare una discussione politica seria per arrivare direttamente alla falsificazione della verità e alle aggressioni verbali, fino a giungere alla minaccia di quelle fisiche (in questo senso si è distinto su tutti il compagno Giulio Calella).
Inoltre si è deciso, naturalmente senza alcun voto, di non porre all’attenzione dell’assemblea nemmeno un odg minore che chiedeva l’adesione del circolo alle mobilitazioni contro la politica del governo in tema di istruzione previste per il 14 maggio.
Verrebbe da chiedersi: ma è questa l'unità delle opposizioni alla maggioranza che anche i compagni di Erre hanno affermato di voler sostenere dopo il congresso? Ancora una volta i fatti dimostrano che quando una linea politica è debole (e nel loro caso molto ondivaga verrebbe da dire) non si può far altro che chiudersi su se stessi, forti dei numeri che si hanno, evitando qualsiasi confronto con istanze che emergono da più parti all’interno della discussione politica. Esemplificativo è in questo senso il fatto che questi stessi compagni “paladini della democrazia” si vantavano - pretestuosamente - di non aver mai votato un ordine del giorno nel loro circolo: sarà forse parte del programma d’innovazione delle pratiche politiche che i compagni di Erre hanno deciso d’intraprendere?!?
Consapevoli che non sarà certo un episodio simile ad arrestare la battaglia che da anni conduciamo nel Prc e nel movimento studentesco, non possiamo far altro che rilanciare con forza una proposta di unità – dettata anche dalla necessità di sconfiggere certe pratiche – a quei compagni che sono stati con noi nel difendere un elementare diritto democratico.
TIZIANO LATINI
FRANCESCO FIORAVANTI
L'odine del giorno di cui Erre ha voluto impedire la presentazione e la discussione
COMPITI
E STRATEGIE ELETTORALI DEI COMUNISTI/E NELL’UNIVERSITA’
Le
controriforme, portate avanti dai governi di centrosinistra e di centrodestra,
connotate da misure di chiaro stampo classista, non fanno altro che mettere in
luce l’attualità e la violenza dello scontro di classe nel nostro Paese: i
provvedimenti adottati nel campo di tutta l’istruzione, infatti, non
colpiscono genericamente “lo studente”, ma soprattutto i figli dei
lavoratori, ovvero i lavoratori in formazione.
Di
fronte a questi attacchi le strategie di lotta, seppure in alcuni casi
supportate da mobilitazioni di massa, non si sono rivelate in grado di
sconfiggere l’avanzare della riforma Ruberti, Zecchino e Moratti, né di
difendere il diritto allo studio. Questo ci porta necessariamente a rivalutare
il ruolo dei comunisti/e ed in particolare dei compagni/e del nostro partito
nelle dinamiche delle lotte studentesche.
Non
possiamo non osservare che invece di favorire in ogni occasione l’autorganizzazione
dal basso, che ci veda protagonisti attivi ed egemoni nei contenuti di critica a
questa società, riscontriamo spesso un atteggiamento che solo apparentemente
risulta orizzontale e democratico, ma che spesso nasconde logiche settarie e di
autoconservazione. Dovremmo spenderci senza remore a vantaggio esclusivo del
movimento e della classe, ma conservando la nostra identità di avanguardia
comunista e rivoluzionaria.
Per
questo rilanciamo il nostro ruolo di direzione della lotta teso a rompere tutte
le pratiche di concertazione e le illusioni riformiste verso un innalzamento del
livello del conflitto al fine di riportare alla vittoria l’intero movimento
studentesco. Anche e soprattutto ricercando l’unione con le altre componenti
sociali dell’università e del mondo del lavoro e rivalutando le forme
classiche di lotta (assemblee, volantinaggi, manifestazioni, scioperi,
occupazioni) che spesso, sebbene meno accattivanti, si rivelano più incisive di
forme ludiche e “nuoviste”.
Per
quanto concerne le prossime elezioni studentesche, si è scelto giustamente di
presentare una lista aperta a tutti i collettivi e a tutte le realtà di lotta
universitarie, che, seppur molto diversi tra loro, hanno in comune le istanze
fondamentali di rifiuto delle riforme dell’università e del lavoro, della
difesa del diritto allo studio, e di opposizione al neoliberismo e alle guerre
imperialiste.
Proprio
per la natura di questa scelta pensiamo che sia giusto rispettare le differenze
delle componenti politiche e sociali di “Sinistra in movimento”, soprattutto
a livello di facoltà, lasciando la libertà ai vari collettivi di riempire con
i propri contenuti, con le proprie esperienze di lotta, insomma con la propria
carta d’identità politica, la campagna elettorale e di diffondere materiale
informativo con i nomi dei candidati e delle candidate più riconoscibili o
radicati, al fine unico di portare il conflitto negli organi di rappresentanza e
di arrestare l’avanzata delle destre anche nell’università.