RIFONDAZIONE A MILANO: L'ATTEGGIAMENTO DELLE "AREE CRITICHE"

 

Trovate di seguito una nota informativa scritta dai compagni di Milano di Progetto Comunista indicativa dell'atteggiamento frequente delle cosiddette "aree critiche" (Erre e l'Ernesto, mozioni 4 e 2 al Congresso) nelle federazioni in questa fase successiva al VI Congresso.

 
Francesco Ricci

FEDERAZIONE DI MILANO: LE "AREE CRITICHE" (l'ERNESTO ED ERRE) IN MAGGIORANZA CON I BERTINOTTIANI

 



Mercoledì 13 aprile il Comitato politico federale di Milano ha eletto la nuova segreteria, i nuovi tesoriere e presidente del CPF e riconfermato Augusto Rocchi segretario della Federazione. Questa soluzione è stata possibile grazie a un accordo concluso poco prima dell’inizio della seduta del CPF tra una parte della mozione 1 e le mozioni cosiddette critiche (la 2 e la 4). Passa dunque all’opposizione una parte della mozione 1, quella che fa riferimento a Sandro Barzaghi (ex area Ferrero, ora priva di riferimenti nazionali).

Il CPF si è svolto in un clima di sciatteria politica, nel quale: 
1) non sono state illustrate le basi politiche dell’accordo. Com’è possibile che a circa due mesi dalla conclusione di congressi di circolo che hanno visto fortissime divergenze sulla linea politica del partito, due mozioni che si presentavano come estremamente critiche rispetto alle alleanze (anche a livello locale, in particolare la mozione 4) e alle scelte di politica estera, saldino un patto di gestione di una grande federazione con la mozione di maggioranza? Come è possibile che si rompa la mozione 1 senza che questo dia luogo ad alcun chiarimento politico? Quale sarà la linea politica della federazione lo ha ribadito chiaramente il compagno Ferrero, venuto a fare le conclusioni: ‘’La linea, ovviamente, è quella uscita dal VI Congresso’’, ovvero quella bertinottiana.
2)   Non è stato fatto nessun bilancio della precedente gestione, che era stata fatta oggetto di pesantissime critiche (soprattutto dalla mozione 2, ma anche da molti circoli a prescindere dalle mozioni votate)
3)   Non è stato fatto nessuno sforzo di gestione unitaria, nemmeno la consultazione delle mozioni 3 e 5, estromesse in partenza. In particolare la mozione 3 è stata tenuta fuori dal Collegio di garanzia, invocando un’interpretazione letterale del nuovo statuto,  e ignorando le soluzioni adottate in altre federazioni e per lo stesso Collegio nazionale di garanzia.
La scelta ha provocato un discreto malcontento fra diversi compagni che avevano votato le mozioni 2 e 4 proprio per la loro criticità -e che si ritrovano, dopo soli due mesi, a essere tornati nella maggioranza che guida la federazione- nonché fra quella parte di compagni della mozione 1, che si vede improvvisamente estromessa dalla maggioranza.
I 7 compagni eletti dalla mozione 3 hanno votato contro. Il risultato delle votazioni è stato il seguente:

Presenti alla votazione compagni/e: n. 131 (su 161)

Per il Segretario Provinciale:   n. 81 favorevoli pari al  62% -    n. 49 contrari pari al  38% -  n. 1 astenuti
Per la Segreteria Provinciale:   n. 96 favorevoli pari al  78% -    n. 26 contrari pari al  22% -   n. 1 astenuti   n. - 1 scheda bianca
Per il Presidente CPF:  n. 86 favorevoli pari al  66,5% -  n. 38 contrari pari al  33,5% -  n. 4 astenuti  -  n. 2 scheda bianca
Per i Tesoriere:    n. 76  favorevoli pari al  59% -   n. 46 contrari pari al 
41% -  n. 6 astenuti -  n. 1 scheda bianca

La mozione 2  (l'Ernesto) accetta l'accordo (che prevede in segreteria 7 della 1, 3 della 2 e 1 della 4) perchè ottiene il coordinamento del comitato cittadino, che considera strategico. Da lì, prevedibilmente, continuerà il suo lavoro di opposizione interna della maggioranza.
La mozione 4 gestirà, ancora, il rapporto coi movimenti, che, per ora, ha fruttato 1 consigliere provinciale e 1 regionale.
La mozione 1 si spacca, ma permette a Rocchi di vivacchiare fino alla candidatura alle elezioni politiche e, nazionalmente, di dare una maggioranza a Milano e Torino (dove, invece, in virtù dell'accordo tra 1, 2 e 4, il segretario è della mozione 2).