RIFONDAZIONE A MILANO: L'ATTEGGIAMENTO
DELLE "AREE CRITICHE"
Trovate di seguito una nota informativa scritta dai
compagni di Milano di Progetto Comunista indicativa dell'atteggiamento
frequente delle cosiddette "aree critiche" (Erre e l'Ernesto,
mozioni 4 e 2 al Congresso) nelle federazioni in questa fase successiva al VI
Congresso.
Mercoledì 13 aprile il Comitato politico federale di Milano ha eletto la
nuova segreteria, i nuovi tesoriere e presidente del CPF e riconfermato
Augusto Rocchi segretario della Federazione. Questa soluzione è stata
possibile grazie a un accordo concluso poco prima dell’inizio della seduta
del CPF tra una parte della mozione 1 e le mozioni cosiddette critiche (la 2 e
la 4). Passa dunque all’opposizione una parte della mozione 1, quella che fa
riferimento a Sandro Barzaghi (ex area Ferrero, ora priva di riferimenti
nazionali).
Il CPF si è svolto in un clima di sciatteria politica, nel quale:
1) non sono state illustrate le basi politiche dell’accordo. Com’è
possibile che a circa due mesi dalla conclusione di congressi di circolo che
hanno visto fortissime divergenze sulla linea politica del partito, due
mozioni che si presentavano come estremamente critiche rispetto alle alleanze
(anche a livello locale, in particolare la mozione 4) e alle scelte di
politica estera, saldino un patto di gestione di una grande federazione con la
mozione di maggioranza? Come è possibile che si rompa la mozione 1 senza che
questo dia luogo ad alcun chiarimento politico? Quale sarà la linea politica
della federazione lo ha ribadito chiaramente il compagno Ferrero, venuto a
fare le conclusioni: ‘’La linea, ovviamente, è quella uscita dal VI
Congresso’’, ovvero quella bertinottiana.
2)
Non è stato fatto nessun bilancio della precedente gestione, che era stata
fatta oggetto di pesantissime critiche (soprattutto dalla mozione 2, ma anche
da molti circoli a prescindere dalle mozioni votate)
3)
Non è stato fatto nessuno sforzo di gestione unitaria, nemmeno la
consultazione delle mozioni 3 e 5, estromesse in partenza. In particolare la
mozione 3 è stata tenuta fuori dal Collegio di garanzia, invocando
un’interpretazione letterale del nuovo statuto, e ignorando le
soluzioni adottate in altre federazioni e per lo stesso Collegio nazionale di
garanzia.
La scelta ha provocato un discreto malcontento fra diversi
compagni che avevano votato le mozioni 2 e 4 proprio per la loro criticità -e
che si ritrovano, dopo soli due mesi, a essere tornati nella maggioranza che
guida la federazione- nonché fra quella parte di compagni della mozione 1,
che si vede improvvisamente estromessa dalla maggioranza.
I 7 compagni eletti dalla mozione 3 hanno votato contro. Il risultato delle
votazioni è stato il seguente:
Presenti alla votazione compagni/e: n. 131 (su 161)
Per il Segretario Provinciale:
n. 81 favorevoli pari al 62% -
n. 49 contrari pari al 38% -
n. 1 astenuti
Per la Segreteria Provinciale:
n. 96 favorevoli pari al 78% -
n. 26 contrari pari al 22% -
n. 1 astenuti
n. - 1 scheda bianca
Per il Presidente CPF:
n. 86 favorevoli pari al 66,5% -
n. 38 contrari pari al 33,5% -
n. 4 astenuti
-
n. 2 scheda bianca
Per i Tesoriere:
n. 76 favorevoli pari al 59% -
n. 46 contrari pari al 41% -
n. 6 astenuti -
n. 1 scheda bianca
La mozione 2 (l'Ernesto) accetta l'accordo (che prevede in
segreteria 7 della 1, 3 della 2 e 1 della 4) perchè ottiene il coordinamento
del comitato cittadino, che considera strategico. Da lì, prevedibilmente,
continuerà il suo lavoro di opposizione interna della maggioranza.
La mozione 4 gestirà, ancora, il rapporto coi movimenti,
che, per ora, ha fruttato 1 consigliere provinciale e 1 regionale.
La mozione 1 si spacca, ma permette a Rocchi di vivacchiare
fino alla candidatura alle elezioni politiche e, nazionalmente, di dare una
maggioranza a Milano e Torino (dove, invece, in virtù dell'accordo tra 1, 2 e
4, il segretario è della mozione 2).