CON GLI OPERAI DI MELFI: OCCUPARE E NAZIONALIZZARE LA FIAT!

 

Trovate di seguito (e qui disponibile, già impaginato) il volantino nazionale di Progetto Comunista sulla importantissima lotta degli operai di Melfi e delle altre fabbriche Fiat.
E' il volantino che distribuiremo in tutte le mobilitazioni di questi giorni e anche alle manifestazioni per il primo maggio.
 
 
Francesco Ricci
 

CON GLI OPERAI DELLA FIAT…

…SENZA SE  E SENZA MA!

 

La svolta verso il centrosinistra di Confindustria, sancita dall’elezione di Montezemolo al posto di D’Amato, ha già prodotto i suoi frutti: ancora una volta la polizia rivela il suo vero ruolo di guardia del capitale attaccando, su istigazione diretta della Fiat, una manifestazione degli operai di Melfi in lotta contro le condizioni di vita disumane imposte dall’azienda in quello stabilimento. E’ un fatto gravissimo ma era prevedibile: la crisi capitalistica internazionale rende intollerabile qualsiasi atto di resistenza all’offensiva in atto contro salario e diritti, dimostrando l’impraticabilità di qualsiasi approccio “riformista” alla soluzione dei problemi sociali. Quale mediazione si può trovare con chi, come la Fiat, da 70 anni ha costruito le proprie fortune realizzando un blocco di potere finanziato da tutti i governi, dal fascismo alla Dc, da Prodi a Berlusconi? Quale mediazione con chi ha costruito un sistema di repressione che si serve non solo degli apparati statali ma anche di personale privato (spesso proveniente dalle polizie) per istituire un regime di controllo interno alle fabbriche fondato sulla delazione, sullo spionaggio, sul sindacalismo giallo?

La lotta dei lavoratori di Melfi, in piena continuità con quella vittoriosa di Scanzano e la mobilitazione degli autoferrotranvieri, ha dimostrato che l’unica forma di lotta che paga è il blocco prolungato della produzione sostenuto dall’unità di tutti i lavoratori, contro i tentativi padronali di dividerli creando forme di guerra tra poveri.

Bene hanno fatto gli operai a utilizzare forme di lotta radicale e a esercitare il sacrosanto diritto di autodifesa (in barba a ogni mistica nonviolenta) contro l’aggressione poliziesca. Bene faranno a proseguire su questa strada rifiutando di farsi ingannare dai richiami alla “ragionevolezza” che significano solo l’ennesimo cedimento al ricatto degli Agnelli.

Ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali e ai partiti e movimenti della sinistra oggi chiediamo di schierarsi senza se e senza ma a fianco dei lavoratori in lotta e delle organizzazioni sindacali che stanno conducendo questa battaglia coraggiosa.

Di fronte alla gravità dell'attacco è necessario non solo realizzare da subito lo sciopero a tempo indeterminato del gruppo Fiat, ma passare all'occupazione di tutte le aziende del gruppo. Ne va del destino dei lavoratori Fiat e dell'indotto, delle loro famiglie; ma anche più in generale dei rapporti di forza tra il movimento operaio e il padronato. Se la Fiat vince perdono tutti lavoratori italiani, se essa viene sconfitta vincono tutti i lavoratori.

È necessario, inoltre, proclamare lo sciopero generale di sostegno ai lavoratori in lotta ed avanzare, finalmente, la parola d’ordine della nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo operaio della FIAT.

Þ sciopero generale di solidarietà di tutta la classe operaia italiana!

Þ occupare tutti gli stabilimenti del gruppo!

Þ nazionalizzare la FIAT, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori!

Þ apertura di una vertenza generale che unifichi i “tavoli di crisi” e compatti in un unico fronte i lavoratori sotto attacco, da Fiat ad Alitalia, da Parmalat a Finmeccanica!

Þ lotta ad oltranza contro il governo Berlusconi e Confindustria per la cacciata del governo e il blocco dell’offensiva padronale!