CON GLI OPERAI DI MELFI: OCCUPARE E NAZIONALIZZARE LA FIAT!
CON GLI OPERAI DELLA
FIAT…
…SENZA SE E
SENZA MA!
La svolta verso il centrosinistra di Confindustria,
sancita dall’elezione di Montezemolo al posto di D’Amato, ha già prodotto i
suoi frutti: ancora una volta la polizia rivela il suo vero ruolo di guardia del
capitale attaccando, su istigazione diretta della Fiat, una manifestazione degli
operai di Melfi in lotta contro le condizioni di vita disumane imposte
dall’azienda in quello stabilimento. E’ un fatto gravissimo ma era
prevedibile: la crisi capitalistica internazionale rende intollerabile qualsiasi
atto di resistenza all’offensiva in atto contro salario e diritti, dimostrando
l’impraticabilità di qualsiasi approccio “riformista” alla soluzione dei
problemi sociali. Quale mediazione si può trovare con chi, come la Fiat, da 70
anni ha costruito le proprie fortune realizzando un blocco di potere finanziato
da tutti i governi, dal fascismo alla Dc, da Prodi a Berlusconi? Quale
mediazione con chi ha costruito un sistema di repressione che si serve non solo
degli apparati statali ma anche di personale privato (spesso proveniente dalle
polizie) per istituire un regime di controllo interno alle fabbriche fondato
sulla delazione, sullo spionaggio, sul sindacalismo giallo?
La lotta dei lavoratori di Melfi, in piena continuità
con quella vittoriosa di Scanzano e la mobilitazione degli autoferrotranvieri,
ha dimostrato che l’unica forma di lotta che paga è il blocco prolungato
della produzione sostenuto dall’unità di tutti i lavoratori, contro i
tentativi padronali di dividerli creando forme di guerra tra poveri.
Bene hanno fatto gli operai a utilizzare forme di
lotta radicale e a esercitare il sacrosanto diritto di autodifesa (in barba a
ogni mistica nonviolenta) contro l’aggressione poliziesca. Bene faranno a
proseguire su questa strada rifiutando di farsi ingannare dai richiami alla
“ragionevolezza” che significano solo l’ennesimo cedimento al ricatto
degli Agnelli.
Ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali e ai
partiti e movimenti della sinistra oggi chiediamo di schierarsi senza se e senza
ma a fianco dei lavoratori in lotta e delle organizzazioni sindacali che stanno
conducendo questa battaglia coraggiosa.
Di fronte alla gravità dell'attacco è necessario
non solo realizzare da subito lo sciopero a tempo indeterminato del gruppo Fiat,
ma passare all'occupazione di tutte le aziende del gruppo. Ne va del destino dei
lavoratori Fiat e dell'indotto, delle loro famiglie; ma anche più in generale
dei rapporti di forza tra il movimento operaio e il padronato. Se la Fiat vince
perdono tutti lavoratori italiani, se essa viene sconfitta vincono tutti i
lavoratori.
È necessario, inoltre, proclamare lo
sciopero generale di sostegno ai lavoratori in lotta ed avanzare, finalmente, la
parola d’ordine della nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo
operaio della FIAT.
Þ sciopero generale di solidarietà di tutta
la classe operaia italiana!
Þ occupare tutti gli stabilimenti del
gruppo!
Þ nazionalizzare la FIAT, senza indennizzo e
sotto controllo dei lavoratori!
Þ apertura di una vertenza generale che unifichi
i “tavoli di crisi” e compatti in un unico fronte i lavoratori sotto
attacco, da Fiat ad Alitalia, da Parmalat a Finmeccanica!
Þ lotta ad oltranza contro il governo Berlusconi
e Confindustria per la cacciata del governo e il blocco dell’offensiva
padronale!