13 MARZO: IN 600 PER DIRE NO ALLA SVOLTA

Resoconto dell'iniziativa pubblica di Progetto Comunista a Roma contro la svolta di governo, per il rilancio della rifondazione rivoluzionaria

 

La manifestazione nazionale dell'Associazione Progetto Comunista -tenutasi sabato 13 a Roma- ha registrato un incontestabile successo (di cui dà conto anche l'articolo, pubblicato su Liberazione del 19/3, che riportiamo qui sotto).

L'enorme salone dell'Istituto Galilei era letteralmente gremito (come si vede dalle foto che pubblichiamo in queste pagine). Superiore alle aspettative è stata la presenza di nuovi compagni, in particolare di Roma, interni ed esterni al partito.

Il livello politico dell'iniziativa è stato obiettivamente elevato, coprendo l'intera gamma delle questioni politiche e strategiche, nazionali e internazionali, che attengono alla "Rifondazione" comunista e che incrociano oggi la battaglia interna al Prc.

Il titolo dell'iniziativa ("l'attualità del progetto comunista") ha rispecchiato pienamente il suo contenuto. In un certo senso potremmo dire che il nostro convegno ha rappresentato la risposta, alternativa e complessiva, sul terreno del marxismo rivoluzionario, al convegno bertinottiano di Venezia. Anche per questo abbiamo pensato di raccogliere gli atti dei lavori in uno specifico opuscolo (che sarà disponibile nelle prossime settimane).

Inoltre l'intero svolgimento della manifestazione ha visto una forte attenzione e partecipazione dell'insieme dei compagni presenti, con una tensione positiva e attiva a sostegno della comune battaglia. Il clima di entusiasmo collettivo che ha concluso la manifestazione è peraltro la migliore misura della sua riuscita.

Naturalmente ogni realtà locale avrà l'opportunità di riflettere su come investire nel proprio ambito di intervento le risultanze dell'iniziativa nazionale. Ma complessivamente pensiamo si possa dire che è stato compiuto un passaggio reale e importante nella costruzione della nostra prospettiva politica. Ciò che oggi disloca su un piano più avanzato tutto il nostro lavoro.

 

Marco Ferrando


(DA LIBERAZIONE DEL 18/03/04)

Il convegno di Progetto Comunista

 

Una critica forte e preoccupata all’attuale corso politico del Prc. La riaffermazione della richiesta del Congresso straordinario del Partito. Il rilancio e l’attualizzazione di una proposta di rifondazione “rivoluzionaria” leninista, nazionale ed internazionale. Sono questi i temi centrali dell’iniziativa pubblica tenuta sabato scorso da parte di Progetto Comunista “sinistra del Prc”, presso l’Istituto Galilei a Roma.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di circa seicento militanti del Partito, provenienti da tutta Italia, ed anche di numerosi interlocutori ed osservatori esterni, entro una sala gremita.

L’introduzione di Franco Grisolia (Dn Prc) ha prevalentemente rivendicato l’attualità del leninismo oggi, attraverso un collegamento tra la ricostruzione della memoria “vera” di Lenin, rivoluzionaria e antistaliniana, e la questione “oggi decisiva” della rifondazione di un partito internazionale, marxista rivoluzionario, della classe operaia e delle masse oppresse. Ciò a partire “sia dalla crisi delle direzioni attuali del movimento operaio, sia dalla ripresa di movimenti di massa e, in alcuni casi, di autentiche crisi rivoluzionarie, come in Bolivia”; che dimostrerebbero tutta l’attualità delle categorie rivoluzionarie del leninismo: la forza, il potere dei lavoratori, la funzione determinante del partito.

L’introduzione è stata seguita da singoli interventi tematici da parte di diversi dirigenti della minoranza del Prc attorno ai nodi centrali del dibattito attuale sulla rifondazione: “Il comunismo oggi” (Francesco Ricci), “Nonviolenza o rivoluzione” (Fabiana Stefanoni”, “La religione oppio dei popoli” (Ruggero Mantovani), “Quale internazionalismo” (Tiziano Bagarolo), “Una direzione alternativa delle lotte” (Marco Veruggio). Un quadro di contributi approfonditi che, da angolazioni diverse, hanno espresso una comune critica di fondo dell’impostazione politico-teorica emersa dal recente convegno del Prc a Venezia, proponendo in alternativa una prospettiva anticapitalistica rivoluzionaria quale “unica risposta reale, non illusoria” alla crisi congiunta del capitalismo e del riformismo internazionale, sia socialdemocratico sia poststaliniano.

Le conclusioni di Marco Ferrando (Dn Prc) hanno ripreso le coordinate generali della discussione riconducendole al terreno più direttamente politico della linea attuale del partito e alla “necessità” –secondo Ferrando- “di una svolta politica e strategica generale”. In particolare vi sarebbe “una connessione indiretta, ma profonda, nel partito tra il rifiuto del leninismo, l’innovazione identitaria della nonviolenza e lo sviluppo di una prospettiva di governo con l’Ulivo”. “Si irride alla presa del Palazzo d’Inverno perché si bussa alla porta di Palazzo Chigi”, ha affermato Ferrando. Il quale, nel considerare potenzialmente “distruttivo” l’eventuale sbocco di un governo Ulivo-Prc ha riproposto un’alternativa politica di linea incentrata sull’indipendenza del movimento operaio e dei movimenti di massa dal centro liberale (Margherita e maggioranza Ds) ritenuto “espressione del capitale finanziario”. “Cacciare Berlusconi sì, governare con l’Ulivo no” è stata la traccia della proposta avanzata, connessa al rilancio strategico della lotta per l’alternativa socialista, in Italia, in Europa e nel mondo, quale “fondamento indispensabile dell’autonomia dei comunisti.”