La
storia filoclericale che insegnano a scuola
di
Pierino Marazzani
E'
ora che fra gli atei e i filolaicisti si apra un serio dibattito sul tema dei
libri di storia in uso nelle scuole: perché le falsità e le omissioni, sia dal
punto di vista del testo che dell'iconografia, sono veramente scandalose, si
protraggono da decenni e oltretutto vanno sempre più peggiorando. La verità è
che i nostri figli vengono formati su testi storici fatti su misura per creare
dei fideisti cattolici e non delle persone libere dalle superstizioni
chiesastiche e dotate di spirito critico.
La
responsabilità di questo stato di cose è sia degli autori che degli editori:
come si sa, di solito gli autori sono responsabili solo del testo mentre
l'apparato iconografico è scelto da persone di fiducia dell'editore. Avendo
l'editore come scopo il profitto ed essendo la maggior parte degli insegnanti di
fede cattolica è chiaro che, al fine della massima vendita per l'ottimizzazione
dei costi, all'editore conviene censurare tutte le immagini più compromettenti
per il papato.
E'
così per esempio quanto succede per le foto della ghigliottina di Pio IX o
della firma del concordato clerico-nazista del 1933: foto regolarmente ignorate.
Per
quanto riguarda il testo le censure più ricorrenti sono: il processo agli
"atei" celebrato dall'Inquisizione a Napoli nel '700; l'eresia
femminista milanese di Guglielma e Mifreda; i massacri perpetrati dai cattolici
contro i valdesi in Calabria nel '500 e in provincia di Torino sia nel '500 che
nel '600; la strage della famiglia Tavani Arquati e di altri tredici patrioti
perpetrata dai papalini a Roma nel 1867 (l'enorme quadro che la rappresenta,
esposto al museo del Risorgimento di Milano, non è mai stato riprodotto in
alcun libro scolastico), ecc.
E'
ovvio che noi atei siamo per la piena libertà di espressione ma appunto in base
a questa libertà ci riserviamo di portare critiche precise e documentate contro
i testi più sfacciatamente filoclericali e che si fanno beffe della realtà
storica (cioè quasi tutti).
Si
pensi, ad ulteriore esempio, che un testo di quinta liceo di una nota casa
editrice di Torino pubblica ben due foto del momentaneo idillio Hitler-Stalin
del '39 ma ignora del tutto le foto di Hitler e dei suoi gerarchi con alti
prelati.
La
triste verità è che per gli editori esistono due verità: una per l'editoria
scolastica e una per l'editoria varia. Infatti, scritti e foto censurati sui
libri scolastici compaiono senza alcuna difficoltà in testi dei medesimi
editori in libera vendita nelle librerie.
I
testi di storia scolastici minimizzano i misfatti clericali e, al contrario, ne
esaltano i pochi presunti meriti.
Fino
alla fine degli anni Novanta era in commercio un solo testo di storia veramente
valido: quello del valdese Giorgio Spini (1). In questo testo si potevano
trovare quasi tutti i più nefandi crimini papali che purtroppo sono stati
censurati nei testi editi successivamente. Però anche questo pur lodevole testo
fu sottoposto ad una censura iconografica dall'editore per cui non vi è alcuna
immagine relativa alle migliaia di roghi che arsero eretici, ebrei e streghe
medievali.
(1)
G. Spini, Disegno storico della civiltà, vol I, Ed. Cremonese, 8a ed., 1981.